Arpacal: monitoraggio discariche

Due giorni seminariale di aggiornamento dei tecnici Arpacal sulle “tecniche di monitoraggio delle discariche e sistemi di campionamento pop’s” con un sopralluogo nella discarica di Lamezia Terme.

RIFIUTI: AGGIORNAMENTO DEI TECNICI ARPACAL SUL MONITORAGGIO
DELLE DISCARICHE E SUI SISTEMI DI CAMPIONAMENTO

 

Con una prova pratica nella discarica di Lamezia Terme si è conclusa mercoledì scorso la due giorni seminariale sulle “tecniche di monitoraggio in discarica e sistemi di campionamento pop’s” che l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) ha organizzato per aggiornare i tecnici che operano nei propri Servizi tematici Aria e Suolo-Rifiuti.
Mentre la prima giornata seminariale si è svolta nella sala consiliare della Provincia di Catanzaro – focalizzando sulle ultime novità tecniche che interessano la materia del monitoraggio del biogas ed odori dalle discariche – nella seconda, che si è svolta appunto nella discarica di Lamezia Terme, sono state eseguite delle prove pratiche di monitoraggio del biogas diffuso.
“L’obiettivo prioritario nella gestione delle discariche – ha illustrato il Dott. Clemente Migliorino, Dirigente dei Servizi Tematici Aria e Suolo e Rifiuti del Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro, curatore del seminario – è di minimizzare l’impatto ambientale che deriva dallo smaltimento dei rifiuti. Una delle principali problematiche connesse a questa gestione è il controllo delle emissioni gassose che i rifiuti in decomposizione generano. Come è noto, infatti, il biogas, formato principalmente da metano e biossido di carbonio, può causare pericoli di esplosione e incendi ed è la causa principale dei cattivi odori e della diffusione di sostanze volatili dannose per la salute”.
Le discariche, infatti, incrementano il contenuto di metano nell’atmosfera, rappresentando, secondo recenti stime, circa il 22% di quello totale presente in atmosfera; metano che, è importante ricordare, è un gas serra 23 volte più potente dell’anidride carbonica. “Minimizzare la quantità di biogas disperso in atmosfera – ha proseguito Migliorino – risulta estremamente positivo sia dal punto di vista ambientale, sia da quello economico; esso infatti, opportunamente convogliato, può essere avviato al recupero energetico, trasformando quello che è allo stato dei fatti un problema in una risorsa”.
“Per questi motivi l’Arpacal – ha aggiunto Migliorino – dedica notevole attenzione al monitoraggio ed al controllo delle emissioni gassose nelle discariche in esercizio, fissando nel Piano di Monitoraggio e Controllo tutti i parametri che devono essere tenuti in considerazione dal Gestore, con i relativi limiti da rispettare. Il Dipartimento provinciale Arpacal di Catanzaro affronta questo delicato problema con una serie di prescrizioni riguardanti il rilevamento di biogas nei terreni perimetrali alla discarica. Il biogas prodotto dai rifiuti in decomposizione può diventare un problema di notevole importanza nel caso in cui si tratti di siti non controllati, soprattutto le vecchie discariche dismesse realizzate in diversi comuni calabresi negli anni 70 e 80, ma anche le discariche abusive che spesso vengono scoperte nella nostra regione. Tali siti rappresentano oggi potenziali sorgenti di rischio per l’ambiente circostante e per le attività antropiche che nel frattempo si sono sviluppate intorno queste aree”.
“Condizioni di rischio – ha concluso Migliorino – che non riguardano solamente l’eventuale inquinamento dei terreni circostanti o della falda idrica sotterranea, ma anche l’eventuale presenza di biogas, dal momento che la produzione dello stesso può continuare anche per periodi molto lunghi dopo la deposizione dei rifiuti”.
La due giorni seminariale è stata conclusa dall’intervento del Direttore scientifico dell’Arpacal, Dr. Antonio Scalzo, che, nel sottolineare l’importanza di questa iniziativa, ha evidenziato il ruolo e la funzione dell’Agenzia a supporto delle Istituzioni ed al servizio della collettività.

 

Catanzaro, 22 maggio 20

Autore

Salvatore Ferragina

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