OSSERVATORIODECORO – Piazza Roma stuprata

riceviamo e pubblichiamo

Da qualche giorno i catanzaresi che passano per Piazza Roma possono osservare la soluzione adottata dal Comune per creare un’isola pedonale e per regolamentare la circolazione veicolare. Non conosciamo i nomi degli esecutori dell’intervento (anche se qualche paternità politica viene fatta circolare nei corridoi di Palazzo De Nobili) ma propendiamo a credere che se non sia trattato di personale e professionisti in stato di ebbrezza alcoolica, gli Uffici comunali abbiano voluto creare, con quella caotica ed incomprensibile dislocazione delle panchine, un percorso da gimkana, nel qual caso chiediamo ufficialmente di conoscere la data in cui tale gara sportiva si svolgerà e le modalità per iscriversi.

Delle due l’una, non può essere altrimenti, perché tutti, ma proprio tutti i cittadini catanzaresi, con il loro innato e proverbiale spirito sarcastico, fanno a gara nello sbellicarsi dalle risate e nel trovare la battuta più piccante per descrivere lo scempio che è stato realizzato con quelle sedute disordinatamente avvitate sul recente basolato e ad altezza del biossido di carbonio degli scarichi autoveicolari, con quei cubi in pietra che non si capisce quale funzione possano svolgere e con gli ormai famigerati lattoni a fungere da improbabili  e malinconiche fioriere.

Piazza Roma, la vecchia, cara, bella e famosa piazza che nostalgiche foto d’epoca ci aiutano a ricordare nel suo artistico lastricato e con la storica fontana monumentale, l’antico colle di San Trifone che vide schierate le truppe che resistettero al lungo assedio posto alla Città nel 1528, ha subito un attacco di una violenza inaudita, è stata snaturata, è stata violentata.

Basta, è giunto il momento di bloccare questi personaggi che si aggirano negli uffici comunali con il deliberato intento di colpire la Città. E’ ora che il pressapochismo, l’ignoranza, la stoltezza, l’improvvisazione e l’arroganza non trovino più cittadinanza nel nostro Comune.

Invitiamo pubblicamente chiunque abbia il potere di farlo, ognuno per le proprie cariche e competenze, e che, secondo noi, dovrebbe autonomamente avvertire il bisogno di provvedere, di far si che venga rimossa quell’accozzaglia infame di presunti arredi urbani e che al suo posto venga realizzato un nuovo allestimento che, garantendo comunque le esigenze di viabilità, potrebbe essere realizzato con barriere verdi rispetto al traffico di Corso Mazzini, con panchine di fattura più consona al luogo e distribuite in maniera più armonica e, perché no, riallocando una artistica fontana in ricordo di quella che ora non c’è più.   

Autore

Redazione

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