Rassegna stampa

Il Catanzaro si lecca le ferite

Scarcerati i cinque tifosi arrestati dopo la partita con l’accusa di danneggiamenti

Arrestati 5 giovani: sarebbero fra i responsabili degli incidenti.
Si cercano gli aggressori di Toledo
Il Catanzaro si lecca le ferite
La società pronta a rimborsare gli abbonamenti 2003-2004

CATANZARO ­ Si è concluso nel peggiore dei modi il dopo gara di
Catanzaro-Acireale. A causa dei violenti scontri avvenuti fuori dallo stadio,
cinque persone sono state arrestate, (un minorenne denunciato) dagli agenti
della Questura. L’accusa parla di danneggiamenti: i cinque maggiorenni avrebbero
lanciato pietre, bastoni e bottiglie contro le forze di polizia, che li hanno,
poi, arrestati la stessa sera di domenica. Undici agenti delle forze dell’ordine
sono rimasti feriti, uno dei quali (un poliziotto) è stato colpito a
una gamba da una bottiglia rotta che gli ha causato una profonda lesione ad
un tendine. Tre volanti sono state danneggiate nel corso degli incidenti.
Ieri mattina i cinque supporter catanzaresi si trovavano nel tribunale dove
avrebbero dovuto essere giudicati per direttissima. Il giudice Teresa Barillari
ha convalidato l’arresto, senza, però, applicare alcuna misura aggiuntiva.
I ragazzi sono, dunque, stati scarcerati, ma sul loro capo pende ancora l’accusa
di danneggiamento da cui dovranno difendersi nel corso del processo che avrà
inizio il prossimo 10 ottobre. Cassonetti divelti e in fiamme, lacrimogeni sparati
dalle forze dell’ordine, lanci di bottiglie e quant’altro. Non è la cronaca
di una guerriglia urbana accaduta in Medioriente, bensì quanto accaduto
al termine di Catanzaro-Acireale. Le zone della città interessate dai
danneggiamenti sono state quelle adiacenti al “Nicola Ceravolo”. Anche
piazza Montegrappa, abituale ritrovo dei giovani catanzaresi, è stata,
però, teatro di scontro con alcune persone che hanno assaltato una volante
della polizia.
AGGRESSIONE TOLEDO. Non si escludono nuovi arresti nelle prossime ore, anche
in relazione all’aggressione subita da Machado Robson Toledo. Il giocatore è
stato malmenato da tre persone che hanno sfondato i vetri dell’automobile, all’interno
della quale si trovava la vittima in compagnia della fidanzata. A provocare
le ire degli aggressori, che hanno sfondato i vetri dell’autovettura con un
bastone, sarebbe stata l’espulsione inflitta dal direttore di gara al brasiliano
nella ripresa della partita. I tre aggressori potrebbero essere identificati
anche grazie all’aiuto fornito dal giovane centrocampista.
Massimo Poggi, amministratore delegato della società giallorossa, condanna
l’episodio: «Dopo un risultato così drammatico, non è per
nulla bello venire a conoscenza di questi episodi. Sono andato a trovare personalmente
Toledo che ora sta bene, anche se era davvero impaurito per quanto accaduto».

In tarda serata, intanto, alcune persone sono state accompagnate in questura
per una serie di controlli, relativi all’aggressione subita dal brasiliano.
Se ne saprà di più oggi.
FUTURO. Conclusa amaramente la stagione 2002/2003, adesso bisogna pensare al
futuro. Quando ancora le ferite non sono state rimarginate, lo staff societario
avrà il compito di gettare le basi per la costruzione di una formazione
che ritenti l’assalto alla vetta nel prossimo torneo: «Siamo determinati
per quanto riguarda il futuro ­ dice l’amministratore delegato -nonostante
il risultato drammatico di domenica».
E’ dura, comunque, ricominciare dopo aver perso la gara più importante
da due anni a questa parte. Tante sarebbero le recriminazioni: dalle limpide
palle gol capitate a Falco e Moscelli al rigore sbagliato dalla punta numero
11. Sarebbe, però, un atto di miopia non ammettere che nel corso dei
novanta minuti, l’Acireale ha meritato la promozione. A centrocampo, gli acesi
hanno dominato su un reparto giallorosso che ha sofferto enormemente la mancanza
di Ascoli. Commoventi i volti segnati dalle lacrime di decine di tifosi, fa
male l’ennesimo fallimento collezionato dalla propria squadra del cuore.
ABBONAMENTI. Intanto la società di via Lombardi ha espresso l’intenzione
di rimborsare gli abbonamenti “a tutti coloro i quali ­ recita una
nota della società – lo avevano sottoscritto spinti dall’euforia della
finale, e che, oggi forse, non credono più ai programmi di questa Società.
Quanto sopra, a dimostrazione della buona fede da parte della stessa società
e dell’assoluta mancanza di voler approfittare dell’emotività dei tifosi
giallorossi. Di contro, cogliamo l’occasione nel rinnovare l’invito a quei tifosi
che, credendo nei nostri progetti vogliano realmente dimostrare di esserci vicini,
così come fatto finora, dando il loro contributo affinché possano
concretizzarsi i progetti di risanamento e di crescita della società.
Comunichiamo pertanto che, la campagna abbonamenti verrà riaperta fin
da ora, non subendo alcuna variazione di prezzo, fino al prossimo 30 giugno”.

IMPROTA. In un altro comunicato stampa, il sodalizio giallorosso precisa che:
«Per meglio specificare e chiarire l’equivoco sorto ieri, nei minuti precedenti
la gara play off del Ceravolo, tra il dg Gianni Improta ed il suo collega avversario
Lomonaco, lo stesso Improta ha spiegato che il diverbio è sorto esclusivamente
a seguito delle accuse, rivolte alla società giallorossa, di aver organizzato
il presunto agguato alla comitiva siciliana al suo arrivo allo stadio. L’accaduto,
tra l’altro, è avvenuto alla presenza degli ispettori di Lega, pronti,
comunque, a dirimere al meglio la discussione».

Enrico Foresta – Il Quotidiano


Erano stati arrestati dopo la partita con l’accusa di danneggiamenti

Scarcerati i cinque tifosi
Nelle prossime ore nuovi possibili provvedimenti

IL 15 giugno 2003 è una data che non sarà dimenticata facilmente.
Non solo perché ha segnato l’ennesimo, beffardo crollo del sogno catanzarese
di ritornare in C1 ma anche perché la cocente delusione ha spinto molti
tifosi a lasciarsi andare, sfogando la loro rabbia all’uscita dallo stadio.
Un atteggiamento che, nell’immediato dopo partita, ha fatto finire nei guai
sei giovani supporter (uno dei quali minorenne) che, nella stessa serata di
domenica, sono stati arrestati dagli agenti della Questura, che hanno ritenuto
di poterli accusare di danneggiamento. Già ieri mattina i cinque tifosi
maggiorenni si trovavano nell’aula al 5° piano del palazzo di giustizia
dove avrebbero dovuto essere giudicati per direttissima. E se l’udienza vera
e propria è slittata al prossimo 10 ottobre, il giudice Teresa Barillari
non ha potuto fare a meno di pronunciarsi sulla misura cautelare applicata dai
poliziotti. Pur convalidando l’arresto il giudice ha ritenuto di non applicare
alcuna altra misura e, dunque, ieri pomeriggio stesso i cinque ragazzi (Daniele
Paucci, Giovanni Gigliotti, Flavio Piraino, Antonio Ursano e Francesco Martino)
sono stati scarcerati ed hanno fatto rientro nelle rispettive abitazioni. I
loro guai, tuttavia, non sono certo finiti qui dal momento che gli irruenti
tifosi dovranno rispondere delle accuse mosse a loro carico dal pm Adriana Pezzo,
che ha parlato per tutti e cinque di lancio di oggetti contudenti, a partire
dalle bottiglie e finendo alle pietre e ai bastoni, che avrebbe potuto causare
danni a cose o persone. Per Martino è stato, inoltre, ipotizzato il reato
di danneggiamento di un’auto della polizia di Stato. Accuse dalle quali i giovani
dovranno difendersi in altra sede, quando accanto a loro compariranno ancora
gli avvocati Antonio Ludovico, Domenico Aiello, Alessio Spadafora, Mimmo Pietragalla
e Francesco Parentela.
Nulla può fare escludere, comunque, che nelle prossime ore anche altre
persone possano essere raggiunte da provvedimenti restrittivi, dal momento che
nell’intera giornata di ieri personale della Digos e della Polizia scientifica
ha esaminato i filmati relativi all’incontro ed ai successivi disordini. Gli
inquirenti, secondo quanto precisato in un comunicato della Questura, sperano
di ricavarne nuovi elementi che potrebbero consentire l’emissione di altri provvedimenti
nei confronti di quei giovani che hanno partecipato a quella che dagli agenti
è stata definita come una vera e propria forma di guerriglia. I disordini
si sono verificati intorno allo stadio ed in alcune vie della zona nord del
capoluogo, dove i tifosi locali, dopo avere incendiato cassonetti con cui hanno
bloccato le strade e danneggiato autovetture in sosta, hanno iniziato a lanciare
oggetti contro i rappresentanti delle Forze dell’ordine. Tra loro ci sono stati
undici feriti (otto poliziotti e tre carabinieri), che sarebbero stati colpiti
da oggetti contundenti In particolare, un poliziotto è stato raggiunto
da una bottiglia rotta che gli avrebbe causato una profonda lacerazione ad un
tendine. Non è escluso che nelle prossime ore la visione dei filmati
permetta di fare luce soprattutto su tali episodi e di puntare gli occhi su
qualche altro esponente della tifoseria locale per il quale potrebbe essere
ipotizzato il reato di lesioni personali. Così come non è da escludere
che, tra breve, si conoscerà l’identità delle persone responsabili
dell’aggressione al giocatore Machado Robson Toledo che è stato fermato
mentre era in auto con la fidanzata da alcuni esagitati che hanno infranto il
vetro posteriore della vettura e lo hanno colpito con calci e pugni. Il calciatore,
stando alle prime ricostruzioni, avrebbe fornito le prime descrizioni dei suoi
aggressori che, di conseguenza, potrebbero essere identificati in tempi molto
brevi.

Autore

God

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