Tutto fermo, tutto tace!

La C2 ha chiuso i battenti il 13 maggio, mentre i giochi per i colori giallorossi si sono virtualmente chiusi da oltre un mese.
Cercare di decifrare la situazione in casa giallorossa appare quanto mai difficile.
Si parte dalla testa, l’Effecci ha un Presidente, colui che ha fatto in modo che non sparisse il calcio a Catanzaro, alla continua ricerca di partner economici per poter affrontare il prossimo campionato di quarta serie.
Dopo un paio di trattative andate a vuoto (Noto e Princi in primis) spuntano ipotesi impreditoriali lontante dalla Calabria. Pare si siano fatti avanti imprenditori intenzionati a Catanzaro, non si è andati oltre le intenzioni. Appare difficile al tifoso della strada capire come sia così complesso acquisire una società con meno di un anno di attività ed il cui impegno economico non sia stato così pesante nel corso della stagione 2006/2007? Probabilmente non c’è grande volontà da parte di chi acquista? Oppure non sono chiare  le reali intenzioni di chi vende o di chi vorrebbe farsi affiancare?
Secondo gradino. A livello dirigenziale si registra il ritorno come direttore generale di Gianni Improta, già calciatore, già allenatore, già direttore sportivo e già diggì delle Aquile. Ci sarebbe poi un direttore sportivo in pectore Paquale Lo Giudice, già calciatore e già diesse delle Aquile, per la cui ufficializzazione si attende la conclusione della serie A (terminata domenica scorsa).
Scendendo nella scala “produttiva” di una squadra di calcio c’è da riempire la casella dell’allenatore.
Anche qui si naviga a vista, i papabili sono o tecnici ancora impegnati nei playoff o nomi troppo giovani per la piazza di Catanzaro. Per cui si attenderà la fine di qualche campionato per dare modo anche alle altre squadre di operare le proprie scelte.
Sembrano poche poi le conferme a livello di organico, molti calciatori, legati al vecchio diggì Longo, non dovrebbero ricevere una conferma mentre i prestiti sono tornati alla base.
A questa chiara ed incoraggiante situazione andrebbe aggiunto un altro elemento, quello della tifoseria.
Il fallimento è stata una botta dura da digerire, la stagione appena terminata non ha per nulla rinfocolato la passione, anzi una diffusa indifferenza si è impadronita di molti tifosi. L’effeccì non è riuscito a far breccia nei cuori della gente per tanti motivi, non possiamo dire che le nuove prospettive aiutino a ripartire.
Ma cosa volete, ha fatto la serie A una squadra che rappresentava un quartiere non può fare la quarta serie una società senza l’affetto dei suoi tifosi?
Probabilmente nelle prossime settimane, magari in coincidenza del ritiro, assisteremo ad un accellerazione degli eventi. Avremo un allenatore, una rosa ed altre cento scuse da utilizzare, perchè di una cosa siamo campioni da diversi anni le figuracce ed i fallimenti tecnico-sportivi che ci hanno resi un esempio a livello nazionale.

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Redazione

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