Avversario di turno

L’Igea aggrappata ai gol di Frisenda

Il ritorno del tecnico Ammirata e la vena del bomber sono le armi in più dei siciliani, bestia nera del Catanzaro
ROMA – A Barcellona ora hanno paura. Dopo un campionato altalenante ma comunque tranquillo, 5 sconfitte in 6 partite hanno portato l’Igea Virtus sul baratro dei play-out, con soli 2 punti di vantaggio sul Celano. È vero che le altre concorrenti per la salvezza sono nettamente staccate, ma un eventuale quintultimo posto porterebbe i giallo-rossi ad uno spareggio secco per la retrocessione.
AMMIRATA BIS – Per evitare quella che sarebbe una vera e propria lotteria, dopo la sconfitta di Rende la società siciliana ha esonerato Bianchetti, richiamando Alfonso Ammirata, 56enne tecnico palermitano, sostituito (frettolosamente) proprio da Bianchetti dopo la sconfitta casalinga contro il Celano alla sesta di campionato. Nelle prime 5 giornate Ammirata aveva centrato 4 pareggi e una vittoria. Col suo ritorno, l’Igea ha collezionato 5 punti in tre partite, battendo il Melfi e pareggiando con Potenza e Andria.
4-2-3-1 PER FRISENDA – Ammirata non ha dovuto rivoluzionare uno scacchiere che lui stesso aveva costruito in estate. Anche l’organico è rimasto praticamente invariato, visto che al mercato di gennaio l’Igea ha fatto quasi da spettatrice. In attacco, al posto dell’esperto cileno Sanguinetti, è arrivato dal Martina la mezzapunta napoletana Marotta, 20 anni e 20 presenze tra i professionisti. Sostanzialmente invariati gli altri reparti, a parte qualche giovane per la Berretti e la partenza del portiere Ambrosi. Ammirata ha deciso, con questi uomini a disposizione, di valorizzare maggiormente il bomber Frisenda con il ricorso al 4-2-3-1. Tutta la squadra, così, si muove per il suo centravanti che, da solo, ha segnato praticamente la metà (14) dei 30 gol dell’Igea.
GUAI IN DIFESA – Così come il Catanzaro, anche l’Igea si presenterà domenica al “D’Alcontres” con qualche problema in difesa. Ammirata dovrà rinunciare ai due centrali difensivi Alizzi e Occhipinti (oltre a La Spada e Bonaffini) appiedati dal Giudice Sportivo, ma recupererà Palma al rientro dopo due giornate di squalificate. Al fianco del centrale goleador (3 reti per lui) il tecnico siciliano dovrebbe schierare il giovanissimo Fazio (18enne, solo 2 presenze per lui tra i professionisti) o spostare uno dei due terzini (più Panarello che Tamburro). La cerniera dei mediani sarà composta da Matinella e Mauro. I trequarti chiamati ad appoggiare Frisenda sono Ricciardo (o Marotta) e Doumbia sulle fasce, Fina al centro.
LA BEFFA DELL’ANDATA – Il sorvegliato speciale sarà ovviamente Frisenda che all’andata stava per vincere la partita da solo con una doppietta nel primo tempo. Poi negli ultimi tre minuti, il miracoloso pareggio del Catanzaro con 2 gol di Bueno. L’Igea si è confermata bestia nera: il Catanzaro, infatti, non ha mai vinto al “Ceravolo” contro i siciliani (solo un successo casalingo sul neutro di Locri), mentre al “D’Alcontres”, nei tre precedenti, il bilancio è di una vittoria per l’Igea (1-0, gol di Formisano nel 2002) e due pareggi (0-0 nell’anno di Cuttone, 1-1 nella stagione di Dellisanti). Nell’ultima sfida, prima del ripescaggio del Catanzaro in C1, l’unico gol giallo-rosso a Barcellona fu siglato da Moscelli al secondo minuto su assist di Machado, prima del pareggio di Fabio Caserta, rivelazione del Catania di Marino. In questa stagione l’Igea ha collezionato ben 14 pareggi in 30 partite. Ma stavolta la divisione della posta in palio potrebbe non bastare a nessuna delle due squadre.
PROBABILE FORMAZIONE (4-2-3-1) – Leacche; Tamburro, Palma, Fazio, Panarello; Mauro, Matinella; Ricciardo (Marotta), Fina, Doumbia; Frisenda. All. Ammirata.

Ivan Pugliese
ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento