La classe politica è interessata alle sorti della nostra Università?

riceviamo e pubblichiamo

Sono da condividere in toto le amare considerazioni con le quali il prof. Vincenzo Guadagnino ha accompagnato le sue dimissioni da Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive dell’ateneo catanzarese. Si tratta di una invettiva tanto pesante quanto giustificata dal momento che nessuna reazione adeguata sembra essersi prodotta nella classe politica calabrese in merito al provvedimento ministeriale che obbliga alcune facoltà di medicina all’accorpamento con altri atenei relativamente alle scuole di specializzazione. E’ un silenzio, quello della politica, che preoccupa. E preoccupa per due ordini di motivi: in primis perché tradisce la scarsa considerazione, e di conseguenza la scarsa sensibilità culturale, che i nostri rappresentanti istituzionali a tutti i livelli dimostrano rispetto ad una tematica  fondamentale per la crescita del territorio qual è l’Università; e poi perché sembra che nessuno abbia compreso davvero a pieno quanto sia grave per la Calabria l’accorpamento a cui sarà soggetto l’ateneo Magna Graecia. Infatti, differentemente da quanto accade nella stragrande maggioranza delle regioni italiane all’interno delle quali è presente più di una facoltà di Medicina e Chirurgia, non bisogna dimenticare che la l’ateneo catanzarese è l’unico sul territorio calabrese. Da qui è facile comprendere la iattura che deriverà ai nostri giovani e quindi al nostro futuro. Una facilità di comprendere la gravità del fenomeno che, evidentemente, manca alla nostra classe politica, da quella provinciale a quella parlamentare passando da quella regionale. Un silenzio assordante e colpevole che pone sciaguratamente le basi per distruggere ogni speranza di far crescere la nostra terra quando, di contro, vorremmo veder i nostri esponenti politici rivendicare presso il governo nazionale le sacrosante motivazioni di una intera regione che non può vedersi privata anche della opportunità di accedere alle Scuole di Specializzazione all’interno dell’unica Facoltà di Medicina e Chirurgia esistente in Calabria. Dunque salvaguardare la specificità territoriale regionale non procedendo ad accorpare l’ateneo Magna Graecia con quelli di Napoli e Bari è una buona ragione da far valere presso il Ministero, purché vi sia qualche politico sensibile che abbia la capacità di farlo.
Come se non bastasse, anche la Regione ha infierito su questa già disastrata situazione operando un taglio di 17 borse di studio per le scuole di specializzazione. Mentre si pensa a erogare fondi, anche in ambito universitario, su altre direttrici sicuramente meno importanti di quelle concernenti la specializzazione, i nostri giovani cervelli, quelli più meritevoli, si vedono così costretti ad abbandonare la loro e la nostra terra. Ma cosa fanno allora i nostri esponenti politici in consiglio regionale?
Infine siamo ancora in attesa di sapere quale sia l’impedimento che ostacola l’insediamento di Odontoiatria presso gli immobili in località Mater Domini. Non c’è dubbio che si tratti di mere situazioni burocratiche che, francamente, appaiono incomprensibili dal momento che oltre un anno fa Comune e Regione avevano concretizzato ogni passaggio.
Non temiamo di esagerare se affermiamo che anziché leggere delle dimissioni di qualche professore universitario avremmo voluto assistere alle dimissioni di qualche dormiente esponente della politica che, colpito da sonno profondo, non ha ancora compreso la gravità di quanto sta accadendo nell’ambito universitario e di riflesso in quello socio-economico della nostra città e dell’intero territorio regionale.
Dr. Giuseppe Gualtieri
Consigliere Comunale Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”

con delega ai rapporti con l’Università

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