Presentazione dell’opera multimediale ‘I segni dell’emigrazione’

riceviamo e pubblichiamo

Presentazione dell’opera multimediale I segni dell’emigrazione – L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione –Documenti, ricerche, testimonianze, musiche e filmati” (“Il  Grappolo Editore”) .

Ci sarà un contributo dedicato a San Francesco di Paola nell’opera multimediale “I segni dell’emigrazione – L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione –Documenti, ricerche, testimonianze, musiche e filmati” (“Il  Grappolo Editore”). che verrà presentata il prossimo 10 settembre al Circolo del Ministero degli Affari Esteri a Roma.
La testimonianza dedicata a San Francesco di Paola è stata curata dall’Avv. Gennaro Maria Amoruso dell’Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo e segretario esecutivo Unaie ed ha per titolo: “San Francesco da Paola: il Santo dei Calabresi nel mondo”.
“Sono stato colpito dall’entusiasmo delle autrici di quest’opera, ci dice Amoruso, ed in un lavoro di questa portata non poteva mancare un riferimento forte alla Calabria. La scelta di testimoniare la vita di San Francesco di Paola ed il racconto della grandissima devozione che viene rappresentata nelle comunità dei calabresi nel mondo non è casuale. L’anno trascorso ha celebrato i 500 anni dalla morte del Santo ed il Suo insegnamento dopo 5 secoli è ancora di forte attualità, una lezione che ci invita alla speranza, alla disponibilità, alla carità ed all’umiltà, valori questi spesso dimenticati dalla nostra società.”
L’opera è curata da Tiziana Grassi, scrittrice e autrice di programmi di Rai International, e da Catia Monacelli, antropologa e Direttrice del Museo dell’Emigrazione di Gualdo Tadino, con la collaborazione di Giovanna Chiarilli, si avvale del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e del Museo Regionale dell’Emigrazione “Pietro Conti” di Gualdo Tadino.

Secondo la volontà delle autrici, “I segni dell’emigrazione”  intende rappresentare  un’opera fortemente divulgativa e non solo per gli addetti ai lavori, organizzata per “segni” nella doppia valenza di “segni-simboli”, nodi problematici dell’emigrazione, come la nave, il treno, la lettera, la valigia, le rimesse, il cinema, l’alimentazione, la toponomastica, la spiritualità, la musica, e di “segni” come lacerazioni profonde che l’emigrazione traccia nei soggetti che l’hanno vissuta.

Autore

Redazione

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