Bar Mangialavori

Il lavoro di Franco Cittadino inizia a dare i primi frutti

Berardi firma il primo successo esterno 2007/2008.
Il punto di vista del nostro Giuseppe Mangialavori

Tre partite, sette punti. Di queste tre gare, due in trasferta e una in casa. Questi i numeri di Franco Cittadino, questa la risposta dell’ex “traghettatore” così impropriamente etichettato da addetti ai lavori e non. Ieri a Barcellona Pozzo di Gotto, in terra sicula è stata la prima vittoria esterna del Catanzaro 2007/2008. Franco Cittadino, un volto catanzarese incorniciato da un sorriso genuino, così come genuino è lo spirito che lo motiva a fare bene. Un “buono” che fa onore ai “buoni”, un “buono” vincente. Eh si Signori miei, perché nella patologica esterofilia che caratterizza i calabri costumi, sarebbe stato meglio un altro allenatore. Preferibilmente un burbero che dopo settimane di corteggiamento arrivasse a bastonare il gruppo. Uno, come si dice, con pelo sullo stomaco. Come se essere cortese o positivo escludesse fisiologicamente la manifestazione tricotica sugli addominali. Preferibilmente con accento calofonico, preferibilmente (almeno) dalla Lucania in su. E invece, no. Si comincia da Noicattaro in Puglia… e da quel secondo tempo è nato qualcosa. In quell’occasione chi scrive ha visto con i propri occhi, dopo il fischio che decretava la fine della prima frazione di gara, Franco Cittadino conquistare gli spogliatoi anticipando tutti con una rabbia indescrivibile. Dopo la vittoria contro il Melfi, la legittimazione da parte della squadra che formalizza con tanto di abbracci il proprio gradimento, ieri la prima vittoria in trasferta, contro quella compagine che appena sette giorni prima aveva espugnato Monopoli. Fatti concreti che si sono tradotti in punti d’oro per l’asfittica classifica dei giallorossi che oggi viaggiano a due punti dalle seconde e a nove dal superBenevento, ieri sconfitto dal Pescina VG. La modestia (a volte eccessiva) del Mister, si traduce in fatti. Tutti ricordano il suo Catanzaro nel torneo giovanile di Viareggio 2003/2004, fare un’ottima figura. Chiedete ai giovani che il mister allenò in quella circostanza. Sia Cunzi che Ottonello, lo definivano unanimemente: “eccezionale”.

 

In  questa Italia bizantineggiante dove la gerarchizzazione esasperata dei ruoli purtroppo sostanzia il lavoro di tutti i giorni (in qualsivoglia contesto), più di un cosiddetto “vice” meriterebbe di prendere il posto dei “titolari”! Dal mondo della medicina (non tutti i primari sono superiori ai propri “aiuti”, anzi…), alla politica (non ne parliamo nemmeno…), dalla pubblica amministrazione, alle aziende private, dal concorso Miss Italia (sempre meglio le seconde classificate) ai festival di Sanremo e così via…

 

Franco Cittadino non è secondo a nessuno e non lo è stato mai. La sua modestia e il suo essere “Signore” con la “S” maiuscola, lo hanno portato ad aiutare i colori che ama, sostenendoli in ogni frangente e circostanza senza pretendere nulla in cambio.

Forse oggi sono bene accetti gli allenatori con le secrezioni bavose alla bocca, sguardi cupi, che quando non siedono in panchina, si improvvisano come pessimi opinionisti in televisione o in altrettanto pessimi spot pubblicitari. L’Italia che vive sull’isola che purtroppo c’è, quella dei cosiddetti “famosi” (il più delle volte privi di sostanza), preferisce loro. Chi scrive, preferisce gli uomini come Franco Cittadino che si lasciano “corteggiare”… poco, ma sono arci fieri di allenare il Catanzaro.

 

Così come è giusto dare merito al Mister per i risultati ottenuti, altrettanto importante sarà l’atteggiamento che adotterà la Società.

Mi spiego meglio. Se Cittadino è una scelta voluta e definitiva, si dovrà sostenere sempre e a spada tratta, anche se (non ce lo auguriamo) e quando le cose o i risultati non dovessero sorridere alle Aquile, perché se così non dovesse essere si offenderebbe l’intelligenza e la buona fede di tutti. Il Catanzaro, infatti è sulla buona strada ma non è giusto esaltarsi più di tanto in quanto la via del miglioramento è ancora lunga da percorrere. La prudenza, in questi casi non è mai troppa.

In Sicilia i giallorossi hanno dimostrato di avere fatto sensibili passi avanti. Berardi (ieri a segno di testa… e ha “rischiato” anche la doppietta) è migliorato sensibilmente rispetto alle altre uscite e la squadra (tutta) ha iniziato a costruire giocoe ad applicarsi di più, imponendo una supremazia territoriale che però è venuta a mancare in qualche frangente nella ripresa. Forse in futuro sarà meglio mettere al sicuro il risultato e capitalizzare la mole di lavoro onde evitare (sarebbe potuto accadere anche ieri in zona Cesarini – vedi colpo di testa di Di Cosmo) la beffa dell’ultimo secondo.

 

La prossima gara contro l’Andria, l’occasione giusta per proseguire nella scalata in classifica e nel miglioramento del gioco. Sarebbe salutare per tutti (nessuno escluso) che si smorzassero i toni  e si  filosofeggiasse di meno sia sul presente, che su personaggi jurassici che appartengono ad un passato oggettivamente infausto, che nessuno desidera venga neanche menzionato… Bene hanno fatto gli Ultras nella gara vittoriosa contro il Melfi a sostenere Franco Cittadino, meglio ancora faremo tutti quando capiremo che la tranquillità unita alla prudenza sono le uniche medicine che potranno contribuire a far volare le Aquile. Per ora godiamoci prudentemente questo momento. A Catanzaro (facciamo tutti gli scongiuri del caso) di questi tempi (e non solo) non si sa mai…

 

Giuseppe Mangialavori

Autore

Giuseppe Mangialavori

Scrivi un commento