Ieri pomeriggio, intorno alle ore 15.00, sul centralino della Sala Operativa della Questura è giunta una telefonata anonima che segnalava la presenza sul viadotto Bisantis di una persona con manifeste intenzioni suicide.
Sul posto si sono immediatamente recati due Agenti della Volante i quali, al loro arrivo, hanno visto un uomo aggrappato alla ringhiera del ponte che urlava ad un gruppetto di persone, nel frattempo formatosi intorno a lui, che si sarebbe lanciato giù se solo qualcuno di loro si fosse avvicinato.
I poliziotti, avviando con lui una delicata “trattativa” con l’obiettivo di salvargli la vita, hanno tentato di farlo ragionare, cercando in ogni modo di convicerlo a desistere dal compiere gesti estremi.
L’uomo, S.F., infermiere 38enne che lavora in una casa di accoglienza in zona, con una vita familiare difficile, padre di due bambini, emotivamente provato, ha riferito agli operatori di aver gravi problemi economici causati dalla mancata riscossione dello stipendio.
Una situazione che si protarrebbe da più mesi e che lo avrebbe condotto alla disperazione.
Gli Agenti, con le loro parole di solidarietà e comprensione, sono riusciti, pian piano, a fargli capire che poteva ancora esserci per lui una soluzione, ma che non l’avrebbe certamente trovata stando a quell’altezza dal suolo su di una balaustra di ferro o, peggio ancora, esamine in fondo ad un burrone.
Momenti difficili e drammatici, terminati quando finalmente l’uomo ha deciso di staccare la presa per porgere le sue mani ai poliziotti aggrappandosi così nuovamente alla vita.
Prima di salire sull’ambulanza del 118 S.F. ha voluto ringraziare i due uomini in divisa per averlo aiutato a trovare la forza necessaria per desistere dal suo intento suicida, evitando così che su quel ponte, testimone impotente di troppi eventi drammatici, si consumasse un’ennessima tragedia.
In Ospedale i medici hanno prescritto per lui un ricovero nel reparto psichiatrico di una clinica cittadina dove potrà ricevere le cure necessarie per la sua completa guarigione.
Sul posto si sono immediatamente recati due Agenti della Volante i quali, al loro arrivo, hanno visto un uomo aggrappato alla ringhiera del ponte che urlava ad un gruppetto di persone, nel frattempo formatosi intorno a lui, che si sarebbe lanciato giù se solo qualcuno di loro si fosse avvicinato.
I poliziotti, avviando con lui una delicata “trattativa” con l’obiettivo di salvargli la vita, hanno tentato di farlo ragionare, cercando in ogni modo di convicerlo a desistere dal compiere gesti estremi.
L’uomo, S.F., infermiere 38enne che lavora in una casa di accoglienza in zona, con una vita familiare difficile, padre di due bambini, emotivamente provato, ha riferito agli operatori di aver gravi problemi economici causati dalla mancata riscossione dello stipendio.
Una situazione che si protarrebbe da più mesi e che lo avrebbe condotto alla disperazione.
Gli Agenti, con le loro parole di solidarietà e comprensione, sono riusciti, pian piano, a fargli capire che poteva ancora esserci per lui una soluzione, ma che non l’avrebbe certamente trovata stando a quell’altezza dal suolo su di una balaustra di ferro o, peggio ancora, esamine in fondo ad un burrone.
Momenti difficili e drammatici, terminati quando finalmente l’uomo ha deciso di staccare la presa per porgere le sue mani ai poliziotti aggrappandosi così nuovamente alla vita.
Prima di salire sull’ambulanza del 118 S.F. ha voluto ringraziare i due uomini in divisa per averlo aiutato a trovare la forza necessaria per desistere dal suo intento suicida, evitando così che su quel ponte, testimone impotente di troppi eventi drammatici, si consumasse un’ennessima tragedia.
In Ospedale i medici hanno prescritto per lui un ricovero nel reparto psichiatrico di una clinica cittadina dove potrà ricevere le cure necessarie per la sua completa guarigione.
