FONDAZIONE BETANIA – CdA Conferma crisi e riduzione personale

Il Consiglio di Amministrazione, riunito pomeriggio di ieri, ha preso atto della ”grave crisi economico-finanziaria che, da qualche tempo, interessa la Fondazione Betania Onlus. Ha esaminato, innanzitutto, le ragioni interne, che hanno concorso a tutto cio’, individuando negli oltre sessant’anni di storia, alcuni appesantimenti organizzativi e gestionali del tutto fisiologici ed alcuni ambiti culturali ancora da riportare all’interno delle nuove politiche sanitarie e sociali, che stanno caratterizzando la nuova visione del welfare nazionale e regionale”. Ha potuto evidenziare, ”con altrettanta lucidita’ di analisi, un effettivo surplus di personale che, negli anni, si e’ andato consolidando soprattutto a causa dei nuovi standard organizzativi che, negli ultimi anni, hanno caratterizzato la politica regionale nel settore dell’assistenza alle persone anziane e dei servizi riabilitativi. Ma anche un sovradimensionamento nei servizi generali, dettato dal fatto che, negli ultimi anni, anche le strutture non profit hanno dovuto ottemperare ai nuovi obblighi di legge sulla certificazione della qualita’, sulla sicurezza e la privacy e sulla informatizzazione dei servizi anche per attendere agli obblighi informativi nei confronti della committenza pubblica. Tutti questi nuovi servizi, finora, non sono remunerati dalle rette, ma sono a totale carico della struttura. E poiche’ le rette di alcuni servizi sono, ad oggi, ancora ferme al 1999, si puo’ ben comprendere il grave disagio economico-finanziario che la Struttura sta vivendo”. Il Consiglio ha esaminato anche ”le cause esterne che partecipano, in modo decisivo, a questo stato di crisi. Innanzitutto il grave ritardo nel pagamento delle rette, che obbliga anche la Fondazione a garantire la gestione corrente con il danaro preso in prestito dalla banche. Un costo aggiuntivo per interessi molto oneroso, soprattutto negli ultimi due anni in cui il costo del denaro e’ raddoppiato. Ma anche il mancato adeguamento, ad oggi, delle rette che non ha permesso di avere avanzi di gestione, che sarebbero stati necessari per garantire la continuita’ lavorativa anche al personale in esubero ( proprio perche’ in Calabria tutti siamo chiamati a partecipare alla lotta alla disoccupazione) e soprattutto a pagare le rate di mutuo per gli investimenti necessari al rispetto delle norme sugli accreditamenti. Invece, per le ragioni gia’ dette, la Fondazione in questi ultimi anni ha prodotto solo perdite”. Il Consiglio ha preso atto di questa situazione e, nel rispetto della normativa sugli enti non profit e di quanto richiesto dai Revisori della stessa Fondazione, ”ha approvato un piano triennale di risanamento economico e finanziario della gestione della Fondazione fiducioso, soprattutto, nel fatto che proprio in queste ultime ore sono arrivate rassicurazioni da parte della Regione Calabria sia sugli adeguamenti delle rette per le case Protette, per le Rsa e per i Centri di riabilitazione, che sullo sblocco di pagamenti, relativi ad alcuni mesi dell’anno in corso”. Il Consiglio ha comunque demandato al Presidente ”il compito di presentare, nella prossima seduta, un Piano di riorganizzazione della Fondazione che, pur rispettoso dei requisiti organizzativi richiesti dalle normative regionali sugli accreditamenti, renda piu’ efficiente e meno onerosa la gestione dei servizi generali. Cosi’ da poter pervenire, entro il 2009, al pareggio bilancio economico e finanziario nel pieno rispetto delle linee e scelte strategiche, discusse ed approvate all’unanimita’ dal Consiglio e dai Revisori. Tutto cio’ anche per continuare a garantire la dovuta qualita’ dei servizi alla persona, la continuita’ e la serenita’ lavorativa al personale di tali servizi ed anche la garanzia della serieta’ e onorabilita’ degli impegni assunti e da assumere con i Fornitori e gli Istituti di Credito. Una proposta, ha chiesto il Consiglio, che, nel pianificare un risanamento economico, impegni la Fondazione a guardare avanti con piani di innovazione e sviluppo. Il Consiglio, infine, ha invitato il Presidente a discutere con le OO.SS. la Proposta di ristrutturazione per verificare se sia possibile raggiungere una convergenza sia sui contenuti che sulle scelte operative che ne conseguono. In considerazione del fatto che gia’ da quest’anno le Aziende sanitarie, nel rispetto delle scelte regionali, potranno acquistare un numero di prestazioni inferiore, rispetto a quelle accreditate. Il che comportera’, gia’ nelle prossime settimane, una conseguente ulteriore diminuzione degli standard di personale. Sono problemi nuovi che richiedono nuovi strumenti di lettura e nuove modalita’ di approccio da parte delle nostre Amministrazioni ma anche da parte delle OO.SS”.

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Redazione

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