La Striscia

Peggio dell’anno scorso

Real Marcianise 1 Catanzaro 0. Le impressioni a caldo di Salvatore Ferragina

Un inizio di campionato così, onestamente, non ce lo saremmo mai aspettato.
Se vogliamo fare un paragone con l’anno scorso, con la squadra nata dal “Lodo”, occorre dire che quella compagine aveva tutte le attenuanti del caso; preparazione fatta per modo di dire e titolari che portavano i nomi di Alderuccio e Angan su tutti.
Quest’anno giochiamo con una squadra fatta di calciatori che hanno un nome, eppure dopo quattro giornate di campionato ci ritroviamo con soli quattro punti, frutto di una stentata vittoria con un Celano all’esordio e di un buon pareggio a Roma contro la Cisco, poi due sconfitte per giunta consecutive.
L’analisi della partita di oggi è molto semplice, era una classica partita da 0-0.
Nessuna delle due squadre aveva fatto intravedere qualcosa di positivo in questa calda domenica campana.
E’ bastato un errore di Di Meglio, un doppio cambio tattico del tecnico Giacomarro e voilà la sconfitta è servita.
Che nessuno ci venga a portare come alibi le assenze di oggi, la partita di domenica scorsa l’abbiamo persa contro una squadra imbottita di riserve, quella di oggi l’abbiamo persa contro una squadra che non ha mai tirato verso la porta di Mancinelli, tranne che nell’azione del goal.
Qualcosa non quadra, i conti non tornano.
Sul banco degli imputati, a mio avviso devono starci tutti, dall’allenatore alla squadra,  nessuno escluso.
Oggi sugli spalti ho avuto modo di sentire improperi (ma questo era già avvenuto martedì scorso) verso bersagli troppo facili da colpire, mi riferisco ai Gimmelli, ai Coppola (che con tutti i suoi limiti insieme a Benincasa è uno dei calciatori che meglio si confà alla categoria), altri, non vengono minimamente discussi.
Eppure in campo si vince in undici,  si gioca in undici e si dovrebbe perdere in undici.
La squadra è stata messa in campo con un modulo condizionato dalla assenze, ma comprendere il perchè si è “giocato” per novanta minuti solo ed esclusivamente sull’asse Tomi/Ferrigno mi viene difficile da spiegare e l’unico che potrebbe darci una risposta dovrebbe essere il tecnico Silipo.
Io una mia risposta personale me la sono data: a mio avviso il capitano nel voler strafare e non essendo in condizione ottimali, nel bene, ma più nel male, sta influendo negativamente sulle prestazioni degli altri in campo. Troppe volte l’ho visto spostarsi di posizione, richiamare i compagni di squadra e prendersi anche palle che non erano dirette a lui.
Se qualcuno volesse farsi un’idea, basta contare nell’arco dei 90 minuti quante volte si sono passati il pallone Tomi e Ferrigno, con quale risultato ancora non riesco a spiegarmelo.
Credevo che Silipo intervenisse nel cercare di ricordare che esiste anche la fascia destra, ma nella ripresa quando è entrato Merito l’uomo sostituito è stato  Ciano e di conseguenza  i duetti a sinistra, i ticchete e tocchete sono continuati indisponendo molti dei presenti al Progreditur, sia sugli spalti e credo anche in campo.
Sarli, che all’inzio tentava di dialogare e far salire la squadra è rimasto sempre più solo, Berardi che è in ritardo di condizione era obbligato a dare sempre palla a sinistra ed i cross (meglio dire palombelle) che arrivavano nell’area di rigore erano preda o del portiere o del loro granitico stopper Murolo.
Mentre il Catanzaro continuava con questo noioso giuoco, il Marcianise che faceva? Un lancio lungo, senza nessuno schema particolare con palla che doveva per forza di cosa passare dal giocatore più esperto, un anticipo sbagliato di Di Meglio e la frittata era stata servita.
La volta scorsa avevamo parlato di spocchia e di presunzione, ora stiamo alla seconda sconfitta consecutiva e devo essere sincero, scrivere che gente come Coppola e Benincasa sono presuntuosi o spocchiosi mi sembra esagerato, se devo scriverlo di altri mi viene quasi spontaneo.
Il Progreditur di Marcianise è piccolo, non è il Ceravolo, il settore da cui guardavamo la partita noi sembravano i distinti e non c’era bisogno di leggere il labiale per capire le parole di alcuni in campo, nessuno in questa squadra è indispensabile, nessuno proviene dalla Serie A o dalla Premier League, è bene che i tifosi, la società e soprattutto Silipo se lo ricordino, altrimenti lontano non andremo.
SF

Autore

Salvatore Ferragina

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