E’ rabbia, è amore…

Succede spesso che raccontare con passione una domenica di calcio di una qualunque quarta serie, solo perché lì gioca la propria squadra del cuore, diventa un modo come un altro per stare vicino idealmente a tutte quelle persone che con dedizione condividono la tua stessa passione, magari anche per colori diversi. Succede che l’articolo che scrivi al lunedì al martedì o in qualunque altro giorno della settimana è come se fosse il “mangiare” gli avanzi della domenica. Succede che volutamente la tua digestione è lenta per assaporare fino in fondo il gustoso piatto fatto di calcio e di squadre e di trasferte. Succede che nonostante la tua squadra sia il Catanzaro, ricevi elogi ed apprezzamenti da chi con la tua squadra, il tuo girone, la tua quarta serie non ci “azzecca” nulla, ma contagiati dalla vivacità dei racconti di un’epoca che fu o peggio contagiati dall’isterismo di stare attaccati ad un cellulare che a sua volta è vicino le casse di una radio che trasmette la voce di un cronista di Catanzaro mentre si guarda una partita di calcio tra squadre di vertice di serie “A”, si sente partecipe di una gioia (o un dolore) che ti accompagnerà per tutta la settimana successiva. Oggi sono triste, ma non perché il mio Catanzaro (FC o Uesse, OGGI NON IMPORTA) la scorsa domenica ha perso, ma solamente perché, ancora una volta hanno perso tutti coloro che a Catanzaro non perdono l’occasione di aprire la bocca e “cianciare” a vanvera. Seppellita la passione di sempre insieme alle ceneri di quella che fu l’ Uesse, oggi il Presidente Bove si trova da solo e con le tasche e le orecchie piene di promesse … Nessuno certo ha mai giurato amore eterno s’intende, ma nessuno può credere che il piccolo imprenditore Catanzarese (e che di Catanzarese ha l’anima) abbia deciso da solo, senza essere validamente supportato di prendersi carico di un onere così grande, tenendo presente una piazza capace da sempre di riempirsi la bocca di paroloni e proclami di giorno, salvo poi svanire nella notte e dissolversi come la nebbia padana a ferragosto. Nessun aiuto, ma neanche la vicinanza di una tifoseria che per molto meno nel recente passato ha dato invece credibilità a venditori di fumo ed abili maestri oratori. Una squadra che finora si è aggrappata ad un allenatore, ad un uomo capace di creare un gruppo dal nulla e dargli un gioco, un’identità ben precisa, che nelle ultime settimane, eccezion fatta per la gara contro l’ Andria ha palesato grossi limiti psicologici. È indubbio il tasso tecnico di una formazione che con le altre “prime” del girone ha sempre dato a vedere qualità, quantità, e soprattutto un’invidiabile condizione fisica. Tutto ciò per lungo tempo ha sopperito alle grosse lacune dirigenziali in fatto di comunicazione, organizzazione, programmazione, ma di certo non ha permesso alla stragrande maggioranza dei veri tifosi del Catanzaro di avvicinarsi nuovamente alle sorti di una compagine che davvero merita di essere seguita. Tutto ciò oggi lascia però il posto a cosa ? Le solite voci … ma insomma cosa c’è dietro tanta ostinata voglia di autolesionismo ? Briciole d’interesse ? Siamo davvero diventati così poveri da accontentarci di un pantaloncino da rivendere al mercato degli stracci per pochi euro. Cosa spinge questo o quel personaggio a dire: “U sapia eu …” Ava e mo cchi tu dicu” … “On c’è nenta mancu stannu” … “U sai e qunat’ava cchi non i paganu” “On ci su sordi” … “Para ca s’imbrigaru tra iddhri”, “ Si c’era eu a st’ura” !!!

F I N I A M O L A !!! Se il Catanzaro è questo, anzi se Catanzaro è questa, è meglio rompere il giocattolo, piuttosto che fare il gioco sporco (magari inconsapevolmente) del pagliaccio di turno !

BASTA DAVVERO !!! Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere … come potete pensare che una squadra di ragazzi seppur seri, possa tramutarsi in una squadra vincente senza alcuno stimolo positivo dall’esterno ? Ragazzi che danno peso alle parole del primo finto amico che gli si avvicina per raccontargli un “ U sai cchi succediu ….. e finiscono per l’essere condizionati in un verso o nell’altro … Una città fatta di parole e che quanto prima verrà seppellita dalle parole stesse … Siamo bravi solo a parlare, ma se per una volta “NI FACERAMU I C^^^^ NOSTRI” e penseremmo solo a sostenere la squadra senza farsi amico questo o quel calciatore, forse i risultati si vedrebbero anche nel breve periodo … Cosenza Docet, o scusate lì ci sono tanti tanti soldi, allora l’esempio del Crotone potrebbe essere più pertinente ?

Siamo solo dei “Vuccazzari” e fino a quando avremo questa propensione la C2 sarà anche fin troppo per NOI !

Massimo Saverino

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento