ELEZIONI 2008 – Speziali interviene a riguardo dell’agricoltura

riceviamo e pubblichiamo

“C’è una grave lacuna nei discorsi elettorali che sto ascoltando e leggendo e riguarda l’agricoltura. Non mi sembra infatti che, fino a oggi, ci siano stati candidati che abbiano speso parole, in termini di idee e proposte, per un settore trainante dell’economia calabrese”. E’ quanto afferma il candidato al Senato del Popolo della Libertà Vincenzo Speziali. “Mi sorprende questa dimenticanza consideratdo che la Calabria risulta una regione in cui l’incidenza dell’agricoltura è importante e comunque superiore a quella mediamente registrata in altre parti d’Italia. E mi sorprende anche perché – prosegue Speziali – nella nostra regione si sono affermate delle aziende agricole capaci di competere con quelle che operano nel Nord e che, tuttavia, avrebbero bisogno di aiuti di natura legislativa per produrre meglio e creare nuova occupazione. Una boccata d’ossigeno per queste aziende – ma anche per quelle che operano in altre aree del Paese – potrebbe arrivare da una riduzione dei costi di produzione e in particolare quelli previdenziali e del costo del lavoro che nel resto d’Europa sono molto più bassi. Si tratta  – ritiene il candidato del PdL – di un intervento che garantirebbe maggiore competitività delle imprese agricole che hanno il loro bel da farsi anche con la burocrazia. Bisogna eliminare tutti quei passaggi inutili e ripetitivi che tolgono energia all’attività economica principale e che spesso ne limitano la crescita. Ma c’è anche da garantire una certa stabilità fiscale . Non si può, ogni anno, rivedere quelle norme che determinano aliquote ridotte per Irap, gli acquisti dei terreni e l’impiego di carburante agricolo. Sarebbe utile che il regime dell’Irap ridotta  – afferma Speziali – diventasse una norma strutturale. Anche in questo comparto, poi, è d’obbligo adeguare gli strumenti creditizi a quella che è la nuova agricoltura, fatta di innovazione e tecnologia. Le banche non possono sottovalutare le esigenze di questo mondo così variegato e offrire soltanto quelli che sono strumenti tradizionali di accesso al credito. Ritengo che corporate finance, fondi di investimento, mercato dei futures, venture capital devono entrare in agricoltura. Per quanto riguarda più in dettaglio il comparto agro-alimentare, penso che sia arrivato il momento di superare la debolezza strutturale e organizzativa del settore. Questo sarà possibile solo ricorrendo a forme di gestione associata che diano più respiro alle unità produttive calabresi, nella maggior parte dei casi di media dimensione. Sarà utile promuovere strategie efficaci di marketing di filiera, integrando le filiere produttive stesse e migliorando l’efficienza negli scambi. E poi bisogna ragionare in un ottica di distretto rurale e agroalimentare che costituisce una realtà economica tra le più importanti e dinamiche degli strumenti di sviluppo disponibili. Il distretto potrà fornire servizi per il miglioramento e il potenziamento della produzione e il suo peso sarà rilevante sia nelle esportazioni sia nell’indotto. Solo così si potrà affronterà il mercato globale, solo così faremo della agricoltura calabrese un punto di forza per la nostra debole economia. Da parte mia  – conclude Speziali – ci sarà il massimo impegno intanto per ascoltare altre proposte e poi perché queste idee, penso condivise da tutti coloro che operano nel comparto, possano trovare piena attuazione”.

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Redazione

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