REGIONE – UE indaga su sponsorizzazione della Nazionale di Calcio

Articolo tratto da www.corriere.it

Mondiali di calcio 2010 Gattuso testimonial. Il precedente di Toscani

Calabria sponsor degli azzurri
«Ha usato i fondi dell’Europa»

Spesa di 8 milioni, Bruxelles indaga. Il sospetto: deviati i soldi per i porti

Compenso di 500 mila euro per il calciatore azzurro, che lo devolverà in beneficenza a un ente da lui costituito
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BRUXELLES — La Regione Calabria sarà, come ha annunciato, «l’unico sponsor istituzionale » della nazionale italiana di calcio, e delle altre nazionali legate alla Federcalcio, «in tutto il mondo», fino ai campionati mondiali del Sud Africa nel 2010. Costo previsto della campagna, che nelle parole del presidente Agazio Loiero servirà a promuovere ovunque «l’immagine positiva della Calabria », 8 milioni di euro. Provenienti da Bruxelles, dall’Unione Europea: «Una cifra espressamente destinata dalla Ue per la promozione turistica del territorio », spiega ancora la Regione. Ma qualcuno, proprio a Bruxelles, ora ha dei dubbi.

La Commissione Europea ha avviato un’indagine conoscitiva: Danuta Hubner, la commissaria alla politica regionale, ha chiesto «all’autorità di gestione (alla Regione Calabria, ndr) di fornirle i dettagli delle operazioni contemplate nel programma operativo 2000-2006 e in quello 2007—2013 al fine di pronunciarsi sulla loro conformità ai programmi e sulla loro eventuale efficacia». Intanto, a Reggio, i particolari della campagna per i Mondiali vengono messi a punto, e vengono ripartite le future spese. Per esempio, una parte degli 8 milioni — 500mila euro — rappresenta il compenso assegnato al testimonial principale, il campione calabrese di calcio Rino Gattuso. Che li devolverà tutti «in beneficenza», come spiega ancora la Regione, a una fondazione: la Fondazione Rino Gattuso «Forza Ragazzi Onlus», «costituita da Rino Gattuso». Altri fondi saranno invece presumibilmente versati alla Federcalcio, per lo sfruttamento dell’immagine dei calciatori. «Ora la domanda è: davvero la Calabria ha bisogno di sponsorizzare la nazionale di calcio con i soldi per lo sviluppo che le arrivano dall’Europa? — commenta l’eurodeputato Beniamino Donnici, del gruppo Alleanza dei liberali e dei democratici (Alde), che con una interrogazione ha aperto il caso — . Otto milioni sono una cifra enorme: non vorrei fossero stati tolti dai fondi (anch’essi europei) che erano però destinati ai porti turistici dei nostri 800 chilometri di coste. Quelli, nel Por Programma operativo regionale 2000-2006, erano già 30 milioni in co-finanziamento». In effetti, fra le carte regionali che ora la Commissione Europea ha chiesto di esaminare, vi sono le tracce di fondi Ue che passano da una destinazione all’altra, con regolare approvazione del «Comitato di sorveglianza del Por Calabria». Si dice «rimodulazione », nel linguaggio amministrativo, e così si legge su queste carte. Mentre, nell’ultimo rapporto su Calabria e Sicilia firmato a luglio dai controllori inviati laggiù dalla Commissione europea, si punta il dito sulla «frequente ri—programmazione», o «spostamento delle risorse», a causa del quale «gli obiettivi originali » degli stanziamenti Ue «possono essere raggiunti solo parzialmente».

E per tornare alle carte della Regione, almeno alle più recenti: il 20 marzo 2007 è attestata una «rimodulazione finanziaria Por Calabria 2000—2006»: 6 milioni di euro già destinati alle «reti e sistemi locali di offerta turistica» (cioè, è da pensare, soprattutto ai porti) vengono trasferiti pari pari alla «promozione e fruizione del-l’offerta turistica». Promozione, più o meno in quello stesso periodo, per la Regione Calabria significava la campagna firmata da Oliviero Toscani: così ricorda l’interrogazione di Donnici. Quella campagna che sui manifesti ritraeva volti di giovani con le scritte «Terroni? Malavitosi? Sì, siamo calabresi ». Costo dell’iniziativa, 200mila euro compresi Iva e rimborsi spese, secondo le agenzie di stampa; circa 6 milioni, sempre secondo l’interrogazione. «Mah… vedremo che cosa risulterà dall’indagine della Commissione Europea — dice ancora Donnici — . Ma certo è difficile credere che siano state realizzate campagne di promozione e marketing tanto costose quanto sterili di risultati. Se poi fosse confermato che i fondi Por utilizzati erano destinati al disastrato settore della portualità turistica, sarebbe una follia da Guinness dei primati ». Per gli 8 milioni Ue «investiti » nel calcio, la commissaria Danuta Hubner si attende risposte prima dei mondiali nel 2010.

Luigi Offeddu
19 settembre 2008

Autore

Tony Marchese

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