SANITA’ – Moglie Premier Albanese auspica presenza del Sant’Anna nel loro sistem

“Spero che riusciremo a trovare le soluzioni affinché questo ospedale possa assicurare una sua presenza nel nostro Paese e nel sistema sanitario che stiamo costruendo”. Liri Berisha ha lasciato con queste parole rivolte al direttore generale, Giuseppe Failla, il Sant’Anna Hospital dopo una lunga e approfondita visita presso il centro calabrese di alta specialità del cuore.
La signora Berisha, medico pediatra, moglie del primo ministro albanese, Sali Ram Berisha e presidentessa della “Albanian Children Foundation, è giunta al S. Anna accompagnata da una delegazione dell’O.S.J. Cavalieri di Malta: Bajram Lamaj, Ambasciatore dell’Ordine in Albania e Giuseppe Madia, priore di Sicilia. Ad accogliere gli ospiti, il direttore generale del S. Anna Hospital, Giuseppe Failla, quello sanitario, Dante Ciriaco e Mauro Cassese, direttore del Dipartimento di Chirurgia Cardiovascolare, oltre al personale medico.
Nel suo indirizzo di saluto agli ospiti, Failla ha ripercorso gli anni recenti del lavoro svolto al S. Anna, i risultati raggiunti dal centro di alta specialità del cuore, l’innovazione tecnologica e il know how che lo caratterizza, il contributo dell’ospedale, in termini di volumi di prestazioni erogate, al sensibile ridimensionamento del fenomeno endemico dell’emigrazione sanitaria verso le strutture di altre regioni.
Soprattutto, però, il direttore generale ha sottolineato come, in Calabria, sia possibile fare buona sanità. “Abbiamo accettato una sfida – ha detto – e siamo riusciti a creare un centro di eccellenza in una realtà difficile, caratterizzata da un sistema sanitario non privo di contraddizioni e punti di crisi; un sistema in cui le spinte verso la modernizzazione e l’efficienza si assommano alle storiche difficoltà di ordine organizzativo ed operativo; un sistema in cui non sempre, alla fine, è facile coniugare la domanda di salute dei cittadini con una risposta perfettamente aderente ai bisogni che quella domanda esprime, anche perché è un sistema che deve fare i conti con le difficoltà di bilancio ma anche con l’esigenza forte di razionalizzare la spesa per farne una spesa di qualità”.
Liri Berisha, dal canto suo, ha illustrato l’intenso lavoro in corso in Albania per dotare quel Paese di un sistema sanitario efficiente. “Il modello italiano ci convince – ha detto – e ci stiamo ispirando al vostro sistema per costruirne uno nostro, calibrato sulle nostre esigenze. Siamo interessati ai vostri ospedali e in modo particolare a quelli che spiccano per la qualità delle prestazioni erogate”. E qui, Liri Berisha ha citato il recente accordo tra Albania, Regione Liguria e “Gaslini” di Genova per le cure pediatriche.
Subito dopo l’accoglienza e i saluti ufficiali, compreso quello del priore Madia, soddisfatto del dialogo avviato col S. Anna e certo dei possibili ulteriori sviluppi, la signora Berisha ha visitato reparti, ambulatori e sale operatorie dell’ospedale. Una ricognizione approfondita e competente, seguita passo passo da Mauro Cassese, nel corso della quale la pediatra desiderosa di conoscere il lavoro dei colleghi cardiochirurghi e cardiologi si è sostituita spesso al rappresentante di Stato. Liri Berisha ha chiesto di accedere nelle sale operatorie e in quelle di emodinamica, entrambe peraltro al lavoro in quel momento.
Le impressioni, alla fine, sono state positive. “Fate un ottimo lavoro – ha detto prima di congedarsi – in questo ospedale ho visto competenza e professionalità”. Subito dopo, è arrivato l’auspicio che anche il S. Anna Hospital possa entrare a far parte di quell’Italia “eccellente”, che sta dando il suo contributo alla crescita e alla modernizzazione dell’Albania.

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Redazione

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