La Striscia

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Catanzaro 0 Valdisangro 0

Parlare della partita di oggi è problematico.
Campo pesante, acquazzone e squadra decimata dagli infortuni.
La squadra si è impegnata ma ha regalato un tempo agli avversari. 
La presenza di Guzman non ha inciso, ma non è giusto buttare la croce solo sul giovane argentino, tanti altri che da parecchio tempo giocano da titolari in quanto non ci sono sostituti, non hanno brillato.
Stiamo pagando il mancato rinforzamento della campagna di gennaio, anche se un plauso lo voglio dedicare al giovane Corapi che si è ben disimpegnato.
Questa squadra è composta da un organico carente. I titolari sono pochi e i sostituti, pur impegnandosi, non sono all’altezza anche perchè non giocano nei propri ruoli naturali (Fiore e Ruscio docet) e Domenicali deve fare le acrobazie per mandare in campo un undici valido.
La Valdisangro ha impressionato in alcuni elementi, Marinucci ed Innocenti su tutti, ma mi sono piaciuti anche Bruno e Capece.
Il Catanzaro ha creato qualche buona palla goal ed ha anche effettuato qualche bella giocata, ma come si diceva prima troppo poco per una squadra che da qui a maggio in casa avrà gli scontri diretti e decisivi per l’accesso ai play off.
L’ingresso di Wahab ha vivacizzato il gioco, ma sappiamo tutti che il nigeriano in queste ultime partite non ha brillato, purtroppo la partita di oggi ci ha detto che anche in condizione precarie è indispensabile come lo è Bueno e come lo è qualcun altro.
Rimane il rammarico per i tanti infortuni subiti in questa fase della stagione, su questo punto bisogna meditare.
Gli infortuni sono tutti di natura muscolare, non di scontri fisici, tempo addietro ricordo Alfieri che per una fascite rimase fuori tre mesi, poi ricordo Ascoli.
C’è da chiedersi: ma lo staff medico è capace? E’ cambiato rispetto a quello precedente?
I calciatori hanno fiducia nello staff medico? Se Ballanti deve andare a curarsi in  Emilia Romagna per un’estensione del muscolo, cosa sarebbe accaduto se avewssimo avuto infortuni più gravi e seri?
Un’ ultima annotazione la voglio dedicare all’organizzazione della partita e al suo contorno.
In trasferta se vai in svantaggio i racchetapalle spariscono e il pallone non arriva più, da noi succede l’esatto contrario. Devi vincere e di chi raccoglie i palloni nemmeno l’ombra? Chi è il responsabile di questo servizio?
Stendo un velo pietoso sull’arbitro, ma credo che anche con un arbitro normale le difficoltà sarebbero sempre le stesse. 
SF

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Catanzaro 0 Vigor Lamezia 1

Sconfitta meritata.

Sin dai primi minuti la Vigor Lamezia è stata padrona in ogni settore del campo.

Il Catanzaro di Domenicali oggi non c’era proprio, nessuna azione degna di nota, equilibrio tattico inesistente e pressing mai visto, se vogliamo dare qualche scusante a Coppola e compagni l’unica che hanno è che in settimana molti di coloro che sono scesi in campo oggi non si erano allenati, chi per la febbre chi per infortuni vari.

La differenza  si è vista, più che nel primo tempo (dove la Vigor ci ha surclassati) nella ripresa, quando i biancoverdi che avevano giocato un grande prima fazione di giuoco hanno tirato i remi in barca ed il Catanzaro non è riuscito a cambiare marcia, un solo tiro in porta (Giudone che ha sfiorato il palo) nient’altro.

Se poi analizziamo la prestazione dei singoli e vediamo che i migliori sono stati i due difensori Zini e Ballanti ed il cursore Merito, si capisce che chi doveva dare qualità oggi, risulta non pervenuto.

L’unica nota stonata della vittoria lametina è il rigore assegnato che era inesistente, mentre sullo 0-0 ce n’era uno molto evidente per i giallorossi (punizione di Siclari e fallo di mano di uno dei componenti della barriera).

Ora bisogna guardare avanti, per noi, come recitava uno striscione degli ultras,  non era la partita della vita, nessuna rivalità (daltronde i tifosi giallorossi presenti sugli spalti lo hanno ampiamente dimostrato) era una partita come tutte le altre come quelle che affronteremo a Celano, Cassino e Vasto nelle prossime tre settimane, bisogna rimboccarsi le maniche sapendo che prima o poi si poteva incappare in una giornata storta come quella di oggi è che la legge dei grandi numeri è sempre valida.

Sarà importante adesso stare vicino ai ragazzi, recuperare gli infortunati ed incoraggiare chi oggi ha giocato male e guardare avanti con fiducia.

La classifica è cortissima ed il Catanzaro, non quello visto oggi, ha tutti i mezzi per centrare traguardi importanti.

SF

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Che gruppo questi ragazzi!!! Liquidata la pratica Rende 0-2

Tutti da elogiare, ennesima prova di forza dei ragazzi di Domenicali ed ennesima vittoria del gruppo.
Questo passaggio è da sottolineare perchè non bisogna dimenticare che oggi al Catanzaro mancavano ben quattro titolari e qualcuno è sceso in campo in condizioni precarie.
La partita è stata affronatata con la giusta concentrazione, contro un Rende che era all’ultima spiaggia che ha giocato poco a calcio e molto a calci, i nostri non si sono disuniti, non sono caduti nel tranello della provocazione e su un campo piccolo, ai limiti del regolamento per quanto attiene alle misure, hanno lottato su ogni pallone ed alla prima occasione, grazie ad un gran goal di Siclari hanno sbloccato il risultato.
L’unico appunto che devo fare è quello di non aver chiuso prima la partita, troppe le occasioni sprecate, ma fortunatamente ci ha pensato Guidone a dieci minti dal termine a chiudere la pratica con il classico dei risultati.
Due parole voglio scriverle anche sul pubblico giallorosso, è stato bello vedere tutti tifare ed incoraggiare i ragazzi, finalmente!!!
Per tornare sul gruppo mi preme sottolineare il fatto che i calciatori che oggi non potevano giocare erano insieme ai compagni in questa trasferta, Bueno, Ballanti, Pozzobon e Morleo hanno assistito alla partita insieme ai tifosi giallorossi, hanno sofferto con noi, hanno esultato con noi.
Mi è dispiacuto molto vedere un gruppetto di tifosi del Cosenza venire al Lorenzon per intonare cori contro il Catanzaro, i tifosi giallorossi da questo punto di vista sono stati molto maturi, hanno compreso il loro dramma e sicuramente non renderanno pan per focaccia se la seconda squadra della provincia di Cosenza dovesse un giorno venire a giocare a Pontegrande o a S.Maria.
SF

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Catanzaro 3 Real Marcianise 1

Dopo il minuto di raccoglimento che ha ricordato i tragici eventi della settimana, palla al centro e finalmente si riparla di calcio.
Il Catanzaro schiera la formazione annunciata, con Ballarino che sostituisce lo squalificato Cuffa e centra il pokerissimo, a memoria non ricordiamo cinque vittorie consecutive da un bel pezzo.
Non è stata una partita facile, il Catanzaro era partito benissimo e nei primi venti minuti dominava l’avversario in lungo e in largo, possesso di palla, pressing, azioni avvolgenti e gioco spumeggiante, facevano da anteprima al logico vantaggio che veniva  firmato da Morleo  sugli sviluppi di un calcio piazzato.
L’infortunio accorso a Wahab, picchiato duro dallo stopper avversario, cambiava la partita che diventava equilibrata, il Real Marcianise veniva fuori, contrastava efficacemente e a centrocampo aveva una supremazia territoriale che gli consentiva di raggiungere il pareggio di testa su azione d’angolo.
Il Catanzaro non si disuniva e sotto la spinta di un pubblico (pochini per il maltempo, ma calorosissimo in tutte le sue componenti) ripassava in vantaggio, ancora una volta con Morleo (grazie Longo per averlo acquistato a titolo definitivo) con una sventola su punizione che piegava le mani al portiere avversario.
Nella ripresa, il Real Marcianise continuava ad avere una certa supremazia a centrocampo, Wahab continuava a soffrire ma Domenicali (alla fine i fatti gli daranno ragione) apporta alcuni correttivi, fuori Siclari per Guidone e dentro Ruscio per Ballarino,
Il Marcianise (una delle migliori squadre viste al Ceravolo in questa stagione) si rendeva pericoloso una sola volta e non tirava mai in porta. Guidone, subentrato ad un Siclari  non in vena come contro il Gela, bagnava con un bel goal il suo esordio in un Ceravolo che ha incitato a gran voce una squadra che corre, soffre e lotta.
Alla fine della partita per la prima volta i calciatori si sono recati sotto la Massimo Capraro per ringraziare la curva, Catanzaro ha ritrovato la sua squadra, Catanzaro ha ritrovato i suoi tifosi, le mie impressioni possono essere confermate dai volti sorridenti dei presenti a fine partite e dal sorriso di Pittelli che con uno sgargiante maglione rosso dalla tribuna stampa sprizzava gioia da tutti i pori.
Ed ora tutti a Rende…nuove norme permettendo.
SF 

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Pochi…ma buoni, sia in campo che sugli spalti

Eravamo pochini, la classifica, il giorno feriale, il freddo e null’altro, ha fatto si che lo stadio fosse desolatamente vuoto, pochi ma buoni, per ben quattro volte ho sentito il fatidico coro “gia- llo- ro- ssi” e ditemi ciò che volete, ma un brivido, e non di freddo, mi ha percorso.
Eravamo pochi anche come calciatori, però le assenze non hanno pesato, in campo i calciatori che indossavano una maglietta, a mio avviso bellissima (quella giallorossa a strisce strette verticali) hanno dato il cuore ed almeno per questi novanta minuti non mi resta che dire “Grazie Ragazzi”.
E’ stato importante segnare subito, bello il goal di Cuffa e prestazione da incorniciare per l’argentino fino a quando la condizione fisica lo ha sorretto.
Grazie a Cuffa anche Wahab, che non si è dovuto preoccupare di impostare da dietro per la presenza dell’argentino, ha giganteggiato a centrocampo.
Non è giusto oggi fare delle pagelle, tutti hanno meritato ma è giusto sottolineare che Cuffa in quella posizione, più arretrato, è un altro giocatore, sa inserirsi e sa dettare i tempi del giuoco, chissà, forse potrebbe essere il primo nuovo acquisto.
Ora speriamo che chi dirige questa società capisca che con venti punti al giro di boa tutto è possibile, qualche elemento buono su cui partire lo abbiamo, basta fare gli inserimenti giusti…tecnici ed organizzativi e poi non giocheremo sempre di venerdì, ma di domenica e se le cose migliorano, coloro i quali disertano per coerenza, mi riferisco a chi giustamente non si è ancora innamorato di questa nuova squadra, potrebbe tornare ed a quel punto bastiamo ed avanziamo.
La Striscia

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L’importante non è partecipare, ma vincere con Merito

L’importante era vincere e si è vinto.
Catanzaro schierato con un 4-3-3 contro una Nocerina che ha giocato a viso aperto, non è che abbiamo brillato, ma anche questa partita dimostra come la nostra squadra abbia bisogno di alcuni ritocchi essenziali.
Se vogliamo fare una differenza fra noi e la Nocerina, che non è un granchè, sta tutto nell’azione del loro primo goal;
loro arrivano quattro contro tre dei nostri difensori e con un passaggio elementare mandano chi stava a destra in rete, noi arriviamo per ben quattro volte, nel primo tempo in attacco ed in superiorità numerica, ed i vari Ruscio e Cunzi non riescono a dettare un cross all’interno della’area di rigore o un passaggio smarcante per gli attaccanti.
Se poi pensiamo che l’azione del goal del rigore e l’azione del goal di Merito è arrivata da due incursioni dei nostri terzini, rispettivamente Gimmelli e Morleo, ecco spiegato il perchè dalla trequarti in su, risultiamo carenti.
A proposito di Morleo, gioca troppo arretrato, è strano che nel momento in cui Cunzi è andato a fare la seconda punta, l’ex della Cisco Roma, ha finalmente messo il turbo, è un peccato vederlo giocare così arretrato, anche perchè, per quanto detto sopra, di calciatori che saltano l’uomo e arrivano sul fondo, neanche l’ombra.
Comunque era importantissimo vincere e si è vinto, i tre punti di oggi erano fondamentali come lo saranno anche quelli in palio a Melfi, se si vuole sperare in qualcosa di diverso.
La Striscia

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Ma quale ca….spita di modulo…

Era la difesa quella che ci faceva dormire sogni tranquilli, è bastato che oggi Ballanti ci ricordasse Bonomi e come d’incanto, anche il reparto che avevamo sistemato è crollato sotto i colpi dell’Igea Virtus.
E’ facile adesso buttare la croce su Domenicali, sarebbe la cosa più semplice, però dobbiamo porci una domanda: il Catanzaro è una squadra completata? e se non è stata completata, la colpa è solo di Domenicali?
Qualcuno in questi mesi, compreso il sottoscritto, si è sbizzarrito a provare formazioni, schemi e moduli, tutti noi credevamo che giocando con due punte i problemi del Catanzaro  sarebbero stati risolti.
Forse, il tecnico emiliano, che vede i giocatori durante gli allenamenti si è invece reso conto che è meglio prima non prenderle, visto il materiale che si trova a disposizione.
Errore a parte di Ballanti, se analizziamo il primo tempo, si può notare che ai calciatori siciliani, che trovavano praterie nel cerchio del centrocampo, bastava allargare il giuoco sulle due ali per trovarsi uno contro uno con Gimmelli, Zini, Ballanti e Morleo ed andare in porta, il centrocampo formato da Wahab e Fiore, non faceva filtro e di conseguenza quella copertura, pur con limiti d’impostazione, garantita da Coppola nelle precedenti partite è terribilmente mancata.
Domenicali aveva un altro come Coppola in panchina? No.
Eppure nei primi dieci minuti mi stavo per illudere, stavo vedendo Mazzoli che si interscambiava bene con Cunzi sulla fascia sinistra, nel momento in cui il furetto napoletano, lodevole per il suo impegno, ha iniziato ad accentrarsi ed a fare la seconda punta con le spalle alla porta, tutto è finito.
Nella ripresa, risultato a parte, qualcosa è cambiata e non perchè abbiamo giocato bene, ma solamente perchè Coppola, messosi nella zona nevralgica del campo ha iniziato a ringhiare (cosa che nessuno dei compagni ha fatto) e sia Ballanti che Zini non andavano più in prima battuta nelle chiusure alte ma in seconda.
Addirittura anche l’innesto di Siclari, non eccezzionale ma almeno più di peso in quel ruolo rispetto a Cunzi, ha giovato a Bueno.
Credo che su questo si deve meditare; se con Coppola, che non è chissà cosa e con Siclari che è di meno, la squadra è migliorata, qualcosa significa, ed è chiaro a tutti che questa squadra è incompleta e l’esempio di oggi, Domenicali che vuole risparmiare Coppola in quanto non in perfette condizioni, deve essere di monito per chi si è preso l’impegno di continuare a far parlare e scrivere noi catanzaresi di calcio.

SF

  
 

 

La Striscia

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Contro una squadra con un pò di qualità, tutti i nostri limiti sono emersi

Inizia male la trasferta di Sorrento.
Un autobus con circa 40 tifosi a bordo, composto da uomini, donne, bambini ed anziani, all’altezza dell’autogril di Tarsia viene assalito dagli “Ultras” (doverosamente virgolettato) del Lamezia armati di cinghie, bastoni, bottiglie rotte, come se dall’altra parte ci fossero energumeni e non donne, famiglie e persone anziane.
E’ il caso di stendere un velo pietoso su questa vicenda ed aspettare gli eventi, un augurio di pronta guarigione alle persone rimaste ferite e solidarietà  a tutte quelle persone che nulla hanno a che fare con la violenza che sono rimaste coinvolte in questo assalto, compiuto da soggetti che nulla hanno da spartire con la VERA MENTALITA’ ULTRAS, VERGOGNOSI.
Veniamo alla partita.
Domenicali imposta bene la squadra, è inutile soffermarci sui moduli ad una o due punte, purtoppo se diciamo che la nostra squadra è carente in alcuni ruoli cardine, non scopriamo l’acqua calda.
Voglio farvi notare una cosa.
Fino a quando Bueno riesce a tenere palla e far salire la squadra, giochiamo, ci rendiamo pericolosi, la cosa è accaduta stranamente nella prima mezz’ora e nei primi dieci minuti della ripresa.
Nel momento in cui il buon Sebastian tira il fiato, dopo che scorrazza da solo per tutto il fronte d’attacco, soffriamo enormemente.
Tutto questo non si può imputare a schemi o moduli, ma semplicemente al fatto che manchiamo di qualità, MANCHIAMO DI UOMINI.
I nostri centrocamampisti quasi mai riescono a verticalizzare, mai saltano l’uomo diretto e mai tirano da fuori. Il solo Wahab nel primo tempo si è fatto notare per aver puntato l’uomo, degli altri non possiamo aspettarci i miracoli.
A proposito di Wahab, per un suo errore abbiamo preso il secondo goal, a mio avviso questo errore è figlio della sbagliata sostituzione dopo l’uscita di Coppola per infortunio, io avrei spostato Fiore e non il nigeriano al posto di Coppola e Cuffa o qualsiasi altro uomo al posto di Fiore.
Non sto buttando la coroce addosso a Domenicali, per me questo è stato il suo solo unico errore di oggi, per il resto, con il materiale a disposizione che si ritrova di più non può fare.
La cosa che semmai deve farci meditare è che nel secondo tempo, quando è entrato Siclari, Giuntoli è ormai non più considerato, Bueno ha giocato di più in area e si è reso pericolosissimo, se pensiamo che si è visto qualcosa di positivo con Siclari che non è un fenomeno cosa sarebbe accaduto se avessimo avuto un altro attaccante normale? E se a centrocampo ci fosse stato un  uomo che avesse saputo impostare e che avesse saputo servire l’attaccante non sempre centralmente e con le spalle sempre alle porta, cosa sarebbe accaduto?
Società, a te la risposta, noi lo andiamo dicendo da tre mesi che siamo incompleti ed oggi che abbiamo giocato contro una squadra che aveva un pò di qualità (oltre al campo veramente ridicolo per quanto riguarda le misure) in più rispetto alle altre affrontate, ma nulla di trascendentale, tutti i nostri limiti sono emersi.
SF
Dalla Curva

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Bene nel primo tempo… però

Bella cornice di pubblico per questo primo ed inedito derby con la Vibonese. Nella curva Massimo Capraro solita “coreografia” in bianco e nero, soliti cori, tranne qualcuno all’inizio e solito silenzio, bello uno striscione di stima per i tifosi rossoblu, che a loro volta, nella curva Mammì, in circa trecento, oltre che ad incoraggiare la loro squadra hanno lanciato cori pro Catanzaro, bel gesto. La squadra di Domenicali si schiera con l’annunciato, ma “strano” 4-3-3, la Vibonese, per via delle assenze infoltisce il centrocampo e gioca con un 4-5-1 molto raccolto ma pronti a ripartire. Il primo tempo che abbiamo visto oggi forse è il più bello di questo campionato, entrambi le squadre hanno creato occasioni ed il Catanzaro, grazie ad un Whaab veramente in palla, per almeno trentacinque minuti ha tenuto il pallino del giuoco. Nella ripresa Zampollini ha preso le misure e le fasce sono state bloccate. Mi voglio soffermare sul discorso fasce e sullo “strano” 4 – 3 – 3; purtroppo il Catanzaro, sistematosi in difesa con l’arrivo di Ballanti e Zini paga pegno in avanti, Cunzi non sta attraversando un buon momento, si accentra spesso e poche volte va sul fondo, Ruscio non è un’ala offensiva, molte volte si è notato Whaab pronto a rilanciare ma sia a destra che a sinistra trovava uomini che cercavano la palla sui piedi e mai la profondità, di centrocampisti che si inseriscono neanche a parlarne. A quel punto anche Bueno è costretto ad uscire fuori dall’area di rigore per cercare palloni giocabili, ma in area poi chi rimane? Caro Domenicali, bisogna inventarsi qualcosa, squadre come la Vibonese che al Ceravolo giocheranno chiuse e pronte a ripartire ne incontreremo tante, incontreremo anche squadre che tripilicheranno le loro forze perche giocare al Ceravolo, pur senza il dodicesimo uomo in campo, è sempre un onore. I crampi di Bueno, devono farci meditare, sia a Val di Sangro che oggi ha svolto un lavoro sfiancante, in aera, fuori dall’area, largo a destra e largo a sinistra.
Dalla Curva

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Partiamo dal secondo tempo con il Celano. Ricordate i buchi sulla fascia sinistra, cioè quando Morleo spingeva e Cunzi doveva coprire? Ebbene, rivedendo la marcatura del Cassino, pur se pervenuta a palla ferma, ritengo che sia la logica conseguenza del fatto che il piccolo giocatore napoletano non è, soprattutto per le sue caratteristiche, adatto a coprire e questo non significa buttare la croce addosso a Cunzi ma dovrebbe fare riflettere su come ci schieriamo in campo. Il Catanzaro si è schierato con il solito schema, il 4-2-3-1 il Cassino ha imbottito il centrocampo e a quel punto, senza un regista e senza centrocampisti bravi ad inserirsi, abbiamo regalato un tempo. E’ il caso d’insistere ancora con questo schema almeno nelle partite in casa? Nella ripresa, tolto il “trequartista” è stata schierata una formazione più logica, in base agli uomini che abbiamo a disposizione, ma ormai il Cassino aveva preso coraggio ed il Catanzaro aveva perso quello smalto che è naturale ad inizio partita. Qualcuno dice che il pareggio è giusto, io, malgrado tutto, dico di no. Il Cassino ha tirato in porta una sola volta, il Catanzaro ha creato, pur non brillando almeno quattro palle goal, l’arbitro ha negato un rigore nettissimo ed un goal valido (anche se aveva fischiato prima). A mio avviso il problema è semplice: Domenicali è un tecnico che ama il bel giuoco, gli piace giocare con palla a terra, ma per fare questo occorre qualche uomo di qualità a centrocampo, l’unico sarebbe Wahab, ma non in quella posizione, troppo ingabbiato e senza nessun punto di riferimento sulle ali, Cunzi è troppo attaccante ed ha anche compiti di copertura, Ruscio è troppo difensivo ed il risultato è che avendo un trequartista anomalo, Bueno è troppo solo. Comunque nessun dramma, era difficile vincere due volte in casa, l’essenziale è sapere di poter contare su una squadra che lotta per novanta minuti, la speranza è che la società capisca che a questa squadra manca qualcosa, oltre a quanto suddetto, è impensabile che Siclari entri dalla panchina per sopperire alle carenze offensive, ma che fine ha fatto Giuntoli?

Autore

Salvatore Ferragina

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