Depressioni Domenicali

L’undicesima puntata de “Il rompicalcio”, la rubrica settimanale del quotidiano calabriaora. 

Verrebbe voglia di dire che questa settimana il rompicalcio non esce. Che dopo un fallimento, un lodo, un ritiro brancaleone, tredici partite senza infamia, senza lode e senza pubblico, dopo insomma quattro mesi di cordiale depressione non c’è veramente nulla da dire. Sorge il dubbio che più di questo non si possa fare, che la squadra di calcio esprima pedissequamente i valori espressi dalla città. Fin da subito la sensazione di pochezza di questa neonata società è stata nettissima. Poche volte ho avuto modo di parlare col Patron Coppola, nessuna di queste mi ha particolarmente arricchito. Come se il Catanzaro fosse il meno impegnativo dei passatempi. E la sensazione è che parlarne sia fatica sprecata, che il napoletano sia già sul piede di partenza. Non ci mancherà. E in tutto questo il campo. Il povero Domenicali ci metterà pure del suo, ma attenti a giudicare in situazioni simili. Il campo può essere infido, a volte. E quello che si vede in campo non sempre rispecchia quello che accade in settimana, nelle segrete stanze degli spogliatoi. Scelte cervellotiche a volte sono la risultante di logiche strane, non di un’improvvisa pazzìa dell’allenatore. Così mi piace pensare che, una volta risolte le solite paturnie societarie, si ritrovi il senno e si ricominci a giocare al calcio, sia pure con gli evidentissimi limiti tecnici che ci trasciniamo dietro da quest’estate. Ma ormai sappiamo come si fa, basta fare una squadra sbagliata a settembre per cambiarla a gennaio. Tanto poi a gennaio la stagione è compromessa e si può tranquillamente pensare a cose più divertenti, come ricapitalizzazioni, aumenti di capitale ed eventuali iscrizioni al campionato. Intanto si torna al Santa Colomba, l’ultima volta pareggiò Corona in azzurro con classe e forza, sotto il nostro settore. Quelle emozioni si, che ci mancano…

 

Giannantonio Cuomo

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Giannantonio Cuomo

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