CONFINDUSTRIA – Un albo contro le infiltrazioni mafiose

I provvedimenti della Giunta dell’associazione degli imprenditori illustrati al prefetto Montanaro

di Antonio Capria – www.ildomanionline.it

CATANZARO – L’istituzione di un
albo di fornitori certificati dalla Prefettura, dalle Forze dell’ordine e dalle
associazioni di categoria e realizzare un elenco dei soci delle ditte
fornitrici di lavori e servizi per enti pubblici e soggetti privati che
garantisca l’assenza di infiltrazioni criminali. E’ questa una delle proposte
che la Giunta di Confindustria Catanzaro ha messo sul tavolo dell’incontro con
il prefetto Salvatore Montanaro, invitato nella sede di Via degli Eroi per un
confronto sui temi della legalità e della sicurezza del territorio. La proposta
– avanzata da Confindustria Sicilia – in merito all’espulsione
dall’associazione di quegli imprenditori che pagano il pizzo, ha destato non
poche perplessità tra gli industriali calabresi.  E la contrarietà a questa ipotesi è stata
ribadita dal presidente degli industriali catanzaresi, Giuseppe Speziali, che
ha messo in evidenza soprattutto i risvolti “ghettizzanti” della mozione
isolana, che penalizzerebbe ulteriormente già chi è vittima della criminalità
mafiosa. Apprezzamenti, invece, per l’Accordo-quadro – siglato il 31 luglio scorso
dal Ministero dell’Interno, la
Banca d’Italia, l’Abi, l’Upi, Confindustria, le associazioni
antiracket e quelle imprenditoriali – per il sostegno alle vittime del racket,
dell’usura e dell’estorsione,  che rientra
nell’ampio disegno di intervento preventivo, come una sorta di “norma di salvaguardia”
per il controllo dalle incursioni criminose. <Tale protocollo – ha spiegato
Speziali – verrà concretizzato attraverso l’istituzione di un Osservatorio
provinciale, atto a monitorare l’andamento e l’entità dei fenomeni>. La Giunta di Confindustria ha,
inoltre, posto l’attenzione, in linea con le disposizioni lanciate da
Montezemolo, sull’istituzione della figura del garante per la sicurezza del Sud,
che, in Calabria, inizierebbe ad operare nell’area di Lamezia Terme, attraverso
la collaborazione tra lo Stato e le associazioni di categoria.  Per garantire, inoltre, una maggiore
trasparenza e opporre resistenza al proliferarsi delle attività criminose,  Speziali ha illustrato appunto l’intenzione
di intervenire anche a livello normativo, mediante la creazione di un albo
delle aziende con tanto di certificazione anti-mafia per le forniture sensibili,
e attraverso il ripristino dell’elenco dei soci delle ditte appaltatrici, con
la conseguente possibilità di dar vita ad una condotta di intelligence contro
le infiltrazioni. Il prefetto Montanaro ha espresso entusiasmo per i
provvedimenti esposti, facendo presente che <alcuni possono essere
realizzati anche prima di una modifica legislativa, per altri, invece, sarà
necessario attendere un’introduzione normativa>. Nel corso dell’incontro si
è anche discusso del disegno di legge regionale, che prevede l’istituzione
della Stazione Unica Appaltante Provinciale e che, ha affermato Speziali <deve
essere considerata come una questione prioritaria, per garantire la  trasparenza degli atti e per agevolare i
passaggi burocratici . Il Governo regionale  in tal senso sta portando avanti le procedure
volte alla chiusura dell’iter. Da parte nostra – ha concluso – c’è la piena
disponibilità a farci interlocutori con la parte politica>.

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Redazione

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