Tutti noi calabresi dovremmo essere un po’ più Gattuso

Nota dell’Assessore al Turismo del Comune di Catanzaro

Si è molto discusso sulla sponsorizzazione della nazionale di calcio da parte della Regione Calabria e del testimonial scelto, Gennaro Gattuso. Come ogni cosa di questa nostra amata terra, anche la più positiva delle azioni diventa oggetto di polemiche e occasione per parlare indipendentemente da ciò che si dice e si vuole comunicare. Lungi da me difendere o attaccare alcuno, ma un dato è oggettivo: con una sponsorizzazione di tale portata il nome della Calabria veicola in tutto il mondo. Chi ha viaggiato almeno una volta all’estero sa quanto sia difficile spiegare dove si trovi la Calabria, salvo giungere faticosamente a identificarla in quella parte di territorio compresa tra Napoli e la Sicilia. Magra consolazione per una regione che aspira a divenire una meta turistica internazionale!

Ma l’associazione mentale evocata dalla Calabria è, per milioni di persone, quella con Gennaro Gattuso, il  noto centrocampista che milita nel Milan e nella Nazionale. E’ proprio questo abbinamento Calabria-Gattuso a dare il valore aggiunto alla sopramenzionata sponsorizzazione. Se il testimonial scelto è una figura eccellente del panorama sportivo mondiale, per noi calabresi è ancora di più.  E’ molto di più. Gennaro Gattuso è tra i rari positivi esempi di personaggi appartenenti al mondo dello “spettacolo” che non si “vergogna” della sua calabresità. Anzi sembra voler trasformare ogni occasione in un ottimo pretesto per vantarsene con orgoglio. Ma Gennaro Gattuso ha fatto molto di più: ha trasformato le movenze, la cadenza, il suo modo di fare e di giocare tutto calabrese in tendenza; ha sfidato gli sfottò e la denigrazione e ha creato la sua moda anche grazie alla sua tenacia, ai suoi valori ed al suo gergo spontaneo e genuino, mai fattosi influenzare dalle sirene del bel mondo ovattato frequentato da VIP e paparazzi. Così è diventato “Ringhio” sui campi di calcio come nella vita, imprimendo nella memoria di milioni di persone il suo nome nel più calabrese Rino rispetto al più napoletano Gennaro. Lo vediamo esibirsi negli spot di multinazionali con la cadenza calabrese ed è diventato l’idolo di bambini grazie alla sua lealtà, alla sua generosità ed alla sua forza interiore. Non si è lasciato modificare ad uso e consumo dalla società della comunicazione; non si è piegato al successo. Ha imposto il suo personaggio, il colore della sua pelle, i suoi lineamenti, la sua irruenza e la sua bontà. Ha esaltato la sua calabresità, i suoi affetti, i suoi modi, le sue abitudini, il suo legame viscerale con la terra natìa. Gattuso è un testimonial perfetto perché trasmette la voglia di chi lotta sempre.  Rappresenta la rabbia dei deboli che provano a riscattarsi, la volontà di non mollare mai. Ha indubbie doti fisiche che lo hanno portato a diventare campione del mondo, ma ha anche quella rabbia in corpo di chi lotta sempre e comunque fino all’ultimo secondo. Lo spirito di “Ringhio” sarà nell’immaginario collettivo lo spirito e l’immagine che la Calabria tenterà di offrire all’Italia di sé stessa. L’immagine di un popolo che lotta e che ha voglia di farcela, che vuole di più, un’immagine positiva veicolata da un testimonial eccezionale.

Fin qui l’analisi di una scelta perfetta. Ma, come si diceva prima, Rino Gattuso per i calabresi è di più. E’ uno dei pochi elementi unificanti di una regione lacerata da mille campanili, da polemiche continue, da violenze. Poche volte la Calabria ha vissuto in modo unitario le varie vicende della sua storia. Abbiamo visto la nostra regione unita quando ha pianto per Nicholas Green, quando ha gioito per la serie A del Catanzaro, quando ha accolto e pregato assieme a Papa Wojitila. Oggi Rino Gattuso è tra quelle situazioni in cui tutti ci sentiamo orgogliosi di essere calabresi. Ci piace vederlo con la maglia azzurra, ci piace sentirlo urlare, vederlo spronare i compagni. Ci galvanizza quando esulta. Ci identifichiamo con lui quando manda i saluti alla sua Corigliano da tutti i canali del mondo. “Ringhio” non è solo un calabrese: è l’anima bella della Calabria. Rappresenta tutti coloro i quali si vogliono far rispettare, ma anteponendo sempre la lealtà e il rispetto delle regole.

A diciannove regioni italiane daremo un bellissimo messaggio con Gattuso testimonial; ma alla ventesima, la nostra, la verità è che il messaggio sarà diverso. Il mio opinabilissimo pensiero è che Gattuso per noi deve rappresentare uno stimolo ad andare avanti, a dare il massimo ogni giorno nel lavoro e per la nostra terra. In Calabria la mattina ci alziamo ed è da subito una battaglia continua di tutti contro tutti e tutto, senza gioco di squadra, senza spirito collaborativi, tutti a scannarci e a parlare male di amici, conoscenti e sconosciuti. Non vorrei sembrare impietoso, ma molti calabresi hanno il solo hobby di denigrare il lavoro altrui, siano essi imprenditori, politici o colleghi. In pochi si chiedono in coscienza cosa facciano per gli altri e per il proprio territorio anziché seminare la gramigna quotidiana. Si può essere “Ringhio” ogni giorno nel proprio lavoro. Nel tempo libero si può e si dovrebbe essere più professionali, più gentili, più affidabili. Magari dispensando a sé stessi e al prossimo qualche sorriso in più. Che non guasta mai. Anzi!

Tutti noi calabresi dovremmo essere un po’ più Gattuso, più grintosi nel raggiungere gli obiettivi, più dediti e passionali nella professione. Dovremmo essere un po’ più tutto in Calabria, senza aspettare la manna dal cielo, abbandonando quella fatalistica rassegnazione che rappresenta il nostro più grande deficit. “Ringhio” è l’esempio che oggi stiamo esportando; ma sarebbe bello per la Calabria se tanti suoi figli adottassero il suo stile e il suo approccio alla vita. Sarebbe decisamente una Calabria diversa. Forza “Ringhio” facci sognare ancora. Buon 2009 a tutti.

 

Roberto Talarico

Assessore al Turismo

Comune di Catanzaro

 

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Redazione

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