COMUNE – Fermo no del Sindaco ai rifiuti di Crotone

Non si è fatta attendere la ferma reazione del sindaco Rosario Olivo contro l’ordinanza firmata dal prefetto Goffredo Sottile, commissario per l’emergenza ambientale in Calabria, con cui si dispone che i rifiuti destinati alla discarica crotonese di Columbra (gestita dalla Sovreco, società a cui è stato ritirato il certificato antimafia) siano conferiti per un periodo di 60 giorni nella discarica consortile di Alli (e in quelle di Lamezia, Cassano e Scalea).

“Un gravissimo atto unilaterale, irrispettoso delle autonomie locali, compiuto da un funzionario dello Stato che forse vuole mettersi in sintonia con il clima autoritario che si respira a Roma”, è stato il durissimo giudizio del primo cittadino che da poche ore si trova in una località fuori regione per una breve vacanza (“dopo un anno durissimo di lavoro mi sono concesso una pausa a Ferragosto, come peraltro suggerito ai politici dal Capo dello Stato e dal Pontefice”).

Il sindaco si è mantenuto in contatto telefonico per tutta la giornata con il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Antonio Tassoni, con l’assessore all’ambiente Lorenzo Costa e i dirigenti dei settori interessati.

Il “no” all’ordinanza del prefetto Sottile è secco e perentorio e il Comune di Catanzaro farà valere le sue ragioni davanti al TAR. Ma sono in cantiere per le prossime altre iniziative politiche: è stato chiesto un incontro urgente al ministro dell’interno Maroni (“è un uomo che crede nelle autonomie locali, ha detto Olivo, e sono certo che sarà sensibile alla nostra protesta”) e sarà convocato, d’intesa con il presidente dell’assemblea Franco Passafaro, un consiglio comunale, allargato ai sindaci che compongono l’ATO 2 di cui Catanzaro è capofila, alla Provincia, ai parlamentari.

Olivo non esclude di rivolgersi direttamente al Presidente della Repubblica per denunciare – ha detto – “un provvedimento autoritario, non concordato con gli enti locali, che rischia di riproporre in Calabria – dove peraltro non esisteva una situazione conflittuale – una guerra dei rifiuti dalle proporzioni non preventivabili”.

Mentre un gruppo di lavoro, coordinato dal vicesindaco Tassoni, sta studiando tutte le iniziative da attuare (lunedì si riunirà la giunta per deliberare il ricorso al TAR), il sindaco ha voluto riepilogare le ragioni del no di Catanzaro al piano Sottile.

“Il prefetto poteva evitare di scatenare questo pandemonio. Invece di inibire il conferimento dei rifiuti nella discarica di Columbra, peraltro perfettamente funzionante, avrebbe potuto disporre il sequestro dell’impianto per ragioni di pubblica sicurezza e ordinare la prosecuzione, sotto certe condizioni, dell’attività di smaltimento. Non ha valutato, come era suo dovere, l’impatto che la sua decisione potrà avere sulla discarica di Alli  che, come è noto, è programmata per smaltire tranquillamente i rifiuti di Catanzaro e degli altri Comuni per almeno tre anni. Il Comune di Catanzaro si è, anzi, posto il problema di anticipare i tempi e programmare l’ampliamento dell’impianto prima che giunga a saturazione. Trattandosi di un impianto destinato a trattare i rifiuti differenziati, potrebbe andare in tilt nel ricevere grandi quantità di rifiuti non selezionati preventivamente. Per risolvere un problema, il prefetto Sottile – al quale avevo espresso vicinanza e annunciato grande disponibilità in occasione del suo insediamento – rischia di crearne uno ancora più grande. La cosa grave è che una decisione di tale portata è stata adottata senza sentire il bisogno di consultare gli enti locali, i rappresentanti del territorio: è una visione autoritaria che, per quanto ci riguarda, contrasteremo in tutti i modi. Lo ripeto: esiste la possibilità, tecnica e giuridica, di utilizzare la discarica di Columbra e, in ogni caso, ogni piano deve essere preventivamente discusso”.

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Redazione

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