Un anno di calcio a Catanzaro – I° puntata

Tutti gli avvenimenti che hanno contribuito a formare la leggenda Effecì, da gennaio ad aprile. Domani la seconda puntata.

Parte oggi la prima delle tre puntate che il noto saggista e studioso d’impresa Francesco Guerrieri ci regala sugli avvenimenti che hanno fatto dell’Effecìcatanzaro un mito in campo sportivo e, in senso lato, aziendale.
Si, perchè la società di Pittelli, nell’anno che ci sta per lasciare, fra arditi organigrammi e continui riassetti societari ha fornito un esempio lampante di gestione virtuosa di una società di calcio professionistica, costituendo un laboratorio itinerante per tutta la scienza aziendalistica nazionale.
Ricordare tanti avvenimenti e in una successione così serrata, con gli occhi della Storia e col senno del poi, potrà contribuire ad aiutare il lettore a formarsi una coscienza critica che a volte viene offuscata dalle difficoltà della memoria. Molti avvenimenti, a Catanzaro, sono ciclici come le stagioni, come le trattative di acquisizione di Princi o Noto o come le voci di ritorno di Carbone in ogni finestra di mercato. E allora, quale chiave migliore del passato per riuscire a leggere il futuro?
Buona lettura a tutti…

Giannantonio Cuomo

Gennaio

Il rapporto Pittelli-Coppola comincia a scricchiolare.

L’Ing. Salvatore Coppola è coinvolto in uno scandalo giudiziario. Più tardi si chiarirà che la giustizia aveva preso “lucciole” per lanterne.

La stampa scrive insistentemente di un tavolo di trattative in corso col Noto imprenditore catanzarese. E’ il gennaio del 2007. Un tormentone senza fine.

Il CdA del 18 gennaio sancisce la pace fatta tra i vertici societari.

“Si è tenuta la riunione del consiglio di amministrazione della Fc Catanzaro S.p.A.. I soci si sono ritrovati in un clima di assoluta serenità, superando qualunque ragione di dissidio interno ed impegnandosi reciprocamente ad entrambi nei confronti della società e della tifoseria a superare qualsiasi difficoltà anche di carattere gestionale e finanziaria per la prosecuzione del progetto-Catanzaro. I tifosi possono guardare alla squadra e alla società con fiducia, poiché il progetto avviato nel luglio scorso andrà avanti in maniera corretta e trasparente. I risultati sul campo premieranno, si augurano i soci, anche dalla prossima gara gli sforzi economici che gli stessi stanno sostenendo. All’intera compagine sportiva va il vivo ringraziamento della società per i risultati finora raggiunti nonostante le difficoltà correlabili al noviziato, fiduciosi dell’impegno che profonderanno in tutte le prossime gare”. La gestione Pittelli passerà alla storia per la frequenza dei comunicati, tutti di pregevole fattura.

Pittelli dichiarerà inoltre: ‘Contravvenendo al silenzio che mi sono imposto da piu’ settimane, devo ribadire, ove ce ne fosse bisogno, che non verro’ mai meno agli impegni che ho assunto nei confronti della mia citta’, e della societa’ della quale Salvatore Coppola e’ il maggiore azionista’.

Eppure, coup de teatre, il 26 Gennaio avviene la svolta: l’imprenditore Salvatore Coppola (detentore dell’ 80% delle quote), cede il testimone, a favore della cosiddetta “minoranza” societaria: il Senatore Pittelli,  ha adesso il 99 % delle quote azionarie, ed il restante 1 % rimane invece nelle mani del DG Carmine Longo. Ribaltone.

Le mosse di mercato di Longo sono gli acquisti di Di Miceli, Ballarino, Pozzabon, Guzman e Guidone. Una campagna di riparazione a dir poco sontuosa, soprattutto perché oltre a questi nomi viene acquistato materiale di cancelleria e alcune risme di carta che si riveleranno utilissime per i comunicati a venire. L’Effeccì comunica che “La società ha proseguito nella strada della conservazione, mantenendo intatto un gruppo che negli ultimi tempi è diventato …gruppo e sta ottenendo significativi risultati sul campo. Come sempre il giudice di queste scelte societarie sarà il campo e già da domenica si potrà verificare la bontà dei nuovi arrivati”. Guzman non si capirà mai se fosse o meno straniero, e soprattutto se fosse o meno un giocatore di calcio. Alcuni giurano di averlo visto calciare. Pozzabon scapperà presto in Argentina dai suoi senza che venga pagato alcun riscatto e Airone Guidone farà anche in tempo a fare un paio di goal.
 

La società comunicherà anche di aver acquistato a titolo definitivo Archimede Morleo, forse per burla, forse in malafede, forse per incapacità comunicativa.

Angan, Procopio, Morfù e Giuntoli lasciano Catanzaro senza particolari rimpianti. Di Alderuccio non vi sono notizie, e la sua famiglia non lo reclama. Ci si accorgerà della sua assenza a fine luglio, al momento della liberatoria. Giacinto gli concederà un’ora di permesso per andare a firmarla.

Il Catanzaro sbaraglia il Monopoli con la tripletta di un Bueno in versione Bati-gol, e si ripete espugnando Potenza.

Dalla trasferta lucana Bueno esce malconcio (è l’inizio della fine per i sogni di gloria giallorossi), ma è Siclari a farne le veci nell’incontro casalingo col Gela.

Nel frattempo, la Lega Professionisti di serie C fissa dal 29 Gennaio al 26 febbraio il termine per le “domande di cambio della denominazione sociale, sede e fusioni”. Pittelli se ne scorda, o forse fa orecchie da mercante.

Febbraio

Il Catanzaro di Domenicali, sul campo, è un treno inarrestabile.

Anche il Marcianise (3-1) ed il Rende (0-2) soccombono allo stato di forma dei giallorossi.

Al Lorenzon il Presidente si presenta in versione ultras alla “Tirzan” di Eccezziunale veramente.

Il Catanzaro arriva al derby con la Vigor Lamezia, raggiungendola in graduatoria, in piena zona play-off.

I giallorossi perdono meritatamente, seppur condannati da un penalty dubbio causato da Mazzoli, il bambino dalle scarpette rosse. Non vi sforzate di ricordarlo, lui stesso preferisce il contrario.

La classifica è sempre corta, non si possono fare drammi per questo stop casalingo.

Ma qualcosa, nei meccanismi perfetti del Catanzaro di inizio anno, si è rotto.

A questo punto appare decisivo, per le sorti del torneo, il trittico di trasferte che attende l’Effeccì ad inizio marzo.

Marzo

Nella suggestiva cornice di Celano, il Catanzaro va in vantaggio, non riesce a chiudere la partita e viene raggiunto nei minuti finali.

Un Domenicali in tensione parla di risultato positivo e si lamenta delle assenze. E ricorda le condizioni in ritiro in cui il Catanzaro ha iniziato la stagione a Rifreddo.

Ballanti esce dal campo ad inizio secondo tempo; le cronache riportano un vivace siparietto a fine gara tra lo stopper giallorosso e l’allenatore in seconda Nastase.

E’ l’inizio del “caso Ballanti”: un’altra crepa si apre nel momento chiave della stagione.

Le telecamere di RaiSat immortalano il successo del Catanzaro a Cassino, che porta ancora la firma di Sebastian Bueno in piena zona cesarini.

E’ il canto del cigno effeccì, che non riuscirà più a vincere fino a fine stagione.

Domenicali dichiara: “Nove partite, nove finali”, ma il trittico di trasferte si chiude con uno scialbo 0 a 0 a Vasto, con Botticella in versione uomo ragno; 5 punti in 3 gare mantengono comunque vive le speranze di ri-aggancio alla zona play-off.

Un Catanzaro falcidiato dagli infortuni (la maggior parte dei quali di natura muscolare) si accinge ad affrontare la Val di Sangro per un fondamentale scontro diretto: finirà ancora 0 a 0.

Con Morleo e Bueno degenti di lungo corso, Cuffa acciaccato e Ballanti in  Emilia Romagna per curare un’estensione del muscolo, la stampa comincia a porre dei dubbi sulla bontà e l’efficacia del lavoro dello staff medico.

L’Ufficio stampa replica parlando di “congetture o ipotesi superficiali, formulate da non addetti ai lavori” e “conferma di riporre, ove ce ne fosse bisogno, piena ed incondizionata fiducia nei sanitari della squadra giallorosa”. Nell’ambiente si commenta che si poteva anche utilizzare il termine “medici” per non lasciare adito a dubbi.

Nel frattempo il Quotidiano della Calabria annuncia un possibile “nuovo vecchio ingresso” nella compagine societaria.

La replica dell’Ufficio Stampa è ancora una volta secca: “Non corrispondono al vero le indiscrezioni, così come riportate nell’articolo in oggetto, riguardanti “il ritorno di interesse” di un socio di minoranza dell’Us Catanzaro 1929”.

Anche perché non sarebbe consentito dalle norme federali.

Casualità vuole che a distanza di tre mesi la stessa persona verrà presentata ufficialmente alla stampa, presso il ritiro di Acri, come responsabile della campagna abbonamenti.

Il mese di Marzo si chiude con l’avviso di garanzia recapitato al presidente Pittelli: l’indagine riguarda, nell’ambito del procedimento Poiseidon, una presunta associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio.

La tifoseria ci crede ancora, ma alla vigilia del derby con la Vibonese il clima non è dei migliori.

Aprile

Il derby al L. Razza viene rocambolescamente perso (3-2), ma la zona play-off resta a 4 punti di distanza.

Si ritorna a giocare al Ceravolo contro la capolista Sorrento, di Venerdì Santo. La naca è servita: è un venerdì di passione per i tifosi giallorossi, che non vedono vincere il Catanzaro in casa da inizio febbraio: finisce ancora 0 a 0, con un pessimo arbitraggio a condizionare il risultato finale.

A fine partita capitan Coppola si sente in dovere di esprimere dinnanzi ai microfoni la scelta, da parte dell’intero spogliatoio, di isolare il dissidente Ballanti. Parla il Capitano, tace la società organizzata in modo non certo impeccabile dall’esperto direttore Longo.

Lo stesso Ballanti, non convocato da Domenicali, verrà duramente contestato durante gli allenamenti.

La collezione di risultati ad occhiali del Catanzaro si arricchisce di un nuovo 0 a 0 contro l’Igea Virtus a Barcellona.

Ma il culmine viene raggiunto nella successiva partita interna contro il Benevento, in cui un Catanzaro svogliato in vantaggio di due goal si fa raggiungere in contropiede, nelle battute finali, dagli avversari ridotti in nove uomini. In questa occasione, invece, lo Stam de noantri viene applaudito in chiave polemica verso il resto della società. Anche il pubblico di casa perde la faccia.

Il rapporto tra Carmine Longo e la società va di pari passo coi risultati, e la frattura fra il Direttore Generale e le altre componenti societarie comincia a divenire insanabile.

Comincia a circolare nella stampa il nome di Pasquale Lo Giudice come futuro Direttore Sportivo.

Il vecchio terzino di mille battaglie del Catanzaro ora è a Catania (lì ha portato il bomber Corona al termine di una memorabile operazione di mercato) e dà una mano allo staff tecnico degli etnei.

Ma alla vigilia della trasferta di Nocera (che il Catanzaro perderà 1 a 0) l’Fc Catanzaro nomina il nuovo Consiglio di Amministrazione: Pittelli viene confermato Presidente,unitamente allo stesso Carmine Longo.

Le new entry sono Giampaolo Furriolo e Sergio Rotundo, entrambi prohessionisti catanzaresi.

Mancano ancora due giornate al termine del torneo, ma il campionato del Catanzaro è già finito.

 Francesco Guerrieri

Segue…

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