SPECIALE PLAY-OFF – I precedenti delle avversarie: il Gela sa come si fa

Pescina, Andria e Catanzaro mai promosse agli spareggi. Solo i siciliani di Domenicali nel 2005 centrarono la promozione in C1
Delle 4 partecipazioni ai play-off del Catanzaro (1997, 1999, 2001, 2003) sappiamo tutto. E ne parleremo diffusamente nei prossimi giorni, ricordando con amarezza i precedenti negativi. Ma anche le altre 3 squadre che contenderanno la promozione ai giallorossi di Provenza non hanno un particolare feeling con la post-season.

IL GELA DI DOMENICALI – L’unica squadra ad avere centrato il salto in C1 attraverso i play-off è il Gela, allenato nel 2005 da un volto conosciuto a Catanzaro: il primo tecnico dell’FC Lele Domenicali. Al termine di una stagione straordinaria, per gioco e risultati, i siciliani arrivarono agli spareggi con il secondo posto in griglia dietro alla Juve Stabia, con il Manfredonia promosso direttamente. La semifinale con il Giugliano fu poco più che una formalità. All’andata in Campania il Gela sprecò diverse occasioni (0-0), ma al “Presti” non ci fu partita. In vantaggio con Levacovich dopo 2 minuti, la squadra siciliana guidata in regia dall’altro ex giallorosso Cuffa, chiuse la gara a 4 minuti dalla fine con un gol di Unniemi. L’allora ventenne esterno palermitano è l’unico superstite attuale di quel Gela che andò a giocarsi la promozione contro la Cavese. Anche in finale la gara d’andata terminò 0-0 davanti a 9.000 spettatori, con i portieri protagonisti. I pali della Cavese erano difesi da Mancinelli, quelli del Gela da Morello che parò un rigore a Placentino. Il ritorno fu una corrida con la Cavese ridotta in nove per le espulsioni di D’Amico (a inizio partita) e Tatomir (poco prima dei supplementari). A decidere la partita fu ancora Unniemi con un colpo di testa all’inizio del secondo supplementare. Dopo il miracolo-Gela Domenicali avrebbe lasciato la Sicilia destinazione Pisa.

FATAL POTENZA – Tornato repentinamente in C2, due anni dopo il Gela si ritrovò ancora una volta ai play-off. Arrivati a pari punti col Potenza, i siciliani affrontarono proprio i rosso-blu di Arleo in semifinale, col fattore campo sfavorevole. Fattore campo che risultò fatale per i ragazzi allenati da Sanderra. Al “Presti” il Gela non andò oltre lo 0-0, nonostante l’ingresso in campo nella ripresa di Ciccio Corapi. Al “Viviani” Cirillo pareggiò a un quarto dalla fine il vantaggio rossoblu siglato da Nolè. Ma Berti allo scadere spedì fuori il pallone della finale.

DI CORCIA SENZA VITTORIA – Anche l’Andria ha un precedente amarissimo che risale al 2004. Guidati da Di Corcia e Gragnaniello, con Papagni in panchina, i pugliesi si classificarono quarti (nel campionato vinto dal Frosinone) a causa dello svantaggio negli scontri diretti col Vittoria. Così in semifinale ritrovarono i siciliani, guidati dall’attuale tecnico della Reggina Nevio Orlandi, con lo svantaggio del fattore campo. Un palo inchiodò l’Andria sullo 0-0 nella gara d’andata. Sette giorni dopo in Sicilia il Vittoria centrò una storica promozione, guidata dalla coppia Pisano-Clemente. Botta e risposta al quarto d’ora del primo tempo tra Misiti e La Cava nel giro di un minuto. Poi il bunker di Orlandi resse anche ai 5 attaccanti schierati da Papagni. Per Sergio Di Corcia, un’altra delusione.

PESCINA E IL DERBY AMARO – Anche la giovanissima Valle del Giovenco ha conosciuto un’eliminazione bruciante. Forse ancor più amara perché arrivata nel derby contro i cugini marsicani del Celano. L’anno scorso, dopo una splendida cavalcata parallela a quella del Benevento, il Pescina partiva da superfavorita nei play-off. Ma il Celano di Modica era pronto per la beffa. Nella gara d’andata in trasferta, il Pescina di Cappellacci subì il gol della sconfitta di Barraco a due minuti dalla fine, dopo che il primo tempo si era concluso in parità 1-1 (Dionisi, Di Pasquale). Quel gol sarebbe stato decisivo. Nel ritorno di Avezzano, ancora Dionisi dopo 14 minuti portò in vantaggio il Celano. A nulla servirono il pareggio di Arcamone e i disperati innesti di Bettini e Berra.

PRECEDENTI PLAY-OUT – Gela e Andria hanno anche precedenti di play-out. L’Andria ha giocato due spareggi vincenti di C1, centrando la salvezza. Nel 2000 contro il Gualdo, grazie a un 3-1 casalingo dopo la sconfitta in Umbria. In quella squadra, allenata da Bitetto, giocavano il capitano della Fiorentina Dainelli e Santoruvo, oltre ai giovanissimi Zaminga e Cardascio. Dopo la semifinale play-off persa col Vittoria nel 2004, l’Andria venne comunque ripescata in C1, dove ritrovò ai play-out proprio i siciliani. Stavolta il doppio pareggio sorrise ai pugliesi che, tuttavia, a luglio dovettero ricorrere al Lodo Petrucci, ripartendo comunque dalla C2. Il Gela di Ruisi, invece, perse i play-out contro il Tivoli nel 2003, subendo un netto 0-2 al “Presti”, ma venne poi ripescato al posto della Gladiator.

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Redazione

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