Bar Mangialavori

C’è chi dice…”no”!

Ennesimo passo falso dei giallorossi e all’orizzonte si profila il probablile esonero di Mister Silipo.
di Giuseppe Mangialavori

C’È QUALCOSA…
CHE NON VA
IN QUESTO “CIELO”
C’È QUALCUNO…
CHE NON SA
PIÙ CHE ORE SONO!

 

Il Catanzaro sceso al Ceravolo contro se stesso, riesce nella difficile impresa di pareggiare in undici, contro nove ragazzi volenterosi in gialloblu che hanno rischiato anche di vincere… Ma un pareggio basta e avanza per mandare in tilt la Tifoseria giallorossa che a fine gara è giustamente esplosa esternando tutto il proprio dissenso nei confronti degli undici di  Silipo. La stessa squadra, abbandona il Ceravolo sotto scorta solo intorno alle 18:30, mentre al Ceravolo i vertici societari si riuniscono per decidere il da farsi. Pittelli, a fine gara, aveva già anticipato che sarebbero state prese  drastiche decisioni e visto che la riunione di cui sopra è terminata alle 20:00, forse le “decisioni” sono state già prese.

 

Chi pagherà? L’allenatore? Qualche “senatore”? Chi? Chi avrà i numeri per giudicare i colpevoli? Ohps, non parliamo di giudicare… in quel di Catanzaro, di questi tempi, non sarebbe edificante…non è vero “Mastè”?

Fausto Silipo stranamente (forse distrattamente) inaugura per le Aquile la panchina “lato Est”, ma la nuova location non sarà foriera di buoni risultati.
 

Eppure neanche il più pessimista avrebbe immaginato solo poche settimane addietro un’involuzione così veloce di un progetto tecnico che lasciava presagire ben altri risultati. A Roma, contro la Cisco, in inferiorità numerica i giallorossi si erano battuti alla grande, qualche settimana dopo, a Catanzaro contro la Scafatese, in superiorità numerica di ben due unità, concedono il pari agli ospiti… c’è qualcosa che non quadra. Silipo avrà le sue innegabili responsabilità, ma la squadra e la dirigenza devono dividerle con il mister. Tutti colpevoli.

 

Di gente come Efialte (480 a.c.) la storia dell’uomo ne conosce parecchi. Il protagonismo o, se preferite la vanità che nascono dal sentirsi esclusi e frustrati,  è il peggiore dei mali. Anche il migliore dei manager (degno di questo nome) dovrebbe restarne orfano. Figuriamoci l’esclusione o il sentirsi subordinati… Non vogliamo avanzare l’ipotesi di traditori che pianificano una disfatta, ma come mai non si riesce mai a fare chiarezza su situazioni che nulla hanno di razionale? Purtroppo tutto ciò accade laddove manchi un sovrano certo dei suoi mezzi e soprattutto indipendente da qualsivoglia “aiuto” finanziario. Se a questa mancanza si aggiunge quella di  un Popolo più impegnato a stabilire gerarchie (stupide) all’interno dei vari club che a fare tremare le vene ai polsi a chi di dovere… allora la frittata è fatta.

 

QUANTA GENTE COMUNQUE CI SARÀ…
CHE SI ACCONTENTERÀ!!!
C’È CHI DICE QUA
C’È CHI DICE LÀ
IO…NON MI MUOVO!

 

Frisenda, come al solito, ha marcato il cartellino (ma non era infortunato?) e la prossima settimana, ad attendere le Aquile, c’è il Noicattaro di Fabio Moscelli e mister Giusto che proprio ieri ha espugnato il L.Razza di Vibo Valentia. Quanti ricordi… quel rigore lato Massimo Capraro… e quel Giusto che a Casarano (campo neutro) con il Nardò sconfisse di misura il Catanzaro di Cuttone…

 I rossoneri pugliesi già pregustano la prestigiosa sfida. E si, perché checché se ne dica, il Catanzaro fa notizia in certe piazze. Cosa accadrà in casa giallorossa? Molto probabilmente pagherà Mister Silipo, ma ci si augura che ci sia anche da queste parti un Atenade e che anche il Catanzaro goda di una normalità che è ancora molto lontana dal Capoluogo di Regione.

 

E intando il “Benventodimisura”, continua a punteggio pieno il suo cammino a più dieci dai giallorossi che si trovano appena un punto sopra la zona playout… Si impone un’inversione di marcia urgente e soprattutto, un veloce chiarimento faccia a faccia (reale) tra dirigenti e squadra e tra i dirigenti stessi, soprattutto nel rispetto di chi vuole ancora bene al Catanzaro.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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