POLITICA – Non mollare sulla Scuola di Magistratura

riceviamo e pubblichiamo

SCUOLA MAGISTRATURA: ULTIMA CHIAMATA!

Non mollare! Questo è l’imperativo che deve accomunare tutti: semplici cittadini, partiti e associazioni per quel che concerne la vicenda relativa alla Scuola nazionale della magistratura. La sede deve essere ubicata nel capoluogo della Calabria, a Catanzaro. Città che risponde a tutti i requisiti richiesti dal precedente decreto legge Castelli – Tremonti. Pertanto non possiamo che accogliere di buon grado l’iniziativa messa in campo dall’Onorevole Aurelio Misiti. E allo stesso tempo non possiamo che condannare tutti quei politici calabresi che ancora non hanno proferito parola in merito. Capiamo che non si tratta di passerelle e di pose di prime pietre ma di lottare per un diritto sacrosanto che spetta alla Calabria. E sappiamo che quando si deve lottare e sudare, molti dei nostri politici preferiscono nascondersi. Ma si sappia che quando sarà discusso al Governo l’emendamento “Misiti” tutti i calabresi vorranno sapere chi era presente in aula e come si è votato. Ovviamente renderemo pubblico il risultato e non giustificheremo assenze, astenuti e voti contrari. Ora siamo curiosi di vedere come si comporteranno tutti i parlamentari calabresi, di destra e di sinistra. Per chi non lo sapesse l’emendamento di Misiti tende al ripristino di ciò che Mastella ha cancellato, ovvero il comma 5 del dl 26/2006 firmato da Tremonti e Castelli che individuava i tre distretti territoriali (Nord, Centro e Sud Italia) a cui corrispondevano altrettante sedi di formazione; inoltre lo stesso emendamento propone di privilegiare i capoluoghi di regione maggiormente baricentrici rispetto ai suddetti distretti. Iniziativa, questa, che fa il paio con i ricorsi al Tar da parte di Regione, Provincia, Comune e Catanzaro nel Cuore, e che ancora, stranamente il giudice De Lise non si è degnato di discutere. Come mai? Quindi invitiamo, anche su questo fronte, tutte le forze politiche a fare piena luce. Sembra tutto così strano. Solo uniti si può vincere questa battaglia di civiltà. Una battaglia per tutta la Calabria e non solo per la città di Catanzaro. E ora che i calabresi facciano capire al Governo centrale, che il tempo delle promesse e dei proclami è finito. E chissà se Romano Prodi, che ha definito in campagna elettorale la nostra regione “la figlia prediletta” si dimostrerà un uomo di parola. Inutile dire che anche da lui ci aspettiamo una presa di posizione. Anche se, francamente, il premier è rimasto sordo alle nostre sollecitazioni. Può un partitino con poco più dell’1% delle preferenze tenere sotto scopa il Governo? Purtroppo pare proprio di si. Nel frattempo, ci preme ringraziare, oltre all’Onorevole Misiti, anche gli ex uedurini confluiti nel centro studi “Caporale”, e il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, che già in occasione della manifestazione svoltasi il 27 gennaio scorso ha dimostrato con fatti tangibili la sua vicinanza alla battaglia inerente alla scuola nazionale della magistratura, vicinanza ribadita con l’interessamento all’emendamento Misiti. A questi punto, anche noi, come gli amici di Catanzaro nel Cuore, invitiamo il nostro sindaco Rosario Olivo, il presidente della provincia Michele Traversa ed  il governatore Agazio Loiero a farsi promotori attivi e incisivi di questa battaglia. E aspettiamo un segno tangibile soprattutto da parte dal viceministro Marco Minniti affinché faccia pesare la sua carica in seno al suo partito: è indubbiamente l’uomo di maggior peso politico attualmente a disposizione della Calabria e fra pochi giorni potrà dimostrarcelo con il sostegno all’emendamento Misiti. Sarebbe un segno concreto di sinergia e collaborazione per il bene della Calabria. Fatti reali e non semplici parole di circostanza. Fatti che dovranno portare all’istituzione della sede della “Scuola delle toghe” nella nostra Regione.

 

Associazione Culturale

“Petrusinu Ogni Minestra”

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Redazione

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