GIUSTIZIA- Why Not affidata a quattro magistrati

Saranno quattro i magistrati che si occuperanno dell’inchiesta Why not. Ai due sostituti procuratori della Repubblica di Catanzaro – ai quali furono affidati dall’allora facente funzione di procuratore generale Dolcino Favi i numerosi fascicoli dell’inchiesta giudiziaria che coinvolge il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella – si aggiungeranno due sostituti, Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, della procura generale. Lo ha deciso il procuratore generale Vincenzo Iannelli, che manterra’ il coordinamento della delicata inchiesta per la quale sono in corso ancora indagini in diverse parti d’Italia. “Preso atto dell’interesse pubblico collegato alle investigazioni in corso nel procedimento ‘Why not’ nonche’ del rilievo costituzionale del diritto di cronaca – si legge in una nota della procura generale di Catanzaro – si comunica che, a fronte dei molteplici e complessi temi di indagine proposti dal procedimento, il procuratore generale lo ha co-assegnato ai consiglieri Domenico De Lorenzo e Alfredo Garbati, sostituti procuratori generali, ben fermo restando le designazioni, gia’ disposte dall’avvocato generale, dei sostituti procuratori Pierpaolo Bruno e Francesco De Tommasi”. La decisione di Iannelli fa seguito alle denunce fatte dal sostituto Luigi De Magistris sul timore di insabbiamento della sua inchiesta e sulla dichiarazione di qualche settimana fa del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella quale si assicurava che il Quirinale avrebbe vigilato suill’intera vicenda.

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Redazione

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