Rassegna stampa

Catanzaro, un amore che resiste

Ranieri ed altri protagonisti del passato spingono i giallorossi
Al Ceravolo sarà pienone

CATANZARO — I protagonisti di ieri, alcuni dei quali leader nel calcio
d’oggi, vorrebbero accompagnare per mano i giallorossi in C1. «Pensando
al mio Catanzaro, è già riduttivo parlare di C1 — esclama
sulla linea internazionale Claudio Ranieri, allenatore del Chelsea ed ex giallorosso
di ben 8 stagioni (dal 74 all’ 82) di cui 5 in A — . Catanzaro è
un dominante ricordo di carriera. Specie le esperienze maturate nell’Atletico
Madrid ed in Inghilterra, mi hanno indotto a richiamare spesso i miei ricordi
calabresi. Forse, a quel tempo, come spesso accade, non ho apprezzato adeguatamente
quella piazza. Intorno ai 50 anni, invece, dopo tanto calcio trascorso lontano
da casa, sento parlare di Catanzaro ed il petto si riempe di generose sensazioni.
Domenica i giallorossi devono farcela. Non mi riesce di suggerire niente, perché
non conosco la squadra, gli avversari e la categoria. So solo che quel pubblico
può vincere dasolo. Ho saputo che è ritornato Gianni Improta e
che il presidente Parente somiglia a Ceravolo. Bravi, è così che
si cresce » .
Poi, Gianni Di Marzio. Una delle tre promozioni in A del Catanzaro è
stata la sua. L’ha inventata nel ’ 76, partendo da una squadra che, nella
stagione precedente, aveva rischiato la retrocessione. «Questo sta a significare
che il calcio è testa e cuore — dice — prima d’essere stile
e tecnica. Questa finale, piuttosto, è da vincere, quale primo gradino
per ritornare sulle ribalte che contano» .
Prima dice di non voler dare consigli, poi non si tira indietro: «Bisogna
essere furbi, aggredire gli avversari senza farli respirare, correre ed essere
più grintosi, calamitare quei palloni che sembrano persi, sfruttare anche
le situazioni che appaiono banali» . Infine, dando una dimostrazione del
proprio aggiornamento, continua: «C’è gente scaltra come Ferrigno
e Ciardiello, scattante come Toledo, l’allenatore è buono, la società
solida, Improta un appassionato interprete della sua professione ed eterno innamorato
di quella piazza. Cosa dev’esserci di più per vincere?» . Si racconta
a Massimo Palanca, giocatore-simbolo degli anni ruggenti, la telefonata con
il suo ex Di Marzio, ed «O’ rei » esclama sorridendo: «Conoscendolo,
son sicuro che vorrebbe esserci lui domenica in panchina. Comunque, non so dargli
torto. A parte qualche parola di troppo, Di Marzio ha ragione e l’ha dimostrato
anche a Catanzaro. Queste finali si devono interpretare con cuore e giudizio.
Noi abbiamo fatto la stessa cosa. Con lui eravamo partiti per salvarci, ci siamo
ritrovati in serie A. Le gambe si muovono da sole davanti a 20 mila spettatori.
Se i miei successori daranno l’anima per un’ora e mezza, si ritroveranno
in un paradiso. Conosco Catanzaro ed i trionfi che tributa. Però, niente
paura. Quel pubblico lì, può giocare strani effetti » .
Altrettanto misurato, il catanzarese Fausto Silipo che, insieme a Pellizzaro,
Vichi, Maldera e Ranieri, era uno dei perni della difesa di ferro di Di Marzio:
«Il Catanzaro non deve pensare al pari. Sono reduce con la mia Sanremese
da una finale persa al 90′ sul campo del Sansovino. La C2 c’è sfuggita
sul filo di lana. Anche a noi sarebbe bastato il pari. Dellisanti non ha bisogno
dei miei consigli. A proposito, in tribuna ci sarò anch’io»
. E il cognato di Silipo, Adriano Banelli (che, al tempo, stava sulla linea
mediana insieme a Vignando, Braca e Spelta), spiega: «Sarò uno
dei ventimila. Chi è stato in campo, sa bene cosa si prova. Mi auguro
che i giallorossi di domenica provino quel che sentivamo noi».

Fabio Blasco – Gazzetta dello Sport


BIGLIETTI / Al Ceravolo sarà pienone

CATANZARO — ( s. b.) Le emozioni della gente somigliano a quelle dei
ragazzi, prima degli esami scolastici. C’è in giro entusiasmo, partecipazione,
impegno ed anche tanto timore per l’avvenimento. Gli stessi giocatori giallorossi,
pur fiduciosi nella vittoria, non si sbilanciano. «Non ho ancora previsto
alcun festeggiamento. — commenta sapientemente la prima punta giallorossa
Nunzio Falco — . Se ci sarà da brindare, lo faremo al triplice
fischio finale. Prima, tanta concentrazione e basta! » . Dellisanti non
ha sciolto il dubbio di giornata (Basile o Ambrosino), anche se la scelta dovrebbe
ricadere sul primo (tatticamente più simile allo squalificato Ascoli).
«Non ci culliamo sulle assenze dell’Acireale — ha detto il tecnico
— . Se a loro mancano Anastasi, Cardinale e Bonanno, anche noi dovremo
fare a meno di Ascoli e Corazzini » . Secondo previsione, intanto, si
va verso il tutto esaurito. Le prevendite sono state assaltate e la sede sociale
scoppia dalla richieste.

Autore

God

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