Un anno di calcio a Catanzaro – III° puntata

Si chiude la Trilogia di Guerrieri, ecco la terza e ultima puntata: dallo schiaffo romano di Caccavale ai giorni nostri…

Settembre

 

Il Catanzaro arriva al Flaminio conscio delle proprie potenzialità, ma Caccavale cade nel tranello del provocatore Di Canio e si fa espellere dopo pochi minuti.

Tuttavia il Catanzaro gioca meglio e controlla la partita, senza subire mai l’iniziativa della Cisco.

Finisce 0 a 0, ma nell’intervallo si apre un vivace battibecco in tribuna vip tra la famiglia Di Canio ed un componente della compagine societaria del Catanzaro, reo di aver platealmente offeso il fantasista del Quarticciolo. Volano schiaffi, qualcuno pure a bersaglio. I Di Canio fanno i complimenti alla compattezza della dirigenza giallorossa: “uniti come un blocco di cemento”, pare abbiano esclamato dopo il duro confronto.

 

Silipo non crede nella qualificazione alla fase successiva della Coppa Italia, e nell’ultima partita del girone, a Taranto, schiera la formazione Berretti. Naturalmente, è batosta (4-0).

Ma ciò che importa al Mister è preparare al meglio il prossimo incontro di campionato, il derby con la Vigor Lamezia.

 

Il 9 Settembre è il gran giorno.

E’ previsto il pubblico delle grandi occasioni, tant’è vero che il comando della polizia municipale emette una speciale ordinanza per regolamentare il flusso e il deflusso del traffico.

La sconfitta interna della passata stagione grida vendetta per i giallorossi.

La Vigor è decimata dagli infortuni, ma gioca una partita gagliarda ed ancora una volta esce dal Ceravolo con il bottino pieno (1-2).

Il Catanzaro paga la presunzione nell’approccio alla gara, giocando una partita inguardabile.

Così l’Effeccì regala l’ennesima perla ai suoi tifosi: le capriole del presidente vigorino Cantafio sul manto erboso del Nicola Ceravolo.

 

La domenica seguente le Aquile sono di scena al Progreditvr di Marcianise, ormai un classico del girone.

Il Catanzaro sfodera un’altra prestazione caratterizzata da incertezze difensive e manovra abulica.

E perde 1 a 0, mentre è già in pieno atto la fuga del Benevento in testa alla classifica.

 

Nel frattempo, dalle colonne sportive del “Domani” si denuncia un’incresciosa situazione di discriminazione: risulta dalle pagine del quotidiano che la società sportiva FC Catanzaro stia attuando un silenzio stampa nei confronti dell’organo informativo. Non viene diramato alcun comunicato ufficiale dell’FC che confermi o smentisca tale scelta.

 

La fortuna non aiuta il Catanzaro, che si presenta decimato al match contro la Scafatese del 23 settembre.

Il Presidente Pittelli si presenta all’allenamento di rifinitura, intrattenendosi con la squadra in campo per chiedere ai suoi ragazzi il massimo impegno in un momento molto delicato. I toni sono forti, la voce greve e baritonale: Vincere, e vinceremo. E invece pareggeremo.

Il Catanzaro non gioca per il suo Mister, già sulla graticola: in vantaggio di una rete, in superiorità numerica (addirittura in undici contro nove), la squadra giallorossa non riesce ad andare oltre il pareggio contro la Scafatese (1-1).

Nel finale viene anche negato un palese rigore ai campani.

A fine gara un iracondo Pittelli dal Ceravolo dichiara: “Questa squadra e’ piena di calciatori di categoria superiore. La società ha fatto enormi sacrifici. Pareggiare in undici contro nove non e’ normale. Chi gestisce questa squadra dovrà rendermi conto della situazione attuale…”.

 

Mister Silipo viene esonerato la mattina seguente: “Pur non volendo attribuire colpe a nessuno la società ha ritenuto, infatti, alla luce delle prestazioni offerte, che sia necessaria un’inversione di tendenza….”

La società comunica di voler prendere il giusto tempo per valutare un appropriato sostituto e che Franco Cittadino provvisoriamente prenderà il posto dell’allenatore catanzarese.

Silipo come Giordano, a distanza di un anno e mezzo ecco una nuova occasione per Cittadino.

Ma Silipo rimarrà l’ultimo allenatore del’anno che vi stiamo raccontando.

 

La trasferta pugliese di Noicattaro chiude il Settembre orribilis del Catanzaro.

Le Aquile strappano un punto grazie al gol di Merito, evitando l’ennesima figuraccia in questo frangente di stagione.

La piazza attende ora di sapere il nome del tecnico che occuperà la panchina del Catanzaro, sperando che sia capace di dare la svolta al campionato dell’FC.

 

Ottobre

 

Brini e Dominissini sono in pole, nei piani di Logiudice ed Improta, per la sostituzione dell’esonerato Silipo.

 

Il 7 Ottobre è ancora Cittadino a sedersi sulla panchina del Catanzaro al Ceravolo per l’incontro contro il Melfi.

Pur senza convincere, a distanza di un mese e mezzo il Catanzaro torna alla vittoria (2-0) con i gol di Merito e Frisenda.

I giocatori abbracciano il Mister portandolo in trionfo, qualcosa non quadra.

Ogni giorno che passa, la posizione di Franco Cittadino è sempre meno precaria.

 

Le Aquile raggiungono la seconda vittoria consecutiva, superando in trasferta l’Igea Virtus per 1-0, grazie a un gol di Berardi.

I brandelli rimasti della tifoseria giallorossa hanno oramai adottato Mister Franco, “uno di noi”: è un assist d’oro per la dirigenza, che desiste dal ricorrere al mercato per colmare la lacuna in panchina. Tra l’altro Lo giudice si finge costernato apprendendo che Brini avrebbe addirittura chiesto un ingaggio e che non avrebbe allenato nutrendosi solo dell’amore della nostra meravigliosa piazza. Si preferisce continuare con Cittadino, meno avvezzo a tali esose richieste.

Il Catanzaro è al sesto posto, mentre il Pescina comincia ad avvicinarsi pericolosamente alla capolista Benevento.

 

Il 21 Ottobre il Catanzaro affronta in casa l’Andria BAT: le Aquile vanno in vantaggio con Sarli, ma si fanno raggiungere per un’ingenuità del solito Caccavale (rigore ed espulsione).

 

Intanto termina in rissa la partita di allenamento disputata a Soverato contro la compagine locale: un bruttissimo ed inutile fallo da dietro su Frisenda (che sta tentando di recuperare dall’infortunio) scatena una poco edificante baruffa in campo.

 

La seconda gara consecutiva di campionato tra le mura amiche termina con una sconfitta: il Monopoli dell’ex Di Sole espugna il Ceravolo (0-1).

La zona play-off si allontana inesorabilmente.

 

 

Novembre

 

Il primo di Novembre (turno infrasettimanale) le Aquile sono di scena a Marano di Napoli, per affrontare la Sangiuseppese.

Arrivano meritatamente i tre punti, con Improta a bordo campo a salutare tanti vecchi amici e a ribadire fiducia incondizionata nell’operato di Franco Cittadino: “Dopo la debacle interna col Monopoli, pochi avrebbero saputo avere la forza e la serenità di Franco. Non c’è più la necessità di cercare altrove….” Il cerchio è chiuso, la creatività dell’Effecì ha fatto l’ennesimo miracolo.

 

A distanza di tre giorni il Pescina fa visita al Ceravolo, portando a casa l’intero bottino (1-2).
Il Catanzaro di Franco Cittadino non riesce a dare continuità ai risultati.
Si comincia a parlare di “mal di Ceravolo” per le Aquile, che in casa non riescono più a far punti.
Questa volta, le sviste arbitrali incidono sul risultato finale.
Al termine della partita Giancarlo Pittelli, sfoga la sua amarezza dopo l’ennesima mediocre direzione arbitrale e minaccia di ritirare la squadra dal campionato: “Se le cose continuano così, ritiro la squadra…”. Ai piani alti di Via Allegri qualcuno si guasta la cena.
Il Pescina mette la freccia e sorpassa il Benevento in cima alla graduatoria.

 

L’8 Novembre, di comune accordo tra le parti, viene risolto consensualmente il contratto economico con l’attaccante Cosimo Sarli. La Catanzaro calcistica se ne farà una ragione.

 

L’11 Novembre le telecamere dell’emittente Conto Tv, colosso della cinematografia hard, riprendono la partita Benevento-Catanzaro. La pornostar Lollipop gira uno spot sotto il ponte Moranti con un girocollo di peperoncini. Ma è l’emozione più grande del weekend, anche se un Catanzaro decimato dalle assenze si fa valere al Santa Colomba, uscendone indenne (0-0).

 

A metà mese il campionato rimane fermo per la tragica morte di Gabriele Sandri.

 

Si riprende il 25 Novembre: al Ceravolo il Catanzaro non riesce a vincere neanche contro il Gela, penultimo in classifica (1-1).

I siciliani vanno in vantaggio e rischiano di chiudere la partita in più occasioni. La prima rete del criticatissimo (a ragione) capitan Ferrigno salva le Aquile dall’ennesima debacle casalinga.

Nel frattempo, come nella passata stagione, infortuni di natura muscolare continuano a falcidiare la rosa del Catanzaro. Solo sfortuna?

 

Sulla stampa locale circolano notizie circa possibili cambiamenti in seno alla società. L’Ufficio Stampa del Catanzaro replica prontamente: ”La società Fc Catanzaro comunica che sono del tutto destituite di fondatezza le notizie di stampa relative a possibilità di cambiamenti in atto in seno alla dirigenza della stessa società. Le scelte fatte a inizio stagione non sono mai state messe in discussione.Tanto il Direttore generale quanto il Direttore sportivo godono della massima fiducia….”. ovvia la domanda: fiducia di chi? Chi è l’autore del Comunicato?

 

Durante gli allenamenti, una ventina di tifosi contestano la squadra. Il capitano Ferrigno e Lo giudice cercano il colloquio con i contestatori.  

 

La stampa riporta la trattativa in corso per l’ingresso dell’imprenditore Alberto Gianni nella compagine societaria.

Circola anche la voce che nell’eventualità di un nuovo ingresso in società, ci sarà un riassetto dell’organigramma: chi entrerà vorrà insediare nei posti chiave qualche suo uomo.

In caso di acquisto del pacchetto azionario, Gianni avrebbe l’intenzione di portare Vittorio Cozzella, ex calciatore giallorosso, nel ruolo di Direttore Generale, e forse anche un nuovo Diesse. Improta ordina una pastiera da consumare durante le feste sul colle di Posillipo, Lo giudice chiama Lo monaco per fare alla sua famiglia i migliori auguri di Natale rimarcando che ha sempre continuato a seguire gli etnei che porta sempre nel cuore. Lo monaco fatica a riconoscere al telefono l’ex collaboratore: “Francesco mi ddevi scusare, ho cambiato cellulare e non ho più i numeri memorizzati. Dimmi tutto…”

 

 

Dicembre

 

Nella trasferta di Vibo Valentia, le Aquile dimostrano la propria superiorità tecnica nei confronti della squadra di casa.

La Vibonese viene sconfitta con una rete di Berardi, ed il Catanzaro resiste nel secondo tempo in inferiorità numerica con un catenaccio di altri tempi.

 

Il 9 Dicembre il Catanzaro riesca a sfatare il tabù Ceravolo, battendo la Val Di Sangro (2-0) con una doppietta ancora di Berardi. Il Catanzaro agguanta il quarto posto in classifica.

Uno stadio deserto come non mai testimonia una disaffezione di cui la gestione Pittelli è molto più che complice.

 

La trattativa con Alberto Gianni naufraga, così come il progetto stadio con Gatto, Procopio e Speziali: a questo punto si attendono, in tempi brevissimi, novità importanti nell’organigramma societario.

 

Il Presidente manifesta la volontà di volere abbandonare la creatura nata nell’estate del 2006. Non è in grado di ricapitalizzare e pertanto gli scenari che si sono aperti sono due, o fallimento o svolta.

Si rimaterializzano i fantasmi dell’estate di due anni fa. Questa volta gli effetti del naufragio non potrebbero essere attutiti dalla scialuppa di salvataggio “Lodo Petrucci”.

Alla vigilia della trasferta di Cassino, la tifoseria giallorossa si riunisce nella sede del Catanzaro Club per analizzare e decidere le iniziative da intraprendere rispetto all’attuale situazione societaria.

Le istituzioni cittadine si muovono su più fronti per cercare di sensibilizzare la classe imprenditoriale della città.

 

Il Catanzaro fa 0 a 0 a Cassino, ma in questo momento i riflettori non sono puntati sul campo.

 

Il 16 Dicembre il Catanzaro è di scena in una Celano suggestivamente innevata. Pessima prestazione e sconfitta inevitabile (1-0), una pochezza disarmante.

La fotografia del Catanzaro a fine anno è quella di una società in vendita, un allenatore in seconda al posto di comando, una squadra apatica e semplicemente incapace di giocare al calcio.

 

Il 18 Dicembre il Presidente Pittelli scongiura il rischio fallimento ma chiede aiuto: “In merito alle notizie rese quest’oggi da alcuni organi di stampa posso affermare che la Società che presiedo non rischia alcun fallimento….. Non nego le difficoltà , peraltro mai nascoste, in cui la Società si trova ad essere….. Non ho fatto mai mistero della mia intenzione di cedere il passo a persone che hanno la capacità finanziaria per sostenere il calcio catanzarese e che il mio impegno doveva, fin dall’inizio, considerarsi a termine….”

 

Gli Ultras Catanzaro 1973 indicono per il 20 Dicembre un sit-in dinnanzi al Comune di Catanzaro, il cui intento è quello di “incontrare il sindaco Rosario Olivo affinchè si faccia promotore con l’imprenditoria locale per sensibilizzarli ad un probabile cambio societario in seno all’FC Catanzaro”. Alla mobilitazione generale aderiscono tramite un comunicato tutte le componenti della tifoseria organizzata: striscioni e cori sono rivolti conto i politici e gli imprenditori, le istituzioni e addirittura contro chi affossò l’Us Catanzaro.

Nessun riferimento all’attuale proprietà. I manifestanti saranno alla fine meno di settantatre unità.

 

 

L’Assessore Gatto, presente al Comune, scende su Via Jannoni per dire ai presenti che le trattative sono in corso e che in questo momento non bisogna alzare i toni.

Il primo cittadino Olivo comunica che in serata è previsto un incontro con l’imprenditore Noto e che in ogni caso si stanno valutando anche altre piste, compresa quella di contattare Chiappetta che a luglio 2006 si era interessato alle sorti del Catanzaro.

 

Il 23 Dicembre l’alternativa al cine-panettone è rappresentata da Catanzaro-Cisco Roma.

Due squadre svogliate sfornano un biscotto ad occhiali.

A fine partita il direttore sportivo Pasquale Lo giudice, dopo aver fatto il pompiere nella settimana precedente, prende il coraggio a due mani e grida ufficialmente il suo sdegno verso la scellerata gestione dell’Effeccì, mentre il Direttore Generale Improta getta acqua sul fuoco generato dalla magra gestione societaria in cui lui è uno dei primi alti dirigenti.

 

Dopo 19 giornate di campionato il Catanzaro ha 26 punti, tanti quanti ne aveva totalizzati nella passata stagione, cominciando in ritardo e con tutte le attenuanti dello start-up del Lodo Petrucci.

 

Il 27 Dicembre il Presidente Giancarlo Pittelli incontra nuovamente il sindaco della città Rosario Olivo, senza alcun esito immediato.

Viene chiesto ad Olivo di intercedere nelle trattative con un’azienda, non residente a Catanzaro ma che lavora nella nostra città e che si sarebbe resa disponibile a dare un aiuto.

 

Il rischio paventato è quello di dover smantellare la rosa nel calciomercato di gennaio.

Nel frattempo c’è anche chi ha il coraggio di parlare di mercato in entrata, con un fantascientifico ritorno di Mimmo De Simone. Ogni commento lo lasciamo al lettore.

 

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Cercando di essere stati il più possibile obiettivi nel riportare gli avvenimenti dell’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, la redazione di uscatanzaro.net augura un 2008 migliore alla tifoseria giallorossa, in cui si faccia tutti quanti tesoro degli errori commessi e si cerchi di invertire la rotta segnata dall’attuale dirigenza.

 

Nel mese di Dicembre abbiamo assistito ad una tre giorni di omaggio a Don Nicola Ceravolo, colui che ha portato la Calabria nel grande calcio.

Il destino vuole che si celebri il passato in un momento in cui la situazione societaria contingente è tutt’altro che chiara, o forse in un momento in cui è chiaramente deprimente.

Auguri anche a lei, Don Nicola, da parte nostra.

E da lassù, se può, indirizzi qualcuno quiggiù a ridare vita a una creatura che, in passato, era l’anima di tutta una città, e ora è solo il passatempo di pochissimi.

A fine racconto una domanda-provocazione, che viene da altri ma ci ha molto colpito. A Catanzaro e ai catanzaresi interessa ancora il calcio? A Pittelli questa domanda la faremo al suo ritorno dalle vacanze negli States…

 

 

 

 

Francesco Guerrieri

 

 

 

Autore

Redazione

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