Bar Mangialavori

Apocalypto

Il punto di vista del nostro Giuseppe Mangialavori. L’ennesima involuzione di un Catanzaro irriconoscibile.

Doveva essere un “nuovo inizio” e invece la gara contro i biancoverdi di Sciannimanico si è tradotta in una “nuova fine”. A questo punto chi ci capisce qualcosa è bravo. Troppi gli alti ed i bassi, veramente troppi. Come può una squadra avere dei margini di peggioramento così netti in appena sette giorni? Come può? Fosse stato il primo episodio del genere, anche gli addetti ai lavori avrebbero potuto tirare fuori dal cilindro scusanti appetibili per una tifoseria oramai sull’orlo di una crisi di nervi irreversibile, ma dopo l’ennesima involuzione… sarà molto difficile propinare insalatone di foglie (oramai secche) da fare ingurgitare…

 

Doppia gara casalinga contro due squadre pugliesi, un solo punto all’attivo. Se a seguito della gara interna contro l’Andria (ieri sconfitta in casa ad opera della Cisco) si era parlato di passi avanti, dopo la gara contro il Monopoli, si deve registrare un vero e proprio tracollo delle azioni giallorosse. Troppe le analogie che fanno pensare… Esordio di campionato sotto i migliori auspici, poi l’umiliazione patita contro la V. Lamezia, Real Marcianise e Scafatese (esonero di Silipo), lo spartiacque a Noicattaro con un primo tempo imbarazzante ed una improvvisa quanto inspiegabile resurrezione nel secondo tempo e poi le buone prestazioni contro Melfi (almeno per il risultato finale), a Barcellona Pozzo di G. e contro l’Andria e poi… nuovamente indietro con la gara di ieri.

 

Ma insomma qual è il vero Catanzaro? Quale? Perchè questo “stile fisarmonica”?

Non vorremmo interpretare ciò che con molto amaro in bocca ieri ha detto mister Cittadino nel post gara, “irritato” (tanto per usare un eufemismo) dal non gioco espresso dai suoi ragazzi. L’amarezza di sottofondo celata a fatica dal mister, era parecchia. A questo punto non ci si può nascondere dietro un dito. La patologia è ricorrente, quindi vuol dire che la stessa è reale e da diagnosticare e guarire al più presto altrimenti la nave giallorossa rischia la deriva e con lei il buon Cittadino.
Lo spogliatoio è unito? Non ne siamo più convinti o meglio, se così fosse, sarebbe unito solo nella negatività. 
Tutte rose e fiori tra calciatori e società? Non ne siamo più convinti.
Non ci sono prime donne o senatori che determinano le sorti delle gare o peggio, degli allenatori? Non ne siamo convinti. E’ come se si assistesse impotenti all’accensione e poi allo spegnimento della luce. Come se dietro tutto ciò si celasse un’oscura quanto malcelata regia. Si attendono ansiosamente spiegazioni da parte di chi dovrà fornirle senza peraltro sentirsi vittima di nessuno o peggio attaccato. E’ solo che le scuse sono finite, l’elenco è oramai terminato e bisogna iniziare ad agire pesantemente.

 

In settimana l’On. Pittelli esterna un per nulla velato “grido di dolore” e tutto ciò alle porte della ricapitalizzazione societaria. Ha qualche attinenza la squallida prestazione di ieri con questa tematica? Gennaio è vicino e forse invece di pensare a nuovi arrivi, sarebbe meglio pianificare una vera e propria epurazione di qualche “bravo” che farebbe impallidire anche Manzoni in persona. Chiarezza please, perché come si dice proprio in terra partenopea…”cccà nisciun’è fesso”!

 

Chi scrive non omaggerà mai nessuno della propria indifferenza o della propria “diplomazia”. Alla prestazione di ieri, così come al pareggio undici contro nove contro la Scafatese, non ci sono vie di mezzo. A questo punto si spalancassero le porte a coloro che tra i calciatori lamentano gravi dolori di pancia e si dotassero i piedini dei dirigenti di stivali stile “sette leghe” pronti all’uso. E non per mandare lor “signori” (si fa per dire) in tribuna, ma direttamente ai propri domicili. Se così non si dovesse fare di questi antipatici alti e bassi ne vedremo parecchi e questo campionato di C2, mediocre e forse ancora inferiore rispetto a quello dello scorso anno, potrebbe avere un epilogo peggiore.

 

L’allenatore? Non diciamo fesserie. In questa antipatica quanto strana e squallida situazione si auspicano provvedimenti seri da parte di chi può e deve, perché ricopre questo ruolo e ha il diritto/dovere di agire (e sin da subito). Tutto il resto è noia. Per ora è come assistere impotenti a volontà e (falsi) buoni propositi scritti sulla sabbia in riva al mare…AAA cercasi nuovo e definitivo “inizio”…

 

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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