Wanda Ferro freni i ragazzi del campanile di Beppe Scopelliti

riceviamo e pubblichiamo

Sabato abbiamo letto con particolare attenzione l’intervento fatto sulla stampa da Wanda Ferro, presidente della nostra provincia. Siamo d’accordo con lei quando afferma che “le recenti polemiche sull’area metropolitana hanno riacceso il focolaio di un campanilismo vecchio di quarant’anni che alla fine rischia di renderci tutti più poveri”. Come darle torto? E’ esattamente quello che andiamo gridando da anni, anzi è esattamente la ragione per cui è nato il nostro movimento: combattere i campanili. Perché i campanili erodono la nostra regione. Non sappiamo infatti motivare diversamente, a parte i già citati campanili, l’atteggiamento esageratamente ostile che alcuni territori della Calabria hanno rispetto a Catanzaro. E dice bene la Ferro quando afferma che  “non riesce a pensar male delle altre realtà calabresi”. Anche noi non ci riusciamo. Ed è per questo che ci risulta incomprensibile ed anacronistico l’atteggiamento odioso e massimamente campanilistico che il sindaco di Reggio Beppe Scopelliti dimostra verso Catanzaro. Quando Wanda Ferro parla di “opportunisti del campanile che provano a speculare su ogni argomento” a noi viene subito in mente il Beppe dello Stretto, il sindaco che – a leggere le ultime notizie – sta portando al dissesto finanziario il suo Comune nonostante l’enorme flusso di fondi che lo Stato gli regala con magnanimità attraverso il Decreto Reggio. Sarà per questo che il governo amico influenzato dal Bocchino-pensiero ha pensato, pur in mancanza dei requisiti essenziali, di inventare forzatamente per quella realtà nientepocodimenoché lo status di città metropolitana?
Forse ha ragione la nostra presidentessa quando, rammentando un passaggio di Fini in occasione del congresso del PDL, sottolinea la necessità di un vero e proprio patto per liberare energie e liberarsi dai condizionamenti. Ne siamo convinti pure noi. I ragazzi del campanile guidati da Beppe Scopelliti dovrebbero dare maggiore attenzione a questi concetti per una seria riflessione sul futuro verso il quale corre spedita la nostra società. Area Metropolitana a parte. Anche perché questo nuovo ente non è affatto un provvedimento a favore della nostra terra ma è la pezza a colori per coprire i debiti di una cattiva amministrazione che tutti gli italiani adesso sono costretti a pagare, così come già avvenuto per Catania. Bando alle ipocrisie, l’area metropolitana danneggia la Calabria perché amplifica i suoi già esagerati squilibri e ufficializza la sproporzione con cui si erogano fondi. Dovrebbero comprendere, questi educati ragazzi del campanile guidati dal vecchio motto “boia chi molla”  rivisitato nel più recente “prendiamolo a calci nel sedere”, che Catanzaro è il capoluogo di regione e pertanto sono da bandire i tentativi di delegittimarne le prerogative.
Poi è anche vero, come dice la Ferro, che alla gente poco interessano questi argomenti giacché si stenta ad arrivare alla terza settimana. Noi aggiungiamo pure che “non ci sono più le stagioni di una volta”, che “se hai le qualità prima o poi emergi”, che “l’amore non ha età”, “la carne è debole” e “c’è il buco dell’ozono”.  E abbiamo un’altra certezza: la nostra presidentessa, autorevole esponente del PDL catanzarese assieme all’on. Traversa, farà di tutto per reclamare presso i vertici romani un po’ di quel rispetto istituzionale che merita Catanzaro (a partire dalla sede del coordinamento regionale che stranamente hanno ubicato sullo Stretto) e, perché no, un po’ di quei soldoni e di opportunità che Gasparri, Larussa, Bocchino & C. vogliono destinare esclusivamente a Reggio. Sarebbe un modo per eliminare i campanili. Per dirla ancora una volta con Wanda Ferro “ogni traguardo è possibile attuando le necessarie sinergie politiche”:  si cominci da un’ovvietà, ossia  riportare a Catanzaro il Consiglio Regionale. Sarebbe la conquista della normalità per l’intera regione, ciò che si potrà ottenere con l’impegno bypartisan e il contributo di tutti. Noi siamo sicuri che gli esponenti nazionali del PDL, Bocchino in primis, non avranno difficoltà – dopo aver sposato una causa inverosimile qual è la città metropolitana reggina – a sponsorizzare una più utile “normalizzazione” della Calabria attraverso una legge ad hoc per il suo capoluogo. Si riparta da qui, liberandosi dai condizionamenti, come vuole Fini. Soprattutto lo si faccia in nome di quella tanto decantata unità di intenti fra Comune, Provincia, Regione e deputazione.
Fabio Lagonia
Presidente Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

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