La Striscia

Due punti persi

Pareggio immeritato

Purtroppo due punti regalati e lasciati per strada a un Andria che poco ha fatto per meritarseli.
Fino a quando Berardi è stato in campo il Catanzaro ha sciorinato un bel giuoco, è vero che a volte a centrocampo si è  sofferto in quanto l’unico a contrastare era Benincasa, ma avendo sulla carta un potenziale offensivo non indifferente è necessario rischiare qualcosa.
Nel primo tempo tante sono state le occasioni da rete per i giallorossi di Cittadino, l’unica pecca è stata quella di  non chiudere la partita.
La prestazioni della squadra oggi, pur non avendo ottenuto la vittoria, è stata sicuramente la migliore rispetto a quelle viste in questo inizio di campionato, se consideriamo che stiamo aspettando Bueno e Ferrigno, nonchè il recupero completo di Morleo e Marchano, possiamo dire che le prospettive dal punto di vista tecnico, possono considerarsi positive.
Ritornando alla partita dobbiamo per forza citare l’episodio che ha portato al pareggio dell’Andria, sostenuta da una cinquantina di tifosi che provocavano i nostri con cori irriverenti ma neanche calcolati.
Onestamente nessuno ha visto niente, probabilmente qualcosa sarà successo ma non dire che l’arbitro si è voluto ergere a protagonista assoluto nella ripresa non è giusto.
Forse Caccavale (non è il caso di pronunziarsi prima se non si hanno immagini televisive) qualcosa l’avrà fatta, ma al signore in giacchetta nera, e a tutti coloro i quali hanno già individuato il colpevole di turno (a proposito prima colpevole era Berardi)  bisognerebbe ricordare anche la punizione da cui è scaturita l’azione del rigore.
Ricordate il fallo fischiato a Gimmelli? E tralasciamo poi la regola del vantaggio non applicata quando il Catanzaro per ben due volte stava rendendosi pericoloso.
E’ giusto che se Caccavale ha sbagliato la società provveda intervenendo con una multa, ma è anche sottolineare che i due punti persi sono frutto di sviste clamoroso del signore in giacchetta nera.
SF

Autore

Salvatore Ferragina

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