In tutto i tagliandi sequestrati sono stati 17.500. Le persone denunciate sono titolari di sette rivendite in cui sono stati trovati i gratta e vinci non autorizzati, e nove rappresentanti legali di società che gestiscono le lotterie e le scommesse con sedi a Milano, Varese, Como e Catanzaro. E’ solo l’ennesimo maxi sequestro di ‘grattini’ fasulli che, imitando quelli autorizzati dai Monopoli di Stato e commercializzati dalla Lottomatica, venivano venduti in bar, negozi, edicole con nomi molto simili a quelli regolari e promettevano vincite inesistenti fino a 10mila euro. Per ogni pacchetto da 200 biglietti, infatti, era possibile solo vincere un premio da 40 euro, uno da 10 euro e 25 da un solo euro. Il successo della lotteria istantanea giornalmente crea delle sacche di illegalità spinte dall’enorme volume di gioco che i grattini muovono per le casse dei concessionari e dello Stato.
I finanzieri hanno individuato uno dei responsabili delle società che gestivano i giochi mentre a Brindisi è stato rintracciato un intermediario per la vendita: in un garage sono stati sequestrati 6mila tagliandi. Secondo i finanzieri, oltre che con i biglietti cartacei, la truffa avveniva anche attraverso internet.
Lo smercio avveniva principalmente in esercizi commerciali di Brindisi e comuni limitrofi. I tagliandi, hanno accertato le fiamme gialle, erano stati commissionati a società del nord, che li facevano stampare e poi li consegnavano ai brindisini.
Il reato in questo caso consiste nella truffa ai danni dello Stato, frode in commercio, esercizio abusivo di gioco riservato al Monopolio di Stato ed evasione fiscale. Non regge l’ipotesi di concorso con la possibilità di vincere premi in natura dal bar o dal locale in cui i ticket sono esposti. E si è anche esaurita la scusante delle riviste alle quali venivano allegati i gratta e vinci oppure delle famose cartoline ‘artistiche’ realizzate con pochi centesimi di euro e rivendute a 2 o 5 euro, configurando così il reato di frode commerciale.
I finanzieri hanno individuato uno dei responsabili delle società che gestivano i giochi mentre a Brindisi è stato rintracciato un intermediario per la vendita: in un garage sono stati sequestrati 6mila tagliandi. Secondo i finanzieri, oltre che con i biglietti cartacei, la truffa avveniva anche attraverso internet.
Lo smercio avveniva principalmente in esercizi commerciali di Brindisi e comuni limitrofi. I tagliandi, hanno accertato le fiamme gialle, erano stati commissionati a società del nord, che li facevano stampare e poi li consegnavano ai brindisini.
Il reato in questo caso consiste nella truffa ai danni dello Stato, frode in commercio, esercizio abusivo di gioco riservato al Monopolio di Stato ed evasione fiscale. Non regge l’ipotesi di concorso con la possibilità di vincere premi in natura dal bar o dal locale in cui i ticket sono esposti. E si è anche esaurita la scusante delle riviste alle quali venivano allegati i gratta e vinci oppure delle famose cartoline ‘artistiche’ realizzate con pochi centesimi di euro e rivendute a 2 o 5 euro, configurando così il reato di frode commerciale.
