L’OCCHIO SULLA CITTA’ – Il nostro contributo per ”Degrado, specchio di una citt

Riporto la relazione contributo alla discussione sul degrado in città del caffè culturale di venerdì 8 febbraio ultimo scorso.

IL VIDEO SUL DEGRADO:

http://xoomer.alice.it/cicciudovadru/degrado.wmv

LA RELAZIONE:
Un saluto a tutti i presenti,
sono qui stasera come responsabile della sezione notizie del sito www.uscatanzaro.net, ai più conosciuto come sito che segue le vicissitudini della nostra amata squadra di calcio, ma che stasera vuole dare un contributo al dibattito sul problema degrado urbano.
Nel nostro sito abbiamo un forum di discussione sulle tematiche della città ed animati sono i dibattiti che quotidianamente lo alimentano. Analizzati i vari “post” di discussione presenti, netta è la sensazione che la nostra città è ormai pervasa da un senso di “fatalismo” che induce a pensare che nulla possa cambiare e che tutto sia già scontato, e che nulla si possa fare per cambiare le cose. Un senso di indifferenza pervade tutti. Ci si accorge del dissesto e del degrado in città: basta guardare gli edifici imbrattati da scritte e pseudonimi di ogni tipo, i casi di creolina nelle scuole, lo stato delle vie cittadine, la mancanza di un arredo urbano degno  di una città capoluogo di regione. Mi si dirà che la giunta Olivo sta progettando molto per il futuro cittadino, “IL PENDOLO”, il  parcheggio di viale dei Normanni, la sistemazione dell’area di Giovino e quant’altro; ma il quotidiano, sì il quotidiano lo abbiamo dimenticato?
E’ sotto gli occhi di tutti la carenza cronica della mancanza di vigili urbani regolarmente assunti qualche anno fa e trasformati in dipendenti amministrativi, l’incapacità di gestire le varie forze di pubblica sicurezza per la gestione del territorio cittadino. Sono aumentati i casi di scippi, furti e rapine in città che rimangono impuniti. Manca la capacità di orientare le scelte verso un progetto unitario di sviluppo, si gestisce quasi sempre l’emergenza evitando di anticipare quelle che possono essere le esigenze del cittadino, creando fattivamente ciò che in un contesto emergenziale si chiama previsione e prevenzione.
Abbiamo deciso di creare nel nostro sito una rubrica dal nome L’OCCHIO SULLA CITTA’ per dare voce a tutti i catanzaresi che volessero segnalare ogni cosa che non va. Ebbene, siamo stati sommersi di e-mail di persone che hanno  dato sfogo alla loro rabbia, gente che ha evidenziato cose che sono sotto gli occhi di tutti ma, probabilmente per svariati motivi, non viste dai nostri amministratori. Come non ricordare le segnalazioni per Viale de Filippis che sistematicamente diventa una pista di pattinaggio per gli automobilisti non appena cade un po’ di pioggia! Questa stessa via è bene evidenziare che da quattro corsie diventa una strada a 3 corsie, in quanto una è perennemente occupata da auto in sosta, che proprio in quel punto in sosta non dovrebbero stare per la pericolosità della medesima strada. E dire che proprio su quella via ha sede il comando dei vigili urbani!
Vorrei ricordare anche le segnalazioni ricevute sul fatto che si fa di tutto per rendere invivibile la città, sì proprio così. A quanti di voi è venuto in mente, trovandosi per ore bloccati nel traffico per una manifestazione su viale De Filippis, di chiedersi ma perchè nessuno ci ha avvisati di prendere un percorso alternativo? Ma noi catanzaresi ci chiediamo sempre: ma esiste un percorso alternativo? Perché nessuno ci ha detto che per raggiungere il centro avremmo potuto percorrere un’altra strada?
Ebbene perché tutto questo viene in mente a noi ed ai nostri amministratori no?. Quanti di noi quando hanno visto dei lavori per il rifacimento di condutture o del manto stradale non hanno pensato: “ma come mai hanno iniziato di mattina presto?”  Non si può aspettare che i più raggiungano il posto di lavoro prima di procedere ai piccoli interventi? Oppure effettuare questi lavori nel periodo estivo.
Ed infine come non evidenziare lo scempio delle scritte sugli edifici della nostra città. A tutti penso sia venuto in mente quando andavamo a scuola e ci facevano studiare quella bellissima e ormai dimenticata materia chiamata educazione civica. Ritengo che oggi forse il mondo della scuola sia impegnato a far rispettare i programmi ministeriali ma abbia dimenticato quello che era l’impegno formativo delle coscienze dell’allievo. Oggi, parlo anche per esperienze vissute, l’insegnate che vede un suo allievo comportarsi in modo incivile spesso tace quando, addirittura, non soccombe. Come pretendiamo che questi teppistelli in erba cambino se nessuno può e sa guidarli? Le famiglie sono assenti, i formatori anche.  Cosa possiamo pretendere di più? Poi ci stupiamo quando scopriamo che alcuni di questi ragazzi, spesso di famiglie-bene, sono impegnati non a studiare ma a “fregare gli sbirri”.
Oggi occorre effettuare una svolta cambiare rotta e far sì che la politica non sia il trampolino di lancio di chi vuole farsi strada ed arricchirsi alle spalle della comunità, ma il “luogo scomodo” dove si serve la propria città. Le coscienze dei cittadini vengano formate sin dall’infanzia utilizzando le ore per i progetti per far crescere in ognuno una coscienza civica: se non si tenterà questo, di certo cadremo in un baratro senza ritorno.
Se vogliamo che la nostra città non cada in un letargo perpetuo cerchiamo di risvegliarla.
Ottima l’iniziativa della NOTTE PICCANTE che, al di là della valenza sociale, culturale, economica e di immagine per la nostra città, ha dimostrato quanto desiderio di “vivere” , di aggregazione, comunione, vi sia nei catanzaresi e non solo, se opportunamente stimolati.
Orbene cittadini ed amministratori siate di stimolo quotidiano alla crescita della città. Non fate voli pindarici che difficilmente vedranno la luce nella vostra legislatura: i grandi progetti indubbiamente sono necessari e servono in funzione dello sviluppo futuro, a medio o lungo termine. Ma ricordatevi che la politica dovrà essere per voi il luogo scomodo dove si serve il cittadino, cominciando dalle “banali quotidianità” come la pulizia ed il decoro degli spazi che abitiamo e nei quali facciamo crescere i nostri bambini, i catanzaresi di domani.

Francesco Vallone

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Redazione

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