CRONACA – Bullismo al Liceo “Siciliani” , indagano i Carabinieri

fonte gazzetta del sud

Anche gli investigatori dell’Arma dei carabinieri sono interessati al caso di bullismo che si è verificato tra le mura del liceo scientifico “Siciliani” e che ha portato il consiglio di classe, lunedì sera, a conclusione di una lunga e animata riunione, ad adottare provvedimenti di sospensione dalle lezioni, per la durata di cinque giorni, dei due giovani che si sarebbero resi responsabili di angherie ai danni di una compagna, diventata per lungo tempo e senza apparente motivo bersaglio di insulti irripetibili.

Una umiliazione sopportata in silenzio fino a quando si è verificato l’episodio che ha fatto venire a galla l’intera storia: un preservativo che un terzo ragazzo avrebbe nascosto nello zaino della studentessa nei giorni di autogestione a seguito della protesta contro il decreto Gelmini.

L’altro ieri alcuni militari in borghese, di primo mattino, si sono presentati negli uffici della presidenza del liceo per acquisire copia di tutta la documentazione fino ad allora prodotta sul caso: dal rapporto degli insegnanti che hanno comunicato al preside Aldo Romagnino l’accaduto, alla corrispondenza tra Scuola e genitori dei ragazzi interessati.

Come dal “Siciliani” nulla è trapelato sulla vicenda, allo stesso modo non è stato possibile verificare se a muoversi sia stata autonomamente la Procura del Tribunale dei minori al fine di verificare nella vicenda possano rilevarsi profili di natura penale (impossibile dunque sapere se il reato ipotizzato sia stalking o altro), o se l’autorità giudiziaria sia stata messa a conoscenza dell’accaduto su iniziativa di parte.

Come accennato, i due studenti sono stati sospesi dalle lezioni per cinque giorni. Un provvedimento non di immediata applicazione in quanto la deliberazione del consiglio di classe deve essere notificata ai genitori, che hanno quindici giorni per proporre ricorso avverso la decisione; altre quindici giorni li ha la scuola per eventuali controdeduzioni, per cui, eventualmente, il provvedimento disciplinare diventerà esecutivo dopo un mese.

Come abbiamo già avuto modo di riferire, la “pena” dei cinque giorni di sospensione corrisponde alla massima sanzione contenuta nella più lieve delle ipotesi su cui i docenti della classe hanno duvuto riflettere, considerare cioé il fatto contestato alla stregua di lesioni gravi alla dignità della persona (viene prevista la sospensione dalle lezioni da uno a cinque giorni), mentre la più grave delle ipotesi legata alla natura delle frasi offensive, da ritenere come una vera e propria molestia sessuale (con una “pena” variabile dai sei a 15 giorni di sospensione) non è stata, evidentemente, presa in considerazione. Una soluzione dunque, come anticipato ieri, per certi versi “soft”.

Nessun provvedimento è stato, per ora, preso nei confronti del terzo studente, quello del preservativo. Per lui il consiglio di classe dovrà riconvocarsi per deliberare di conseguenza.

Paolo Cannizzaro

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