Avversario di turno

La Neapolis in crisi di risultati e di identità

L’ex Sangiuseppese aspetta ancora il cambio di denominazione, dopo un lungo girovagare per i campi dell’hinterland napoletano

NAPOLI – Sangiuseppese o Neapolis? Alzi la mano chi ci capisce qualcosa. La Sangiuseppese, in realtà, non esiste più. O meglio, esiste solo per la Lega che non ha ancora accettato il cambio di denominazione in Sporting Neapolis, nata nel 2006 quando Mario Moxedano ed Ezio Bouché (entrambi ex dirigenti del Napoli) acquisirono il titolo della Sangiuseppese. La nuova società del presidente Moxedano, socio di Ferlaino negli anni del grande Napoli, aspira ad essere la seconda squadra di Napoli e vorrebbe giocare nello stadio “Collana” al Vomero (dove il Napoli giocava prima di approdare al “San Paolo”). In realtà ha iniziato da un anno un pellegrinaggio nei campi dell’hinterland partenopeo: da San Giuseppe a Palma Campania, da Somma Vesuviana a Marano, dove si giocherà la partita di giovedì contro il Catanzaro. Una via crucis che ha creato un inevitabile conflitto tra Macalli e Moxedano, il quale si lamenta anche dei torti subiti dalla squadra.
SUBITO NEI PROFESSIONISTI – Appena nata, la Neapolis ha vinto il campionato di serie D entrando nei professionisti. L’artefice del successo è stato il tecnico Bruno Mandragora, confermato come gran parte del parco-giocatori della scorsa stagione. Un organico molto giovane rinforzato con l’arrivo del portiere Romagnini dal Savoia, dei difensori Cagnale dal Potenza e Gasparini, l’anno scorso a Cosenza, dei centrocampisti Izzo (dalla Paganese) e Fofana, dell’attaccante del Comiso Contino. Nessun rinforzo di grande peso, ma un gruppo collaudato che ha iniziato bene il campionato con tre vittorie consecutive, dopo una sconfitta di misura a Benevento e un pari interno con la Vibonese. Poi l’inizio dei problemi, con 4 sconfitte nelle ultime 5 giornate. L’unico sorriso, la vittoria interna in rimonta sul Marcianise. Domenica scorsa un’altra battuta d’arresto a Cassino (2-0) con qualche recriminazione: sull’1-0 De Cesare ha sbagliato un calcio di rigore.
TOURBILLON DI UOMINI – Mandragora, dopo le tre sconfitte, sembrava a rischio. Per ora va avanti per la sua strada, cambiando in continuazione gli interpreti a caccia della chimica giusta. I punti fermi sono i due centrali Gasparini (che puoi giocare anche a destra) e Noviello, cui il tecnico campano ha aggiunto nelle ultime partite Scognamiglio o Cagnale per una difesa a tre. In mezzo al campo il perno è l’ex modenese Marasco, ormai 37enne ma capace di segnare 5 gol nella scorsa stagione. Uno in meno di dell’esterno sinistro Corsale, che divide la fascia con Fofana quando il francese non gioca in attacco. L’ex giallo-rosso Ausoni (11 presenze con il Catanzaro nei primi due anni tra i professionisti) si è guadagnato un posto in mediana, anche se vengono utilizzati spesso anche il 17enne Casapulla e il figlio del presidente, Raffaele Moxedano. In attacco la coppia della promozione (16 gol a testa nella scorsa stagione) Varriale-De Cesare ha subito la concorrenza di Contino, attuale goleador della squadra con tre reti. Il punto di forza è l’ex Chievo e Salernitana Ciro De Cesare, 36 primavere.
PROBLEMI DI ASSETTO – Mandragora ha iniziato la stagione con il 4-4-2, alternandolo poi con un 3-5-2, in cui Izzo può giocare sulla fascia destra o stringere al centro dietro le due punte. L’ala sinistra Fofana, spesso viene spostato al centro dell’attacco accanto a De Cesare, soprattutto in queste ultime partite sofferte. Una squadra imbottita di mediani e di centrali difensivi per cercare di frenare l’emorragia di gol subiti (già 16) a fronte di una discreta produzione offensiva (13 reti). Difficile prevedere, tra acciacchi e turn-over quale sarà la squadra che Mandragora schiererà nel turno infrasettimanale, ma non ci dovrebbero essere particolari problemi. Sicura una formazione prudente, con Fofana ancora in attacco e tre centrali in difesa. Possibile il rientro di Cagnale.
I PRECEDENTI CON LA SANGIUSEPPESE – Naturalmente non ci sono precedenti per il Catanzaro contro la Neapolis, mentre i giallo-rossi incrociano nei primi anni ’90 la “sorella” Sangiuseppese. In quattro sfide contro i campani al “Comunale” di San Giuseppe Vesuviano, il Catanzaro non ha mai vinto, raccogliendo solo 2 pareggi per 0-0 e subendo 2 sconfitte: una per 2-0 e una per 3-2 nell’ultima sfida del ’95 contro una Sangiuseppese già retrocessa e con gravi problemi economici. Gli unici gol giallo-rossi portano la firma di Intrieri e Delle Donne.
PROBABILI FORMAZIONI (3-5-2) – Romagnini; Gasparini, Noviello, Cagnale (Scognamiglio); Izzo, Ausoni, Moxedano, Marasco, Corsale; Fofana, De Cesare. All.: Mandragora.

Ivan Pugliese
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