E vai col tango. Resoconto, Pagelle e intervista a Lele Domenicali

In una cornice bucolica, il Catanzaro con un pò di buona sorte trova tre punti e sorriso. Dai nostri inviati G.Cuomo e F.Guerrieri

Atessa. A Monte Marcone un sole invernale ha scaldato i circa cento spettatori accorsi a battezzare la prima vittoria esterna del Catanzaro di Domenicali, arrivato in Abruzzo con qualche infortunio e la consapevolezza di un’acquisita costanza di rendimento testimoniata dai quattro risultati utili consecutivi conseguiti.
4-1-4-1 il modulo presentato in avvio dal mister, per un Catanzaro brioso in mezzo al campo ma poco efficace in finalizzazione.
La cronaca: nei primi trenta minuti supremazia territoriale del Catanzaro, che colleziona calci d’angolo ma fatica però a farsi vedere dalle parti di Furlan.
Al 10° Coppola scalda i guantoni al portiere abruzzese con un tiro forte ma centrale. Subito dopo numero di Cunzi che penetra centralmente e scarica su Ruscio che fa partire un cross che nessuno raccoglie.  Sette minuti dopo stesso schema, e dopo l’iniziativa della micropunta Cunzi l’azione si concude con un tiro di Ruscio alto sulla traversa.
All’11° Gli Ultras cantano di rivolere indietro il ventinove.
A seguire buona occasione per Bueno che colpisce in mischia di testa e trova la respinta in tuffo di Furlan in prossimità del palo di destra.
Solito canovaccio fino al 26° quando Cunzi sottomisura raccoglie di testa un forte tirocross di Fiore ma la palla schizza via altissima.
Alla fine del primo tempo cresce il Valdisangro, che sposta in avanti il baricentro del suo gioco senza riuscire a tradurre in forcing questa temporanea supremazia.
Nel secondo tempo tempo, pronti e via e Bueno, col tè caldo ancora sullo stomaco si invola verso la porta abruzzese tirando in corsa ma la palla va fuori.
Al 4° bella inziativa di Morleo sulla sinistra che arriva sul fondo, e fa partire un cross che si infrange sui guantoni di Furlan ad anticipare gli avanti giallorossi.
Un minuto dopo da posizione leggermente decentrata Bueno batte una punizione di seconda che si spegne sui cartelloni pubblicitari alla destra del portiere.
Al 10° bella iniziativa di Fiore sulla sinistra e ottimo cross che però trova un Bueno distratto  che manca l’appuntamento.
Al 16° Gli Ultras ricantano di rivolere indietro il ventinove.
Al 25° la migliore occasione per gli abruzzesi: il “maradona dell’etna” Pagana controlla nel cuore dell’area e scarica su capece che lascia partire un interno destro che esce di pochissimo alla sinistra di Botticella.
Inizia il valzer delle sostituzioni, dentro Merito e Mazzoli a far rifiatare Fiore e Ruscio, e il Catanzaro ottiene una limpida occasione al 34° con Cunzi che allarga per Bueno che in posizione d’ala sinistra lascia partire un fendente che non trova l’impatto di Merito, in ritardo di pochissimo.
Al 40° il fattaccio, corner dalla sinistra e netto intervento col braccio del difensore Martinelli.
Rigore del delantero argentino, gol, tre punti e bottino personale di quattro goal in tre gare.
E vai col tango.

 

                                                                          Le Pagelle 

Botticella 6. La tentazione di mettere un s.v. sarebbe forte, ma l’estremo giallorosso si disimpegna bene nell’ordinaria amministrazione e non fa mancare ai suoi tifosi un po’ di apprensione per un uscita un po’ avventurosa. Per fortuna a tavola lo chef campano non serve alcuna “fritthata”.

Gimmelli 6 Ordinato e diligente, copre bene la zona ma si propone poco.
Forse per mandato, forse per attitudine, molto probabilmente per entrambe, si ritrova ad essere bloccato nella sua trequarti come il traffico in tangenziale all’ora di punta.

Morleo 6,75 Dalla parte dell’esterno di sinistra arrivavano molte insidie, ma il pendolino di Mesagne riesce a chiudere con tempismo e buona reattività. Si propone quando le circostanze lo richiedono riuscendo sempre ad essere pericoloso. Un ottimo elemento per questa C2.

Coppola 6,5 Elementi come lui non sono utili. Sono indispensabili.. Il capitano sfodera l’ennesima prestazione tutta grinta e corsa, è una delle anime di questo Catanzaro. Avanti così, capità…                       
Zini 6,5 Attento nel gioco a terra e insuperabile in quello aereo. E in entrambe le specialità, con davanti Pagana e Innocenti, il lavoro oggi non mancava.

Ballanti 7 Senza voler entrare in polemica coi pur bravi colleghi di Sky, è il migliore in campo di Catanzaro.net; porta a casa un giallo per un intervento veniale, ma non vi sono altre sbavature nella sua prestazione. Lucido in testa come negli interventi, il Peppe Servillo di San Giovanni.è il valore aggiunto di questa difesa.

Ruscio 5.5 Poco lucido in proposizione, è apparso un po’ affaticato. L’ex vibonese vorrebbe spaccare il mondo ma combina poco e finisce in apnea. Pochi movimenti senza palla e inutili preziosismi nella cornice di monte Marcone.
Lo aspettiamo, perché lo conosciamo e sappiamo che può dare molto di più. Rimandato.

Wahab 6 Il ragazzo ha ottime qualità, ma non riesce a tradurle in un rendimento costante nell’assumere il pallino del gioco. Poca personalità, e quella per guidare il gioco non è un optional.
Forza Dedè (Adewade), credici. Un po’ di carisma e cattiveria in questa categoria sono necessarie, se da qualche parte le trovi le chiavi del centrocampo te le puoi portare a casa.

Bueno 6,75: Sgomita, suda, lotta e segna (sia pure su rigore). Bomber di mondo, a fine partita ha nel volto i segni di un’ancor precaria condizione fisica. Deve migliorare coi sincronismi coi compagni, ma la strada è quella giusta. Vamos Sebastian, c’è la Vibonese nel mirino.

Cunzi 6,5 Ah, se la micropunta potesse fare solo la micropunta… parte da molto, troppo lontano e sotto porta paga lo sforzo sopportato per la copertura. Pronti via, lui inforca guanti e bastoncini e comincia a cercare lo slalom tra avversari, neanche fosse Gustav Thoeni. E’ un motorino perpetuo, contrasta e riparte a molla. Deve solo cercare il tiro con maggior continuità.

Fiore 5,5 Benino in copertura della corsia sinistra, pochino in proposizione. Era piaciuto più in altre occasioni.

Merito s.v. Entra a diciotto minuti dalla fine e prova a mettere il sigillo alla gara con un tocco sottomisura su cui arriva tardi di un nulla, perdendo di un soffio l’appuntamento con la storia…

Mazzoli s.v. Il ragazzino dalle scarpette rosse non gioca abbastanza per poterci consentire di formulare un giudizio.

Procopio s.v. Ingresso solo per i tabellini, esce profumato come un camelia. Per lui niente doccia, solo tè caldo.

Domenicali 6 Fortuna toglie, fortuna da. Non eccelle in audacia e resta fedele alle sue convinzioni tattiche anche quando ci sarebbero i presupposti per rischiare qualcosina in più, ma alla fine ha ragione lui.  Il suo obiettivo è trovare un saldo equilibrio che gli consenta di cercare il risultato attraverso il gioco, rischiando il meno possibile. Oggi si è fatto un piccolo passo in avanti sul piano della personalità, ma resta una squadra che, pur non subendo quasi mai la pressione dell’avversario, fatica a costruire un gioco fluido ed efficace per gli avanti. Gli esterni salgono poco e la gran mole di gioco rimane monca e priva di finalizzazione. E non per la punta, che fa il suo e anche un po’ di più. Il raggiungimento dei suoi obiettivi, per il tecnico emiliano, non può prescindere da un miglior utilizzo delle corsie esterne.

                                                                              L’intervista.

Mister Domenicali, a Lei…

Si. Buona gara, mi aspettavo un passo in avanti della squadra dopo la partita col cassino, eravamo in progresso e cercavo delle conferme. E poi il Valdisangro esordiva sul proprio campo, e per noi era una difficoltà in più perché avevano dalla loro l’arma dell’entusiasmo.
Ci spiega il Suo modulo odierno, un 4-1-4-1 con Coppola davanti alla difesa?
Si, il modulo era quello, ma quel che conta più degli schemi è l’atteggiamento della squadra e l’interpretazione degli uomini che mandi in campo. E’ un modulo che mi riservo di cambiare in virtù delle necessità, non è un modulo immutabile.
Gli obiettivi di Domenicali.
Dare alla squadra un’identità e raggiungere i risultati attraverso il gioco, perché è l’unico modo per poter avere continuità e costruire qualcosa d’importante. Non voglio una squadra rinunciataria, voglio un gruppo di uomini che cerca sempre di imporre il suo gioco. Col Cassino ad esempio siamo partiti male, abbiamo regalato un quarto d’ora e poi abbiamo reagito ma non come mi sarei aspettato. Oggi c’è stato un passo in avanti, la squadra ha sempre cercato il gioco senza subire grossi pericoli.
Facciamo un gioco: la società le offre due giocatori in un ruolo che sceglie Lei per puntellare la squadra. In che ruoli li vuole?

 Non avrei dubbi: un centrocampista e un attaccante

Autore

Giannantonio Cuomo

Scrivi un commento