Bar Mangialavori

Double face…

Il punto di vista di Giuseppe Mangialavori. Catanzaro a due facce nella trasferta pugliese, ma si può e si deve dare di più.

Il Catanzaro pareggia a Noicattaro contro Moscelli & C. e si appresta ad accogliere il sostituto di Silipo. Gli addetti ai lavori si erano recati in Puglia motivati più che mai a conquistare l’intera posta in palio. Lo si leggeva chiaramente anche negli occhi dei dirigenti giallorossi presenti in terra nioana che a fine gara, insieme alla tifoseria presente e per come si erano messe le cose, hanno dovuto accettare di buon grado il pareggio conquistato.

 

Gli uomini di Mister Cittadino hanno offerto una prestazione a due facce. Ad una prima frazione di gara giocata senza costrutto e  con i soliti lanci lunghi a saltare il centrocampo, Mancinelli & C. hanno compensato con un secondo tempo nel quale le Aquile sembravano più motivate e disposte a costruire gioco.

 

Quale il vero Catanzaro? Perché queste due facce? Tensione? Ancora non si sa. L’unica cosa certa è che appena il Sig. Valentini ha decretato la fine del primo tempo, un Cittadino a dir poco infuriato è stato il primo a guadagnare la via per gli spogliatoi, con un viso che lasciava presagire tante cose… E infatti il secondo tempo è stato affrontato con la giusta determinazione e malgrado la barriera creata da Pino Giusto, il Catanzaro ha meritatamente pareggiato tentando anche di vincere la partita.

 

Tra le note positive, dalla trasferta noiana, possiamo certamente segnalare un ritrovato Mancinelli che si è ben comportato. Ottimo l’anticipo nel primo tempo a tu per tu con Moscelli e sicuro nelle altre circostanze. Buona anche la prestazione di Sarli impreciso in qualche tiro verso la porta avversaria, sfortunato in occasione del palo colto nel secondo tempo e in occasione di un tiro ad effetto deviato in angolo da Sassanelli. L’attaccante ha giostrato alle spalle di Bueno (l’argentino ancora non è al meglio e si vede) e si è sacrificato combattendo su tutto il fronte d’attacco a servizio dei compagni di reparto. Avrebbe certamente meritato la segnatura se non fosse stato per quel maledetto palo colto in semirovesciata alla sinistra dell’estremo difensore pugliese. Merito si è battuto con tutte le sue forze per tutti i novanta minuti, ed è stato premiato con la segnatura, mentre Benincasa ha recitato un ruolo di primo piano ed è stato punto di riferimento quale metronomo delle azioni giallorosse nella seconda frazione di gara.

Buona anche la prestazione di Caccavale, più volte a centrocampo a cercare di dare un senso alla manovra. Insomma queste note positive sono da ascrivere solo al secondo tempo (il primo tempo è stato pessimo), checché (ne ha tutto il diritto) manifestato dal buon Cittadino a difesa dei propri uomini. Il Mister giallorosso (ottimo sia dal punto di vista tecnico, che umano) a fine gara e con gli occhi arrossati ha dedicato un sentito saluto a Silipo. Chi scrive ha visto Cittadino mentre esternava la dedica ed ha potuto percepire molta passione insieme ad altre cose… nelle parole e nella gestualità. 

 

Il tempo passa e il Catanzaro non può permettersi il lusso di indugiare più di tanto innanzi a tecnici che pretendono di essere attesi. La imprevista patologia che ha colpito gli uomini giallorossi deve essere diagnosticata al più presto e non crediamo sia da ascrivere solo al “problema allenatore”.

C’è qualcosa che la Dirigenza deve assolutamente capire. Qualcosa che va aggiustata sin d’ora e non ha nulla a che fare con l’allenatore. Colui che subentrerà a Silipo, non potrà e non dovrà essere lasciato solo in questo lavoro. I valori ci sono e sono maledettamente emersi proprio ieri nella seconda frazione di gara. Com’è mai possibile che gli stessi undici abbiano fornito un pessimo primo tempo e siano risorti a nuova vita dopo i circa quindici minuti di intervallo?

 

Le parole rilasciate da Pittelli in una recente intervista poi, la dicono tutta sulla tensione che si respira all’interno della dirigenza. La tifoseria pretende giustamente risposte sul campo e lo stesso riscontro è ambito dagli addetti ai lavori, ma tra queste due componenti si esasperano i toni e non sempre si riesce a dialogare per una sinergia che, certamente, farebbe bene ad ambedue le parti in causa (e non solo).

 

I cattedratici pronti a parlare e a distruggere ciò che è già (forse) in bilico, non capiscono che forse, in questi casi, prima di parlare senza la cognizione di cosa stia realmente accadendo, dovrebbero documentarsi o offrire valide alternative a questa situazione. Le parole non costano un euro, mentre gli stipendi dei signori che scendono in campo e relative spese, richiedono sforzi finanziari non di poco conto.

Non si tratta di essere a favore o contro l’F.C. e relativa dirigenza, si tratta di essere a favore o contro il Catanzaro ed essere concretamente propositivi nell’interesse di tutti.

Dov’è il problema? Che i calciatori lo dicessero chiaramente se c’è e lo dicessero alla svelta. Perché questa situazione di forte tensione? Che tutti, se in possesso di una maschera ( si allegano sentite scuse a Pirandello), se ne privassero per rispetto di chi ancora crede in qualcosa di pulito e non merita trattamenti che sconfinano nello squallore. Non c’è più tempo per queste sciocchezze.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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