La Striscia

E le Aquile PLANANO sul San Vito

Escono imbattuti gli undici di Provenza, vincono i tifosi giallorossi. Fermati e liberati le tre aquile volanti

E’stata una lunga settimana, è stata una lunga giornata ma alla fine ne è valsa la pensa.
Circa quindicimila al San Vito i tifosi cosentini, 200 al Dopolavoro Ferroviario del quartiere marinaro, 700 all’Auditoroium, tanti davanti alla Tv, mille sul lungomare di Catanzaro Marina per aspettare la squadra al ritorno raccogliendo l’appello di chi aveva detto “saremo là a prescindere dal risultato”, ma soprattutto TRE GRANDI TIFOSI GIALLOROSSI (domenica vi vogliamo sotto la curva)  che con tre deltaplani hanno sorvolato il San Vito, lasciando il loro segno, il segno delle Aquile, innalzando in alto il nostro vessillo, il vessillo che è ed è stato di una Calabria intera. I tre ragazzi erano stati fermati, ma ora sono stati liberati, ci auguriamo che il Questore comprenda la goliardia del gesto, unico in Italia e nel mondo. 
La notizia è stata già data dall’Ansa. 
Il volo è una risposta ad un divieto assurdo che penalizza le tifoserie di provincia (basti pensare ad altri derby che si giocano regolarmente con porte aperte a tutti)  ma che risponde anche ai tifosi cosentini che avevano inscenato una coreografia mal riuscita perchè dopo lo striscione rossoblu doveva apparire quell’altro grigio nero dove poco si capiva  che vedeva il lupo presidiare un bosco, dimenticandosi però del cielo, dove le Aquile da sempre volano.
In tribuna le cronache dicono che è filato tutto liscio, anche se c’è stata un’ aggressione al nostro Presidente Pasquale Bove che da vecchio Ultras non si è lasciato intimorire. 
Tranne qualche striscione stupido che tanto ci ha ricordato quello di un’altra tifoseria dai colori rossoblu, tutto è filato liscio.
Vi segnaliamo un bel gesto di un gruppo ultras rossoblu che sono entrati con quindici minuti di ritardo esponendo uno striscione di solidarietà a chi non è potuto essere presente al S.Vito, riferendosi logicamente ai tifosi giallorossi.
E veniamo ora alla partita, se diciamo che in campo si è vista una sola squadra giocare a calcio crediamo di non dire eresie.
Quella squadra aveva una maglietta bianca con bordi gialli e numeri rossi e si chiama Catanzaro.
La partita, pur non essendoci state grosse occasioni è stata dominata in lungo e in largo degli uomini di Provenza, da parte sua il Cosenza, che ha avute due occasioni nella primo tempo, dovute a qualche leggerezza del pur bravo Mancinelli, nulla ha fatto per poter impienserire sul piano del giuoco la squadra del capuologo che nella prima parte di gioco stava per passare in vantaggio se una sforbiciata di Tomi (migliore dei nostri insieme a Zaminga) veniva meglio seguita da Caputo e Montella.
Il Cosenza picchiava e come picchiava, su Caputo e Montella è stata montata una guardia spietata nel vero senso della parola, tante le botte ricevute e a conferma di questo basta vedere che i difensori del Cosenza sono stati quasi tutti ammoniti.
Dopo lo splendido intervallo prima citato, le squadre rientravano in campo, non prima di aver rivolto uno sguardo verso il cielo dove c’erano I MITICI.
Il Cosenza sembrava più aggressivo ma sempre farraginoso nella manovra, il Catanzaro chiudeva gli spazi e ripartiva facendo del possesso palla la sua arma migliore.
Un mezzo pericolo lo provocava Danti su una leggera incertezza di Gimmelli ma, chi rischiava di spegnere definitivamnete il San Vito, era uno scatto poderoso di Montella che costringeva Ambrosi al miracolo.
I due tecnici a quindici minuti dalla fine iniziavano la girandola dei cambi, ma ormai il pareggio era segnato e i lupi silani dovevano rassegnarsi.
Per l’ennesima volta le Aquile Giallorosse uscivano imbattute dal catino rossoblu e diciamolo pure, è da ben 23 anni che non ci battono.
Come dicevamo sopra la squadra è stata aspettata al rientro in città, sia chairo mancavano i fuochi d’artificio ma c’era tanta passione, un Provenza come al solito composto ci ha detto, SOSTENETECI SEMPRE, e ora pensiamo al Noicattaro, pratica Cosenza archiviata.

IL TABELLINO:

Cosenza: Ambrosi; Parisi, Musacco, Bernardi, Braca; De Rose, Fabio, Catania (79’ Morelli), Occhiuzzi; Polani (65’ Cantoro), Danti (79’ Galantucci). All. Toscano

Catanzaro:
Mancinelli; Ciano, Armenise, Gimmelli, Zaminga; Di Maio, Cardascio (70’ Criniti), Bruno (83’ Benincasa), Tomi; Caputo (77’ Iannelli), Montella. All. Provenza

Arbitro:
Doveri di Roma 1 Assistenti: Giallantini-Marrazzo
Marcatori: –
Ammoniti: Danti, Braca, Parisi, Fabio (CS) Di Maio, Zaminga, Cardascio (CZ)
Recuperi: 1-3
Corner: 3-5
Spettatori: 12010 + TRE DELTAPLANI GIALLOROSSI

SF 

Autore

Salvatore Ferragina

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