Avversario di turno

Benevento: l’ammazzacampionato contestata dai tifosi

I sanniti dopo sette vittorie consecutive sembrano smarriti. A rischio la panchina di Simonelli
BENEVENTO – La pagliuzza nell’occhio del gigante si chiama Pescina. E ha già provocato una seria miopia con un pizzico di strabismo. Il Benevento dei record, sette vittorie nelle prime sette partite, non c’è più. Colpito e affondato (per ora) nella sua forza, nel suo orgoglio, forse anche nella sua presunzione di aver già scritto la parola fine al campionato. E invece nelle ultime 5 gare i sanniti hanno raccolto altrettanti punti. Una minestrina dopo la grande abbuffata.
CONTESTAZIONE ALLA CAPOLISTA – La dieta è iniziata proprio in Abruzzo. Una sconfitta contro il Pescina che sembrava digerita in fretta con la vittoria sull’Igea Virtus. Invece, le due rimonte subite contro Melfi e Monopoli e lo stop di Gela hanno rimescolato le carte in classifica, grazie anche alle 6 vittorie consecutive della piccola squadra della Valle del Giovenco. Ma soprattutto hanno infiammato l’ambiente giallo-rosso creando polemiche, spaccature, divisioni all’interno della tifoseria. Silenzio stampa e ritiro da martedì per ritrovare serenità. Un refrain ben noto a Catanzaro, ma familiare anche a Benevento. Non è bastata neanche la Ferrari costruita dalla famiglia Vigorito per vincere a mani basse. Esercizio complicato nel mondo calcio, ancor di più in C2.
PESANTI INVESTIMENTI – Uno striscione polemico comparso allo stadio, qualche malumore nei confronti di Mister Simonelli, i giocatori sotto accusa. È bastato poco per accendere una miccia che solo una vittoria contro il Catanzaro potrebbe disinnescare. Eppure Simonelli ha in mano uno squadrone. La difesa è più o meno identica a quella dello scorso anno, con l’innesto del centrale argentino Landaida, arrivato dalla Sambenedettese dopo le esperienze in B con Venezia e Triestina, e l’altro centrale Ferraro, originario di Catanzaro, cresciuto nell’Inter e l’anno scorso titolare a San Marino in C1. A centrocampo la nuova mente giallo-rossa è l’ex avellinese Cinelli che forma con Vagnati una coppia formidabile. Gli altri acquisti in mezzo al campo sono l’ex cagliaritano Melis e la mezza punta Tufano, anch’egli ex irpino, oltre a una vecchia conoscenza del Catanzaro, il talentuoso Agnelli, l’anno scorso a Salerno.
LA COPPIA DEL GOL – Ma il salto di qualità il Benevento lo ha fatto in attacco, grave problema degli ultimi anni. Il nuovo tandem offensivo è formato da Gigi Castaldo e da Pietro Clemente, oggetti del desiderio in estate di mezza serie C. Nove gol in due dopo queste prime giornate di campionato. Il primo è arrivato dalla Juve Stabia, il secondo è stato confermato dopo i 7 gol realizzati nell’ultima parte della scorsa stagione. Insomma, una squadra rodata ma non imbattibile, con gente di categoria superiore che deve dimostrare di sapersi calare nella realtà della C2.
IN VISTA DEL CATANZARO – Simonelli, la cui panchina è sempre a rischio nonostante le smentite del patron Vigorito, ha mischiato un po’ le carte nelle ultime giornate. Ha pesato l’assenza di Landaida in difesa, infortunatosi nella gara di Avezzano col Pescina. La sua presenza domenica è in dubbio. È pronto Ferraro o in alternativa Di Fiordo. A centrocampo sulla fascia destra ci sarà l’altro ex della gara Imbriani, mentre a sinistra si contenderanno una maglia Melis, Agnelli e Tufano, al rientro da un infortunio. In attacco rischia il forfait Clemente, fermo in settimana per un attacco febbrile. È pronto Polani.
AMARCORD GIALLOROSSO – Benevento-Catanzaro è ormai diventata una classica. Quella di domenica sarà la 12sima sfida al “Santa Colomba” comprese le due semifinali play-off fatali al Catanzaro nel ’97 e nel ’99. Nei precedenti solo due vittorie dei calabresi, sempre nel mese di ottobre: nel 1984, grazie a un’autorete di Orati a tre minuti dalla fine, e nel ’96 grazie alla doppietta di Libro. Poi 2 pareggi negli ultimi due precedenti, prima della vittoria sannita dello scorso anno per 1-0 con un gol di Esposito. Gli ultimi gol del Catanzaro a Benevento portano la firma di Biancone e Corona nell’anno della promozione con Braglia. Quando il Benevento non era l’ammazzacampionato ma i tifosi contestavano lo stesso.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Gori; Martinelli, F. Castaldo, Ferraro (Di Fiordo), Palermo; Imbriani, Vagnati, Cinelli, Melis (Agnelli); Clemente (Polani), L. Castaldo. All.: Simonelli.

Ivan Pugliese

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Redazione

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