NO ALLE VILLETTE. SI’ AD UN QUARTIERE TURISTICO TRA GIOVINO E L’ALLI

riceviamo e pubblichiamo

Da qualche giorno a questa parte stiamo leggendo delle allarmanti note stampa che riguardano il futuro del turismo a Catanzaro. Si tratta di considerazioni provenienti soprattutto dall’associazione Catanzaro nel Cuore ma, ascoltando gli umori della gente, possiamo affermare – senza timore d’essere smentiti – che l’allarme è diffuso in tutta la città. Ed è un allarme che si riferisce alle sette lottizzazioni presenti in quella bellissima area litoranea compresa tra località Giovino del quartiere marinaro del capoluogo ed il suo confine comunale nei pressi del fiume Alli. E’ una delle più affascinanti zone dello Ionio, al centro del Golfo di Squillace, le cui memorie storiche legate soprattutto alla Magna Graecia potrebbero opportunamente essere sfruttate ai fini turistici assieme ad una corretta valorizzazione del territorio. Ma proprio quest’ultima sembra essere la nota dolente se è vero, com’è vero, che addirittura ci troviamo in presenza di una speculazione edilizia senza precedenti: da quanto leggiamo sulla stampa pare saranno costruite circa 700 villette. Ciò significherà suggellare la FINE di ogni prospettiva di sviluppo turistico in senso vero per il capoluogo di regione. E nessuno ci venga a dire che le villette o i villaggi porteranno turismo. Il turismo è un’altra cosa e presuppone non soltanto dei banali accordi con tour operator, ma anche una lungimirante pianificazione urbanistica che dia la stura a provvedimenti funzionali ad una città che seriamente voglia essere identificata quale meta turistica. Allora, se tutto questo è vero, l’amministrazione comunale deve assolutamente comprendere che quelle famigerate lottizzazioni che arrivano fino alla foce dell’Alli, si prenderanno tutto il territorio e non lasceranno più spazio per la progettazione di un quartiere turistico. Se poi fosse vera la voce secondo la quale molte di quelle villette in realtà sono destinate alla residenzialità stanziale, il dramma di perdere quel territorio per sempre assume il sapore della beffa.
Sebbene il danno è figlio di scelte scellerate della passata amministrazione che, prima di congedarsi, approvò quelle lottizzazioni, non possiamo non invitare l’attuale esecutivo comunale a fare l’impossibile per salvaguardare il futuro della città. Un’amministrazione comunale non può e non deve essere complice di uno scempio simile. Non neghiamo le difficoltà che a questo punto sembrano essere insormontabili rispetto a delle lottizzazioni e relative autorizzazioni su cui non pare vi siano elementi ostativi dal momento che qualche politico, o pseudo tale, vergognosamente e senza alcun pudore si è fatto artefice presso la Regione Calabria affinché si modificasse la legge urbanistica regionale che, fino ad ora, aveva salvaguardato quel tratto di costa. Oggi che è venuto a cadere anche quell’ultimo baluardo legislativo, si dà la possibilità alle lobby del mattone senza scrupolo di intervenire in un’area naturalmente vocata ad altre e più consone destinazioni.
La zona costiera tra Giovino e l’Alli ha tutte le carte in regola per essere oggetto di un’urgente ed eccellente pianificazione urbanistica da inserire nell’imminente PSC che il Comune dovrà elaborare: politici illuminati ed innamorati della città non possono sottacere lo scempio che si paventa in quell’area. E’ una zona oggetto di interesse naturalistico per via della bellissima ed ampia spiaggia e della pineta. E’ un territorio naturalmente vocato al turismo e chi fosse dotato di buon senso non può che ipotizzarne un utilizzo razionale, per esempio lasciando integra l’area compresa tra la pineta e il mare, salvo realizzare un lungomare pedonale che faccia anche da accesso a eventuali lidi attrezzati e similari. Dalla parte opposta, ossia a monte della pineta, si può pensare di realizzare invece una strada carrabile edificandovi su un lato una serie di alberghi, strutture ricettive, servizi e quant’altro serva a qualificare quel territorio in termini di quartiere turistico, sullo stile delle più belle località balneari.
E’ possibile. Ed è un sogno che non deve trasformarsi in incubo. La politica allora faccia la sua parte nonostante le difficoltà. Dia incarico ad un urbanista di indiscussa qualità per l’elaborazione di un disegno della zona e far visualizzare alla cittadinanza che tipo di nuovo quartiere vi potrebbe sorgere. E faccia capire la differenza tra l’urbanizzare mediante le villette e l’urbanizzare in modo funzionale all’intera città. Da qui può scaturire una grande opportunità per Catanzaro. La città potrebbe rinascere grazie al turismo ed all’università: sono due fonti inesauribili di sviluppo su cui non è ammesso distrarsi.

COMITATO PER LO SVILUPPO DELLA MAGNA GRAECIA

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Redazione

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