Invasioni di Campo

La classe operaia bussa al Paradiso

la solita finestra sul calcio nazionale e internazionale di Francesco Guerrieri. Focus su Benevento, Salernitana e Pisa.

Ad un mese e mezzo circa dall’inizio della stagione calcistica, una prima fisionomia dei campionati comincia a delinearsi.
Senza dubbio siamo ancora all’antipasto e sembra prematuro parlare di disturbi digestivi.
Se appare troppo visionario ipotizzare già le “ammazza-campionato”, una prima idea di chi potrebbe non vincerli si affaccia prepotentemente.

L’unica squadra a punteggio pieno dei campionati professionistici è il Benevento, corazzata fortemente accreditata al successo finale della C2 girone C in virtù di una sontuosa campagna acquisti estiva, che è andata a consolidare un gruppo già rodato, guidato da mister Simonelli.
Anche perché i sanniti faranno di tutto per evitare la lotteria dei play-off, che si è fatta beffa di loro per due stagioni di fila: prima in semifinale contro il Sansovino, poi nella drammatica finale contro il Potenza. Drammatica per gli sfortunati giornalisti potentini al Santa Colomba, pare, oltre che per gli stregoni…
Tra il Sabato ed il Calore è lecito sognare, e si è quindi aperta la caccia agli eredi di Pietro Maiellaro, Simone Tiribocchi e Raffaele Palladino nei cuori dei supporter del Benevento calcio.

A Salerno, invece, un idolo lo hanno già trovato: ha la classe cristallina ed il mancino vellutato di “Re Artù”, al secolo Arturo Di Napoli, talento girovago degli anni novanta.
La discontinuità di rendimento e gli acciacchi ne hanno condizionato pesantemente la carriera, che lo ha visto deliziare platee da Milano a Napoli, da Vicenza ad Empoli, da Venezia a Messina.
Oggi i suoi compagni di squadra non sono più i vari Andrè Cruz, Djorkaeff o Zamorano, ma i Fusco, Ciarcià e Ferraro; sarebbe lecito domandarsi se la motivazione e la voglia di giocare siano quelle di un tempo.
La risposta del campo lo decreta leader di una Salernitana in testa al girone B della serie C1, pronto a spingere i campani alla riconquista della cadetteria.
In testa alla classifica dei cannonieri con 5 realizzazioni, è stato decisivo anche domenica nella trasferta corsara di Lucca, imponendo il primo stop casalingo ai rossoneri di mister Braglia.

C’è invece chi il doppio carpiato lo ha fatto, ma in avanti.
E’ il “Nacho” Josè Castillo, uno che i campi delle serie minori li ha calcati a lungo, decisamente troppo.
Un‘altra vittima della lentezza del sistema burocratico italiano, capace di farne ritardare l’approdo al calcio professionistico per la mancanza di passaporto.
Nacho ha segnato reti a raffica in serie D con le maglie di Brindisi, Nardò e Vigor Lamezia, considerato dagli addetti ai lavori il miglior attaccante del campionato dilettanti.  
La svolta nella carriera del ragazzo di Buenos Aires è arrivata con la risoluzione dell’intoppo burocratico ed abbracciando l’ambizioso progetto Gallipoli del presidente Barba.
Risultato: due promozioni in due anni e 40 reti del “puntero” Castillo.
Inevitabile l’approdo nel calcio che conta, dove dopo una stagione altalenante ma non priva di soddisfazioni a Frosinone, il Nacho ha ricominciato a timbrare regolarmente il cartellino del gol a Pisa. Domenica, al Tenni di Treviso, ha regalato addirittura un bis. Ennesima rete decisiva da tre punti corsari, Castillo realizza sempre reti pesantissime e decisive, alcune delle quali di ottima fattura tecnica. Partito dal secondo binario di Lamezia terme centrale, dopo le fermate di Frosinone e Pisa che sta portando in A a suon di reti pesantissime, in quale prestigiosa stazione concluderà la sua carriera il Nacho?

La posta di Guerrieri
Caro Francesco, chi siederà sulla panchina del Catanzaro domenica contro il Melfi?
Umberto da Lamezia Terme (CZ)

Assoluta incertezza in merito.
Pare che Cittadino attenda notizie dalla Dirigenza perché, dopo la partita di Noicattaro, lui aveva già prenotato un week-end a Capri.  Una eventuale penale sarebbe a carico delle casse societarie.
L’Hotel “Il Girasole” ha fatto sapere che accetterebbe anche la comproprietà di Cianni.

Francesco Guerrieri

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