CONFESERCENTI: Polemizza su chi vuole riaprire il corso

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA

In una situazione di estrema difficoltà, come quella che stiamo vivendo, con una  crisi che ha raggiunto livelli inimmaginabili solo qualche mese addietro, con la prospettiva di vedere falcidiate  le piccole e medie imprese di cui pretendiamo di essere il sistema di rappresentanza, l’unica cosa da evitare è quella di abbandonarsi a polemiche tra di noi e di indicare soluzioni aleatorie ad una crisi che ha ben altre matrici  e che presuppone ben altre risposte.

Il cosiddetto “tavolo dell’economia” , composto da Confindustria, Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, CNA, CICAS e Federfarma, nell’interloquire con l’Amministrazione Comunale di Catanzaro ha definito e condiviso una piattaforma di interventi che, a giudizio di tutti, deve non solo dare una risposta alla contingenza ma anche affrontare  i nodi delle debolezze di Catanzaro e del suo tessuto economico-sociale e  rilanciare ruolo e funzioni strategiche della Città capoluogo di regione.

Dopo il primo incontro con il Sindaco on. Rosario Olivo, che è servito a definire il contesto del confronto e gli elementi alla base della contrattazione, nelle successive riunioni si era cominciato a ragionare, con gli Assessori Delegati e con i tecnici incaricati, del merito delle proposte definendo qualità di interventi e tempi di realizzazione. Poi il fulmine a ciel sereno: lo sganciamento di una delle sigle, la Confcommercio, su di un argomento scottante: la pedonalizzazione del centro storico.

 Il fatto che una delle associazioni che partecipano al “tavolo” decida di propria “sponte” di scioglierlo annunciandolo su di un quotidiano locale è un atto di inaudita scorrettezza, che mette in discussione rapporti sindacali consolidati. Ma tant’è.

Il fatto che  gli imprenditori commerciali che operano su Corso Mazzini stiano vivendo un lungo periodo di difficoltà giustifica il loro stato d’animo e porta a  comprendere che essi possano riporre sulla riapertura del Corso la possibilità del rilancio dell’economia cittadina e quindi delle loro imprese, quelle rimaste, perché per altre bisogna parlare al passato: le saracinesche sono definitivamente chiuse. Ma è davvero così? Davvero c’è qualcuno che pensa che consentire al “Catanzarese Tipo” di farsi tutta la “vasca”, dal Cavatore a Bellavista, con il gomito di fuori dallo sportello, possa essere la panacea delle imprese commerciali del Centro di Catanzaro?

Ai colleghi dirigenti dell’Associazione di Categoria, a cui non dovrebbe mancare la lucidità di analisi ed una proposta efficace per uscire dalla situazione, e che oggi invece cavalcano le posizioni più oltranziste, vogliamo ricordare che l’idea dell’isola pedonale nasce con l’avvio della progettazione e dei lavori di restyling del centro storico di Catanzaro e nasce con il consenso di tutte le associazioni di categoria le quali, salvo ripensamenti, hanno sempre asserito che la pedonalizzazione, così come avviene in tantissime città d’Italia e del mondo sviluppato, può rappresentare una opportunità per l’economia e non già un limite, un ostacolo.

Certo, non esistono automatismi, perché la situazione assuma la direzione auspicata e voluta   è necessario che ognuno faccia la propria parte: alla parte  pubblica il compito di realizzare le azioni riferite alla mobilità, al recupero dei parcheggi, al decoro urbano, ad una  stringente e qualificata attività di animazione e di marketing territoriale per consolidare l’attrattività del centro; alle imprese ed alla loro rappresentanza sindacale il compito di creare  sistema e sinergie,  motivare, orientare e formare gli imprenditori,   qualificare l’offerta, fidelizzare la clientela etc. etc.

Ma, non era questo il terreno del confronto e della trattativa con l’Amministrazione Comunale aperto dal “tavolo dell’economia”?  non era il richiamo al rispetto dei tempi e delle decisioni annunciate da parte dell’Amministrazione il protocollo condiviso  a base dell’incontro dei giorni precedenti allo “scioglimento del tavolo”?

In quanto alle responsabilità nostre, del sistema di rappresentanza, non è polemico ricordare che il Parco Commerciale Naturale, da tutti indicato come lo strumento più efficace, il solo forse, capace di rispondere alla crisi ed alle insidie della Grande Distribuzione Organizzata, pensato più di due anni e mezzo fa ed istituito da più un anno, vede alla guida della società che dovrà gestirne le azioni, un autorevole dirigente dell’Associazione di Categoria che oggi scioglie i “tavoli” e cavalca la protesta. Possiamo conoscere quali sono state le attività svolte per centrare la “mission” del Parco o in subordine quali sono gli ostacoli che si sono frapposti perché tutto ciò non avvenisse?

Ed infine, anche qui senza nessuna polemica, ma per amore della verità, il  centro commerciale inaugurato nei giorni scorsi non è nato in una notte come nascono i funghi. Che fosse una insidia per la piccola e media distribuzione e soprattutto per la rete commerciale del centro storico lo avevamo detto assieme (le associazioni del commercio) nel 2005 in vista della Conferenza dei Servizi regionale che doveva autorizzarlo. Nell’ultima Conferenza dei Servizi, quella  del 10/2/2009, ove si decideva sulla richiesta di ampliamento, il fronte del 2005 si è completamente spappolato, nel senso che l’unica associazione che ha espresso parere contrario  è risultata essere la Confesercenti motivando adeguatamente il senso della propria posizione nei termini appena accennati. Abbiamo richiamato la faccenda solamente per esemplificare sulle coerenze delle associazioni.

Chiudiamo questa nostra nota affermando che la situazione del centro storico della città, non solo riferita alle questioni strettamente economiche, deve essere un cruccio per tutte le persone dotate di buon senso. Ci sono stati tanti campanelli d’allarme in questo ultimo periodo che devono spingerci ad affrontare con decisione e con vigore una serie di problematiche che presuppongono un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, della pubblica amministrazione in primo luogo, ma anche da parte di quei soggetti, portatori e rappresentanti di interessi, che devono svolgere un ruolo di orientamento e di guida positiva improntate al rigore delle analisi e delle proposte e non alla emotività ed alla faziosità.

Ecco perché chiediamo che immediatamente si riprenda il lavoro dei “tavoli tematici” con l’Amministrazione Comunale di Catanzaro per affrontare con metodo tutti i problemi che abbiamo posto al Sindaco Olivo nel primo incontro con tutte le associazioni di categoria.

Catanzaro lì 22.04.2009

La Confesercenti Provinciale di Catanzaro

Autore

Salvatore Ferragina

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