GIUSTIZIA – Ginecologo condannato, per Cassazione bisogna rifare il processo

La Corte di Cassazione ha dichiarato ammissibile la richiesta di revisione avanzata dall’avvocato Francesco Gambardella, difensore di Filippo Vescio, aiuto primario ginecologo presso l’ospedale di Soveria Mannelli, condannato per omicidio colposo per colpa professionale

La Corte di Cassazione ha dichiarato ammissibile la richiesta di revisione avanzata dall’avvocato Francesco Gambardella, difensore di Filippo Vescio, aiuto primario ginecologo presso l’ospedale di Soveria Mannelli, condannato per omicidio colposo per colpa professionale. Vescio, a seguito della morte di una paziente avvenuta nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Soveria Mannelli, insieme al primario, fu rinviato a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Chiesta ed ottenuta la definizione del giudizio nelle forme del rito abbreviato, entrambi gli imputati furono assolti perché il fatto non costituisce reato. In secondo grado, però, la Corte di Appello di Catanzaro, accogliendo l’appello presentato dal Pm e dal difensore della parte civile, riformò la sentenza di primo grado e condannò condannando Vescio per omicidio colposo (per colpa professionale) confermando, invece, l’assoluzione per il primario. Questa sentenza di condanna divenne definitiva, in quanto anche il Supremo Collegio, cui aveva fatto ricorso il difensore di Vescio, confermò quale giudizio di responsabilità. Successivamente, però, sono emersi fatti nuovi, che non erano stati valutati pacificamente nel corso dei primi giudizi di merito e, quindi, sottoposti dall’avvocato Gambardella, con istanza di revisione, all’attenzione della Corte di Appello competente, che, secondo il legale, “si pongono in contrasto con il giudizio di colpevolezza di Vescio, visto che, addirittura, questi non sarebbe risultato presente nei momenti cruciali in cui si verificò il drammatico evento”. Poiché la Corte di Appello aveva dichiarato inammissibile la richiesta di revisione, si è reso necessario, da parte della difesa, un ricorso che ha comportato la nuova decisione della Suprema Corte che, nella motivazione, nel dichiarare ammissibile il ricorso specifica “l’ enorme rilevanza dei nuovi elementi prodotti e della necessità di una rivisitazione dell’intera vicenda che vide coinvolto e condannato Vescio”.

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Redazione

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