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“Così è la vita” …MA IL CATANZARO NON MOLLERA’ MAI

Parente e Poggi promettono:” Il Catanzaro risorgerà“

E’difficile, difficilissimo mandare giù un calice così amaro. E’ difficile scrivere di ieri…il sottoscritto si sforzerà di farlo.
Si. I veri catanzaresi non mollano. I gufi sono avvertiti e coloro che si cibano degli altrui dispiaceri sono avvisati di tenere alta la guardia: le bestemmie prima o poi si ritorcono al mittente, è solo questione di tempo.

Innanzitutto bisogna ringraziare la Dirigenza (quella nuova…!) dell’U.S. Catanzaro 1929 che ha salvato il Catanzaro da una retrocessione certa (quint’ultimo posto in classifica) per proiettarla ad un passo dalla C1. Sarebbe stato più di un miracolo. E, insieme alla Dirigenza bisogna ringraziare Pasquale Lo Giudice. Uomo e atleta che ha tenuto a galla spogliatoio e team tecnico quando la squadra (mal gestita dalla vecchia dirigenza) si barcamenava tra stipendi non pagati e pettegolezzi di ogni genere. I più non sanno cosa ha fatto il buon Pasquale… ai tempi in cui Mancuso & figlio gestivano (o cercavano di farlo) il glorioso sodalizio. Ha fatto da chioccia, da rassicuratore degli animi, da DS , DT da tutto ed anche di più… E quando il duo Parente-Poggi ha rilevato la Società, chiamando Gianni Improta al proprio fianco, ha dato tutto se stesso per aiutarli a velocizzareil tutto per risolvere al più presto tutte le problematiche che si erano create tra vecchia dirigenza e calciatori. La resurrezione del Catanzaro tra i mesi di gennaio/febbraio e il 15 giugno, la conosciamo tutti, con calciatori che , da brocchi, ritrovano motivazione e morale. Insomma, fino a gennaio, Catanzaro quint’ultimo, dall’avvento di Parente e Poggi, con gli stessi calciatori e lo stesso tecnico, le Aquile volano. Il Popolo giallorosso è troppo intelligente perché il sottoscritto aggiunga altro…!
Ieri il fato ha voluto che il 15 si aggiungesse al 17 e nel peggiore dei modi. Ma nessuno oggi mette in dubbio iscrizione al prossimo campionato o smantellamenti, nessuno fa la femminuccia lamentandosi di questo o quello… Oggi siamo in mani salde, in mani serie, signori miei. La ditta “P&P” ha già lanciato la sfida dichiarando pubblicamente:” il Catanzaro risorgerà“. La promessa è stata fatta pubblicamente dal Dott. Parente e dal Dott. Poggi.
Già tre ore prima dell’incontro cielo coperto, tuoni all’orizzonte e venticello. Come se si trattasse di un continuum con quella giornataccia…di due anni fa. Ma le nubi si diradano ed il sole, seppur timidamente fa capolino sul Ceravolo… Alle 14,00 aprono i cancelli e il Ceravolo si riempie subito come un uovo preso letteralmente d’assalto dagli ansiosissimi ventimila (e più…) dipinti di giallorosso che pressano contro le vie d’accesso. Cose viste neanche ai tempi della serie “A”. Lo stadio è stracolmo in ogni settore e anche la curva est si popola degli Acesi giunti dalla Sicilia. Già all’ingresso in campo dei calciatori per il riscaldamento pre-partita si ha un assaggio del frastuono infernale che farà da colonna sonora alla partita. E’ uno spettacolo. Catanzaro è l’ombellico del mondo! I più scorgono la tensione nei volti dei giallorossi. Arrivano le 16.25 e le squadre fanno il loro ingresso in campo. La Massimo Capraro con una maglietta gigantesca con su scritto “FHORA GABBU” e cartoncini rossi, accoglie la squadra, cercando di scacciare la jettatura ipotetica… Ma , si sa, più la scacci, più si attacca. Sarebbe meglio esorcizzarsi dalla paura di vincere che attanaglia un Popolo da tredici anni e capire che anche la “C1” e la “B” non sarebbero che tappe per il vero obiettivo che i più vorrebbero. L’Albinoleffe ieri ha conquistato la serie “B”, ma non scherziamo! Inizia l’incontro e subito si capisce che qualcosa non va. Le azioni partono con lanci lunghi da parte ora di Gentili, ora di Ciardiello senza trovare un’adeguata finalizzazione…Moscelli non è un vatusso e Falco, pur essendolo, è inesistente, un distillato del nulla. Gli unici che portano avanti palla e con un certo criterio, sono Toledo, Alfieri e Ferrigno. Ma, se giochi così, prima o poi vieni punito. E’ inevitabile. E un cross proveniente dalla fascia destra vede Gentili mal piazzato permettere all’accorrente punta acese (meglio non nominarla) di mettere nel sacco. E’ depressione totale. I ventimila e più del Ceravolo vedono antichi fantasmi aggirarsi e vecchi pensieri tornare a galla. Ma la reazione dei giallorossi è subitanea. Toledo si invola sulla fascia destra bene imbeccato da Alfieri, crossa al centro e un pessimo Moscelli sciupa di testa schiacciando inspiegabilmente a terra e la sfera si perde dopo il rimbalzo sopra la traversa. Ma non finisce qui. Il Ceravolo si infiamma e Toledo risponde. E’ sempre Alfieri a lanciarlo, il brasiliano si trova da solo innanzi all’estremo difensore granata che non può fare altro che atterrarlo. E’ rigore ! Lo stadio esplode e si prepara a festeggiare. Alfieri si dirige verso Moscelli (che altre volte quest’anno ed anche l’anno scorso ha sbagliato penalty) per chiedergli di battere il rigore. Moscelli da vero impulsivo quale è, fa capire al centrocampista che batterà lui dal dischetto. Dopo avere sistemato più volte la palla (ben sette volte) sul dischetto, il barese batte subito e scaraventa sul portiere il tiro. Mostruoso! Come “mostruosi sono stati (spero di parlare al passato) i suoi anni in giallorosso tra pianti e spaccature di spogliatoio e troppe coccole, troppe). Questo l’unico aggettivo che viene in mente: MOSTRUOSO. Ventimila cuori rischiano l’infarto. L’arbitro manda le squadre negli spogliatoi per l’intervallo. Tutti si aspettano una sostituzione , che qualcosa cambi. Ma il più che pessimo (obbrobriose le sue scelte e non solo per questa finalissima) Dellisanti rimanda in campo lo stesso cadaverico e cosparso di lacrime Moscelli e l’inesistente Falco. Unica variante Ambrosino al posto di Basile. I lanci lunghi di Specchiana memoria sono una costante nell’improduttivo gioco giallorosso e la confusione ed il nervosismo condiscono il tutto. Una ricetta che il pessimo cuoco tarantino non provvede a mutare. Nel frattempo Toledo ingenuamente cede alle provocazioni del suo diretto marcatore e si auto-espelle sgomitando l’avversario e costringendo l’arbitro (nulla da dire sulla sua direzione) a mandarlo anzitempo negli spogliatoi. Ma ci pensa ancora Dellisanti ad “espellere” un altro dei suoi. Fuori Lo Giudice (uno dei pochi a salvarsi fino a quel momento) e dentro il giovanissimo ed espertissimo goleador campione del mondo (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) Bertuccelli. La partita finisce qui. Anzi scusatemi c’è tempo ancora per il secondo gol acese (splendida punizione che si insacca nel sette alla destra del portiere Gentili) che chiude tutte le residue speranze giallorosse e provoca lo svuotamento anticipato del Ceravolo che resta popolato solo dai tifosi giallorossi più veri. Forse da quelli che per tutta l’annata hanno seguito le gesta di Gentili e compagni e non si sono ricordati dell’esistenza del Catanzaro solo all’ultimo istante. Il fischio finale fa esplodere di felicità i mille Acesi giunti dalla Sicilia e manda nello sconforto totale i tifosi del Catanzaro. E’ strano ma sugli spalti sono le donne ad abbandonarsi a pianti senza fine con i propri partner a consolarle. Si, coppiette che speravano, anzi, erano certe di potersi dare un bacio dal sapore diverso. Il tutto si chiude nel peggiore dei modi con uno stoico Poggi che si dirige verso la Curva Massimo Capraro a ringraziare e vede come ritorno le bottigliette di acqua (una di queste lo colpirà)…assurdo! Forse le stesse bottigliette che l’ottimo Poggi (un vero signore) aveva donato la settimana prima agli assetati tifosi assiepati ad Acireale nel settore ospiti! Ma la mamma dei cretini è sempre incinta (purtroppo).
Il sottoscritto sente profondo il bisogno di ringraziare Il Dott. Poggi ed il Dott. Parente da questa sede. Così è la vita. Ad albero tagliato, accette e fuoco. Nessuno vuol salire sul carro degli sconfitti? Ebbene io sono orgoglioso di farlo. Orgoglioso di essere rappresentato da Parente e Poggi, orgoglioso di avere due veri uomini a capo delle gloriose aquile giallorosse, certo che si tratta delle persone giuste per fare grande il Catanzaro e per programmare al meglio un discorso serio per un futuro più luminoso di quanto c1 si aspetti. Il Ceravolo, come gli altri stadi che vedranno giocare il Catanzaro il prossimo campionato , ha bisogno di veri uomini e di veri tifosi. Si spera che i senatori vadano a giocare a Palazzo Madama a Roma e che il Catanzaro del futuro sia composto da gente seria e determinata: i veri esami non si superano “studiando” solo le ultime due settimane…! Il passato è alle spalle e ieri fa parte del passato. Guardiamo al futuro con ottimismo, come condottieri abbiamo due veri uomini che depureranno la squadra dalle tossine ereditate forzatamente dalla passata, infausta gestione. Per ora i gufi sono accontentati, ma non gioiscano troppo, il tempo onorerà i giusti. Avanti Catanzaro! Non sarai mai solo, la notte finirà. Noi crediamo in te.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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